Per le esigenze del calcolo digitale i modelli matematici devono essere approssimati con "procedure puramente aritmetiche" grazie a "metodi iterativi o per passi successivi". Con queste parole, intorno al 1950, Herman Goldstine e John von Neumann segnalavano l'importanza degli algoritmi iterativi nel calcolo scientifico su grande scala. Essi osservavano pure che, a causa dell'elevata mole dei calcoli, i metodi computazionali sono condizionati da ciò che è effettivamente realizzabile nel tempo e nello spazio di un processo automatico. Da qui nasceva un nuovo orientamento di ricerca basato sull'analisi della complessità dei problemi numerici. Oggi iterazione e complessità sono diventati una chiave per rispondere a due quesiti fondamentali: che cosa, in generale, può essere automatizzato? E come si possono risolvere i più diversi problemi della matematica applicata, ad esempio quelli posti dalla fluidodinamica e dall'elaborazione di immagini, dall'apprendimento automatico e dai motori di ricerca su rete? Questo libro si propone di attraversare uno dei settori più ardui e intricati della scienza del calcolo in una prospettiva originale: si combinano sistematicamente complessità e iterazione e si esplorano i percorsi che legano, per diverse teorie, le motivazioni originarie ai risultati più recenti.
Standard & Poor's, Moody's e Fitch sono le tre agenzie di rating che sconvolgono i mercati e mettono in crisi gli stati. Si dividono un mercato miliardario e hanno un immenso potere. Chi sono gli azionisti? Come operano? Perché queste "tre sorelle" del rating sono diventate così potenti? Si possono imporre delle regole? Tra gli azionisti di Standard & Poor's e quelli di Moody's si trova il fior fiore dell'industria statunitense dei fondi di investimento. Avviene così che coloro che investono sul mercato sono anche coloro che "giudicano" il mercato. Ma chi controlla i controllori? A queste domande rispondono in modo chiaro e diretto Paolo Gila e Mario Miscali. Questo libro offre in un momento cruciale dell'economia mondiale una panoramica dettagliata delle agenzie di rating, un settore di attività decisivo per le scelte degli investitori. Allo stesso tempo individua le possibili vie per una riforma del settore, basate su parole chiave molto chiare: responsabilità, concorrenza, trasparenza, efficienza, indipendenza
Che cosa accomuna "La rabbia e l'orgoglio" di Oriana Fallaci e il discorso di Marcello Pera al Meeting dell'amicizia di Rimini? Oppure "La vera storia italiana", fascicolo propagandistico distribuito in milioni di copie da Forza Italia in occasione delle elezioni politiche del 2006, e la sentenza emessa dalla FIGC sul caso Juventus? Sotto quale aspetto sono paragonabili le battute di Maurizio Crozza che sferza i politici ospiti di "Ballarò" e il botta e risposta polemico sul "Corriere della Sera" tra Giovanni Sartori e Roberto Colombo a proposito del referendum sulla fecondazione assistita? Sono solo alcuni degli esempi - volutamente assortiti, perché il meccanismo scatta in modo trasversale - in cui la perizia di Paola Cantù rintraccia dei "vizi" logico-argomentativi (tra i più comuni: generalizzazione indebita, premesse ambigue, false analogie), catalogandoli secondo la loro tipologia. Un esercizio che il lettore imparerà a fare in proprio. Smontare gli argomenti non sostenuti da prove sufficienti non è infatti di esclusiva pertinenza dei filosofi, che per mestiere si dedicano all'arte di chiedere ragioni; deve diventare anche l'esercizio costante di ogni cittadino che voglia partecipare in modo consapevole al dibattito pubblico.
Nell'estate 1897 Cesare Lombroso, lo psichiatra internazionalmente famoso per le sue teorie su genio, follia e criminalità, abbandona le sedute del Congresso Medico Internazionale di Mosca, a cui sta partecipando come inviato di grande spicco, per recarsi ad incontrare Lev Tolstoj. Per il medico italiano è l'occasione di un viaggio scientifico-naturalistico a conferma della sua teoria sulla degenerazione del genio. Tolstoj è infatti, secondo Lombroso, colui che meglio personifica il binomio genio-follia. Lo scrittore russo, intuendo il ruolo di soggetto da esperimento che sta per interpretare, reagirà contestando con veemenza le teorie criminologiche lombrosiane. Un rifiuto che ricorre significamente in "Resurrezione", a cui stava lavorando.
Fra il 1785 e il 1786, Lazzaro Spallanzani, professore di storia naturale a Pavia, compì un viaggio scientifico nei territori dell'impero ottomano. Con distacco scientifico annotò l'amalgama di splendore e fatiscenza della città, gli usi e i costumi delle popolazioni, fece indagini di geologia, biologia marina, ornitologia, mineralogia e partecipò alla vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali. Al ritorno fu accolto dall'accusa di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo della sua città. Un complotto motivato da invidie, rivalità accademiche, ma anche da forti contrapposizioni ideologiche. Caduta ogni accusa, la vicenda si concluse con la vendetta dello scienziato ai danni del suo principale accusatore, Giovanni Antonio Scopoli.