Nel panorama della monumentale opera teologica di Leo Scheffczyk, l'autore di questo libro mette in luce gli aspetti storici e sistematici dell'ecclesiologia del teologo slesiano, sottolineando la ricezione del Concilio Vaticano II da parte di uno specialista della storia dei dogmi per eccellenza. Nell'ottica della cattolicità presentata in questo volume sono interessanti alcuni temi tipici della Tradizione della Chiesa che, oltre a contribuire alla rivitalizzazione della fede, reagiscono alla tendenza relativistica e al razionalismo che offuscano la realtà del mistero. Sull'asserzione della cattolicità è fondamentale la ricerca del "fenomeno generale". Questa esigenza del fenomeno generale non autorizza la tendenza all'adattamento allo spirito del tempo (Rm 12,2). Nell'esigenza della ricerca del denominatore comune non c'è posto per la paura e per la diffidenza. Con uno stile limpido, Scheffczyk ha saputo focalizzare l'attenzione sul grande insieme, approvando l'affermazione della realtà dell'incarnazione: l'accesso al mistero dell'uomo-Dio porta alla Trinità e alla realtà della ricapitolazione, vivacizzando il necessario rapporto della Chiesa con il mondo, l'indispensabile sfida dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso. Nell'uomo-Dio si comprende l'argomento sul futuro della Chiesa, perché il tutto deve sempre riportare al fondamento che è Gesù Cristo, il Pastore eterno che ha affidato la conduzione della sua Chiesa a Pietro e ai suoi successori affinché badassero alla sua unità, senza snaturarne il contenuto. Nel contesto dell'ecclesiologia, la figura di Maria emerge come tipo e "Madre" della Chiesa, come "esponente della fede cattolica" e portatrice del "principio mariano" distinto in una maniera speciale dal "principio petrino". La distinzione tra "petrino" e "mariano" si ispira al pensiero di Hans Urs von Balthasar, ma viene esposta in una maniera propria.
L'origine delle parole e la loro storia suscitano grande interesse anche al di fuori della ristretta cerchia dei linguisti, sebbene raramente i non specialisti si mostrino consapevoli di quanto sia complesso ripercorrere le vicende delle parole nel tempo. Ai fondamenti dell'etimologia scientifica è dedicato questo volume, in cui si presentano i problemi, i metodi e gli strumenti della moderna ricerca etimologica con l'ausilio di un gran numero di storie di parole italiane.
In questo testo vi sono tanti rigagnoli, piccoli lampi di luce, che emanano da un amore più grande, e che si acquietano nelle parole. Queste pagine vogliono essere un contributo all'evangelizzazione, visto che ogni generazione è chiamata a rinnovarsi nell'annuncio di quella parola che supplica e chiede di essere portata "fino agli estremi confini della terra", affinché a ciascuno venga data la possibilità di accoglierla e fiorire nella bellezza.
È caldo e il tempo passa lentamente, così Silvia e Arturo fanno uno scherzetto a papà che quando se ne accorge ride di gusto. Era un ottimo scherzo. Poi però Arturo ne pensa un altro che è molto meno bello. Anzi a dirla tutta è un vero danno e papà invece che ridere si fa serio. Un racconto per capire quando è il momento di fermarsi. Età di lettura: da 3 anni.
Nico, Alicia e Luca vivono nella città più noiosa del mondo: non succede mai niente di interessante! Ma un giorno, all'improvviso, gli adulti iniziano a girare con uno scolapasta in testa. Prima il padre di Nico, poi il postino, la maestra e perfino Vanessa Scala, la più famosa influencer d'Italia. Lo scolapasta sarebbe in grado di proteggere i pensieri da "loro", che vogliono manipolare le persone. C'è scritto in rete, quindi sarà vero, no? Ma ai tre amici qualcosa non quadra. Così si mettono a indagare: tra "esperti" sospetti e siti allarmistici, scoprono che dietro la mania per gli scolapasta in realtà si cela un complotto ben orchestrato. Ma da chi, e perché? Età di lettura: da 8 anni.
Questo testo è prima di tutto un'espressione di fede che tenta, con semplicità, di condurre lo sguardo del cure al cospetto del Mistero di Dio Trinità. Don Daniele, in quest'opera, ci conduce per mano a intraprendere un cammino spirituale che ci porta a contemplare la vita intima di Dio. Lo fa partendo dalla Sacra Scrittura, dalla riflessione dei Padri della Chiesa e dalla Tradizione d'Oriente e d'Occidente, aprendo una porta verso orizzonti nuovi, anche ecumenici, attraverso l'ambito artistico, soffermandosi in modo speciale su un'icona particolarmente venerata: quella della Trinità di sant'Andrej Rublev» (dalla Prefazione di Sua Eccellenza Monsignor Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo).
Arturo e Silvia hanno giocato con tutti i loro giocattoli, hanno esaurito le idee e pensano di combattere la noia chiedendo a papà di comprare nuovi giochi. Ma lui, invece di accontentare i due piccoletti, li sfida a duello con gli utensili della cucina. Quando si usa la fantasia il divertimento è assicurato! Età di lettura: da 3 anni.
L'iniziazione all'antropologia e l'iniziazione popolare alla vita: il parallelo tra questi due livelli si incrocia a più riprese nei due testi qui pubblicati. Del resto, Daniel Fabre era consapevole dell'importanza di non separare mai la propria esperienza di vita e il proprio oggetto di ricerca. Lui stesso ripercorre le strade seguite per entrare nel mondo adulto, attraversando tre confini invisibili: quello tra le pareti di casa e il mondo selvaggio, quello tra vita e morte e quello tra femminile e maschile.
Un piccolo gioiello dal Premio Strega Daniele Mencarelli: la storia di un rapporto di fiducia tra tre generazioni -- nonno, padre e nipote -- che ha al centro un coltello rinvenuto nella Seconda guerra mondiale. Il racconto della mancanza di fede di un figlio davanti alla malattia di suo padre, e della rinnovata fede che gli viene accordata invece dal nipotino.
Bologna, 1858: le guardie pontificie, su ordine del Tribunale dell'Inquisizione, strappano dalle braccia dei genitori un bimbo di sei anni, Edgardo Mortara, figlio di un mercante ebreo, che una domestica cattolica sostiene di aver battezzato di nascosto anni prima. A favore del piccolo intervengono Napoleone III, Francesco Giuseppe, Cavour. Ma Pio IX è irremovibile: Edgardo crescerà in convento, diverrà prete e morirà novantenne, vittima fino in fondo dell'intolleranza antisemita. Un bambino, e poi un uomo, trasformato suo malgrado in un simbolo.
Cosa sia l'atto medico è la questione che viene discussa nella doppia chiave pratica e teoretica, scientifica ed empirica assunta nel tentativo di leggere la questione dell'atto medico sia con gli occhi del medico sia con gli occhi del paziente, l'uno centrato verso il cosa fare tecnico, l'altro tutto preoccupato dal cosa fare emozionale-affettivo. E qui un interrogativo sorge ed è elementare: può il primo "farsi", quello tecnico, ignorare il secondo, quello emozionale? In termini meno elementari: può il medico trattare il paziente come corpo, e il corpo del paziente può essere inteso come un "corpo docile" manipolabile o come "corpo-macchina" trasparente? Il "cosa" dell'atto medico e il "come" della cura, forse, si ripropongono anche attorno a queste questioni, elementari e fondamentali anche nel senso di fondative.