Valida proposta di lectio divina per comprendere il libro e l'esperienza di Giobbe attraverso la riflessione e la preghiera.
La "lectio divina" è una "lettura spirituale", una "lettura orante" della Parola di Dio, che vuole "riaprire all'uomo l'accesso al Dio che parla nella Bibbia e ci comunica il suo amore perché abbiamo la vita in abbondanza" (Verbum Domini 2). È una pratica antica, che affonda le sue radici nella tradizione monastica. Come può essere però compatibile con le esigenze dell'esegesi moderna e dell'attuale vita cristiana? Dom Bernardo Olivera, già abate generale dell'Ordine dei Cistercensi, la ripropone in questo piccolo ma appassionato libro non come un metodo scientifico, ma come uno strumento che lui stesso ha appreso dall'esperienza e affinato nel corso del tempo: una lettura delle Scritture che mira non all'informazione ma alla formazione, non alla conoscenza ma alla libertà della persona e alla sua trasformazione. Don Bernardo ci guida in una profonda e coinvolgente immersione nella Parola rivelata così com'è stata compresa dalla tradizione: da essa il lettore ritornerà al presente arricchito della sapienza del passato e saprà orientare al meglio il proprio futuro.
Si può essere felici senza Dio? Si può essere felici con Dio? Quasi in risposta alla prima domanda, degli atei inglesi hanno recentemente promosso una campagna pubblicitaria, facendo apparire sugli autobus la scritta: "Probabilmente Dio non esiste. Smettila di preoccuparti e goditi la vita". Da parte nostra non ci sentiremmo così sicuri, perché vediamo attorno a noi molte inquietudini e smarrimento. Alla seconda domanda rispondiamo dicendo che, pur in mezzo a nebbie e incertezze, siamo al corrente di numerose testimonianze che permettono di dare una risposta positiva. Il titolo dato a queste pagine, "Si può essere felici con Dio? Alla ricerca della gioia", è piuttosto provocatorio, dal momento che la gioia non viene quando la ricerchi, ma quando la accogli come dono e la coniughi come tale. Ma questo dono si inserisce nella ricerca umanissima dell'autorealizzazione e nella ricerca del benessere personale e comunitario. Il presente lavoro, centrato sulla parola di Dio, mette a disposizione dei commenti di san Francesco di Sales, maestro di una vita cristiana improntata alla gioia.
Certamente “unica” nell’epistolario paolino,questa Lettera si impone non solo per la sua ampiezza e per le sue molteplici tematiche,ma anche per il suo stile e la sua origine.Essa è,si può dire,il “biglietto da visita” con cui san Paolo si presenta alla comunità cristiana che è in Roma e che egli ancora non conosce direttamente. È la prima volta che l’Apostolo delle genti si rivolge ad una Chiesa non fondata da lui. In questa Lettera Paolo non è il padre che deve intervenire per richiamare,correggere o consolare e sostenere i suoi figli,bensì è il “fratello” che comunica ad altri fratelli tutto quanto gli è stato rivelato del mistero di Dio e quanto egli stesso ha conosciuto per viva esperienza. Con questa Lettera ci giunge un messaggio di grande speranza:essa è tutta pervasa dall’anelito alla santità,tesa al superamento delle divisioni,accesa di passione per l’unità e di quello zelo missionario che scaturisce dall’universalità e dalla gratuità dell’amore riversato nel cuore dei credenti.
NON PRESUMIAMO DI SAPER COMMENTARE QUESTE PAGINE DI PROFONDA TEOLOGIA E DI ALTISSIMA MISTICA,TUTTAVIA NON POSSIAMO IGNORARE CHE, COME UN TEMPO ALLA COMUNITÀ CRISTIANA DI ROMA,COSÌ OGGI L’APOSTOLO INVIA PROPRIO A NOI QUESTA LETTERA,CHE SI PRESENTA ARDUA E AFFASCINANTE, IMPEGNATIVA E STIMOLANTE. (Anna Maria Cànopi)
AUTRICE
Anna Maria Cànopi è abbadessa dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae” sull’isola di San Giulio (Novara).Già conosciuta e apprezzata per la sua collaborazione all’edizione della Bibbia CEI e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici, è voce autorevole nell’ambito della spiritualità biblica, liturgica e monastica. Numerose le sue pubblicazioni di ampio respiro ecclesiale. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato molti testi, fra i quali recentemente:La Grande Settimana(20072),La santa Messa (2008), oltre ai quattordici volumetti di lectio divina nella collana Coltivare la Parola.
È uno dei libri più piccoli della Scrittura, ma contiene un potenziale di vita e di libertà che apre a orizzonti di luce e di speranza. Il libro offre l'opportunità per una riflessione sulla storia e sui fili invisibili e sorprendenti che la conducono. La speranza può venire anche dallo straniero, dal povero, come straniera e povera è Rut che, per la sua fedeltà, entrerà nella storia d'Israele e alimenterà la speranza del popolo.
Radunarsi davanti al Libro della Parola, ascoltare Dio che parla e lasciarlo entrare nella vita è una tappa fondamentale del cammino di fede...
A. Vanhoye, in questo volume, intende accompagnare i cristiani nell'approfondimento del mistero della passione e morte di Gesù. Più precisamente, egli conduce una riflessione sul concetto di «sacrificio». Nel linguaggio corrente il «sacrificio» è visto come «privazione», quindi come qualcosa di negativo. Nel linguaggio religioso, però, il termine assume una connotazione positiva: sacrificio è il sostantivo corrispondente del verbo sacrificare, che vuol dire «rendere sacro». Per rendere sacro qualcosa che non lo è occorre accogliere la comunicazione della santità divina: una realtà si trasforma in sacrificio solo se diviene strumento di santificazione e di comunione più intima con Dio. Egli, infatti, passa in rassegna i diversi tipi di sacrificio, a partire dal «sacrificio del rendimento di grazie», dall'eucaristia, che è fondamento e culmine della vita cristiana stessa. Gesù, nell'ultima cena, aprendosi con immensa gratitudine alla potente corrente d'amore di Dio padre, con la forza interiore propria dell'amore ha trasformato la sua passione e morte in sorgente di vita nuova. La trasformazione effettuata nella passione ha prodotto la risurrezione. Partecipando all'eucaristia, anche noi riceviamo il dinamismo del rendimento di grazie, che ci mette in grado di fare della nostra vita una continua offerta di rendimento di grazie a Dio. Questo volume è una riedizione di Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo, pubblicato nel 2003 nella collana «Dalla Parola alla Vita» e ora riproposto per la collana «Scrutate le Scritture». Albert Vahnoye, cardinale, gesuita, biblista, membro della Studiorum Novi Testamenti Societas, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica, è nato il 24 luglio 1923 ad Hazebrouck, nella diocesi di Lille, nel Nord della Francia, al confine con il Belgio. Autore di numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ha preso parte attiva alla redazione di documenti che prolungano il lavoro del concilio Vaticano II. Per Paoline ha pubblicato: Lettera ai Galati. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2000) e Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo (Milano 2003).