Il volume propone l'analisi della pagina di Romani 8,1-39, definita il canto dello Spirito" di San Paolo. Dalla condizione segnata dalla schiavitù del peccato si passa alla libertà dello Spirito che trasforma e rinnova il cuore dell'uomo. " Nel riflettere su tale dinamismo interiore, l'Apostolo rilegge l'intera esistenza nell'ottica della vocazione. Ciascun credente rinnovato dalla grazia è chiamato a rispondere a Dio camminando secondo lo Spirito. In tal modo egli condivide la figliolanza" e invoca la "paternità" di Dio. L'orizzonte cosmico ed escatologico della prospettiva vocazionale sono definiti dal processo di cristificazione dell'uomo. Nulla e nessuno potrà separare il credente dall'amore di Dio in Cristo. "
Accanto alla ricerca del «Gesù storico», sempre più attuale risulta l'opera dell'Apostolo Paolo e il ruolo della riflessione paolina nello sviluppo della teologia neotestamentaria. Per rispondere a questa esigenza, il volume offre una presentazione critica e aggiornata della persona e dell'opera di Paolo di Tarso e del suo epistolario (1-2Ts; 1-2Cor; Gal; Rm; Fm; Fil; Col; Ef; 1Tm; Tt; 2Tm). Il pensiero paolino viene presentato alla luce dei risultati dell'attuale indagine esegetica, declinando in forma unitaria i dati storiografici con quelli letterari e teologici. L'itinerario del manuale consta di due parti, articolate ciascuna in cinque capitoli. Nella prima parte - Paolo di Tarso: la persona e l'opera - si focalizza la vicenda biografica e la missione di Paolo, la peculiarità della sua opera, la profondità del suo pensiero e le principali tappe della sua interpretazione nel corso della storia. Nella seconda parte - L'epistolario paolino - si affronta l'analisi delle tredici lettere attribuite all'Apostolo. Oltre alle rassegne bibliografiche ragionate, corredano il volume tredici appendici esplicative che rappresentano un sussidio didattico per approfondire i contenuti proposti. Nel comporre il manuale si è posta particolare attenzione a una triplice esigenza: il bisogno di formare ad un metodo solido di giudizio e di apprendimento delle scienze bibliche e dei loro limiti; il primato del testo canonico e ispirato, con tutta la sua valenza storico-teologica; la dialettica interdisciplinare aperta al dialogo con le altre discipline e alla ricchezza del loro apporto.
La Prima Lettera ai Tessalonicesi risponde alle domande sul senso della vita e sul suo limite, la morte. Questo sussidio si colloca nel contesto della domanda sul senso della vita umana, la sua realtà vocazionale e la prospettiva escatologica. Dopo aver introdotto le questioni letterarie e teologiche dello scritto paolino, viene presa in considerazione la sezione di 1Ts 4,1-5,18, articolata in tre tappe: I. Chiamati alla santificazione (1Ts 4,1-12); II. La speranza della risurrezione (1Ts 4,13-18); III. Il giorno del Signore verrà (1Ts 5,1-11). Seguendo la scansione della lectio divina viene proposto un percorso centrato sul messaggio del testo paolino e sulle sue conseguenze per la vita dei credenti e il loro discernimento vocazionale, per offrire a quanti stanno vivendo la loro ricerca alcune preziose indicazioni per ritrovare il senso e il gusto della vita e della vocazione.
Nel cammino di preparazione al XV Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” spicca il motivo del “discernimento vocazionale”. Questo volumetto riflette sul tema attraverso l’approfondimento esegetico e spirituale della pagina 2Timoteo 1,1-18 in cui l’apostolo Paolo consegna al discepolo il suo testamento spirituale. A Timoteo è affidata la responsabilità di guidare la Chiesa di Efeso e solo mediante un attento discernimento spirituale egli potrà assolvere il suo delicato compito ecclesiale e affrontare le sfide del contesto religioso e socio-culturale del tempo. Approfondendo questa pagina si è invitati a reinterpretare la propria vocazione e missione come dono ricevuto da Dio a favore degli altri. Quanto Paolo affida a Timoteo è rivolto oggi anche a noi e coinvolge ciascun credente nell’avventura dell’amore e del servizio.
Il commento esegetico e spirituale alle lettere paoline. Le due lettere a Timoteo e la lettera a Tito («Lettere Pastorali») sono scritti attribuiti dalla tradizione ecclesiale all'Apostolo, ma redatti posteriormente nell'ambito della cerchia paolina della successiva generazione cristiana. La singolarità di queste lettere, indirizzate a due pastori di comunità (Efeso e Creta), consiste in una raccolta di istruzioni e di ordinamenti che riguardano molteplici aspetti della vita ecclesiale: la preghiera, l'evangelizzazione, il primato della Sacra Scrittura, la custodia dottrinale, il periodo delle eresie incipienti, la successione apostolica e le funzioni ministeriali, la visione "familiare" della Chiesa, le situazioni sociali dei credenti, il ruolo ecclesiale della donna, il rapporto con l'autorità costituita. La Seconda Lettera a Timoteo è ritenuta il "testamento spirituale" dell'Apostolo, la cui missione prosegue attraverso il cammino dei credenti e dei loro pastori.
La lectio divina propone una lettura vocazionale degli inizi della lettera agli Efesini. La pagina paolani aiuta a cogliere la grandezza dell'amore di Dio per ogni essere umano. Nella solenne benedizione rivolta al Padre ci sono tutte le tappe del progetto salvifico di Dio e della sua relazione con gli uomini: elezione, predestinazione, mistero pasquale di Cristo, figliolanza adottiva, redenzione, remissione dei peccati, dono dello Spirito Santo, salvezza universale, eredità finale. A questa benedizione seguono il ringraziamento e l'intercessione a favore della Chiesa. In questa pagina l'Apostolo riassume il senso teologico della vicenda umana e la misericordia con cui Dio ha toccato il cuore dell'uomo. La misericordia divina genera la risposta vocazionale illuminando la consapevolezza di essere chiamati a rispondere con fedeltà all'amore del Padre.
La Lectio divina propone una lettura vocazionale dell'Esordio (1,1-23) della lettera ai Colossesi, che contiene l'inno cristologico (vv. 15-20) in cui si presenta il primato di Cristo nella creazione e nella redenzione. In Cristo immagine, primogenito e pienezza" ogni credente è invitato a rileggere la propria esistenza vocazionale e a vivere la propria missione nella misericordia di Dio. Dopo aver presentato il contesto della lettera e il suo sviluppo tematico, l'analisi del brano poalino si focalizza in tre tappe. "La redenzione e il perdono dei peccati", "La riconciliazione e il dono della pace" e "Santi, immacolati, irreprensibili". "
Una Lectio divina popolare dedicata alla Seconda lettera ai Corinzi in cui, ripercorrendo le tappe del carteggio ai Corinzi e dei messaggi di san Paolo, si colgono almeno tre aspetti che rendono questa lettera vicina alle attese di oggi: cura dei più deboli, bisogno di verità, urgenza dell'evangelizzazione.
Nella biografia di Paolo la raccolta di fondi per le chiese della Giudea, conosciuta come la 'colletta', ha un ruolo notevole e decisivo. Da sempre si discute sul significato di tale iniziativa nel programma missionario dell'Apostolo e nella sua prospettiva ecclesiologica. La ricerca dell'autore la colloca nel tema più vasto della 'solidarietà', amplificato oltre l'accezione socio-economica - assistenza dei poveri e delle figure sociali deboli - e includendovi anche la prassi dell'accoglienza e dell'ospitalità verso i missionari itineranti attestata nei documenti della prima Chiesa. Lo studio più dettagliato è riservato alle due lettere ai Corinzi, ove convergono i diversi aspetti della solidarietà paolina ed emerge soprattutto il suo aspetto teologico, cui viene dedicata massima attenzione, cercando di mostrare l'intreccio indissolubile tra la solidarietà, che si esprime nella colletta per i poveri, e l'esperienza della fede in Gesù Cristo Signore "che da ricco si è fatto povero perché noi diveniamo ricchi per mezzo della sua povertà".