Le lettere ai politici di Alcide De Gasperi rivelano una storia di relazione tra le grandi gure che hanno costruito il sogno europeo; una storia politica in un’epoca in cui la politica era ancora impegno e vocazione; una storia spirituale incarnata nel tempo del dopoguerra e della ricostruzione dell’Italia. Questa edizione – ricchissima di testi inediti – permette di riscoprire una delle grandi gure morali della nostra storia recente, che seppe coniugare desiderio di integrità, scelta evangelica e comunione sociale.Tra i destinatari delle lettere ci sono politici italiani di primo piano: Nenni, Togliatti, Luigi Einaudi, Giovanni XXIII , Benedetto Croce, La Pira e Dossetti.
Nelle sue lettere, De Gasperi affronta temi personali e interiori e, naturalmente, politici: la ricostruzione nel dopoguerra, l’Europa come casa comune, le speranze di una democrazia ancora giovane...
Il volume è a cura delle due glie di De Gasperi, che introducono ogni carteggio inquadrandolo storicamente e raccontando le occasioni e i personaggi a cui il padre scrive.
Dopo la legittimazione politica della Democrazia cristiana, ottenuta con la vittoria nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948, si apre per De Gasperi una fase del tutto nuova. Alle prese con le difficoltà legate alla ricostruzione materiale e morale del paese, lo statista si rende conto che non è più possibile governare con i metodi liberali dell'età pre-fascista e nemmeno con il metodo della collaborazione fra partiti eterogenei che aveva caratterizzato la tumultuosa fase dell'immediato dopoguerra. Così come si rende conto della necessità di riconquistare un prestigio internazionale che le vicende della dittatura e della guerra avevano minato. Se il problema interno è quello della stabilizzazione della democrazia, che De Gasperi non vede ancora del tutto salva, sul piano internazionale il problema sta nell'ancoraggio sempre più stretto dell'Italia al mondo occidentale (e quindi nell'entrata a pieno diritto nel Patto atlantico) e nella preservazione della pace in Europa attraverso una svolta europeista (Patto di difesa, preludio a una unione politica vera e propria): il tutto si concreta in fede attiva in un'Europa unita che De Gasperi contribuisce a fondare nei suoi ideali e a costruire nei suoi primi organismi. A Strasburgo nel dicembre 1951, l'europeismo di De Gasperi prende forma e riesce, grazie alla sua autorevolezza morale e politica, a diventare metodo e programma.
Storicamente sembra molto lontano il tempo di queste lettere, ma leggendole con attenzione le troveremo vicine ai nostri sentimenti, alle nostre convinzioni. Vicine al nostro modo di amare, alle nostalgie, al timore della solitudine, alla ribellione contro le ingiustizie e anche, per chi crede, alla forza di una fede alla quale si affida ogni pena e ogni speranza. Sono sessanta lettere scritte da Alcide De Gasperi alla moglie Francesca, prima dal carcere di Regina Coeli e poi dalla clinica dove egli viene trasferito a causa della sua precaria salute, ma tenuto sotto stretta sorveglianza in attesa di giudizio e poi fino al termine della pena. Gli scritti vanno dal marzo 1927 all'ottobre 1928. Dopo le edizioni degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta queste lettere vengono ora riproposte al pubblico non solo per rinnovare la conoscenza di un uomo che ha lasciato nel nostro paese una traccia profonda, qualunque sia il giudizio che se ne vuole dare, ma per indicare alle giovani generazioni una strada ancora valida da percorrere nelle sue qualità di serietà politica, di virtù morali e di rispetto di quei valori che rendono degna la vita di un uomo.
GLI AUTORI
Alcide De Gasperi è il più grande statista italiano del 900’, nel dopo guerra ha guidato l’Italia nella grande impresa della ricostruzione. Nel periodo fascista ha lungamente sofferto, e queste lettere ne sono testimonianza. La figlia Maria Romana raccoglie gli scritti del padre e ne è riferimento ufficiale, curerà la grande mostra itinerante che sarà la manifestazione più importante delle celebrazioni indette per ricordare lo statista a cinquanta anni dalla morte. L'inaugurazione della mostra avverrà a Roma in Ottobre con l'intervento del Presidente della Repubblica.