Noi che telefonavamo con i gettoni Noi che giocavamo con l'Allegro chirurgo e il Game Boy Noi che avevamo le immense compagnie e giravamo con il Ciao Noi che cantavamo le sigle di Cristina D'Avena, e con il Karaoke di Fiorello. Noi che non perdevamo una puntata di Beverly Hills Noi che collezionavamo le sorpresine del Mulino Bianco Noi che che vedevamo i film di Bud Spencer e Terence Hill Noi che Jovanotti lo ascoltavamo con il walkman... ""Io sono nato nel 1978, e la mia generazione è l'ultima che ha fatto tutta la scuola senza cellulare. Magari anche voi vi emozionerete pensando a quel periodo, a quei tempi... Quando sparavo palline di carta con il tubicino della Bic; mia mamma che mi voleva mettere i sandali neri con gli occhioni; le feste con le luci stroboscopiche; col gesso facevi i numeri per terra e giocavi a campana; nella calza della befana c'era la sigaretta e la moneta di cioccolato; a Natale su Italia 1 c'era (e c'è ancora!) Una poltrona per due, e su Rete 4 Il piccolo Lord. A volte mi chiedo se la vita di un ragazzo prima dell'avvento del web fosse davvero così diversa. A volte dico no, in fondo continuiamo a innamorarci, ad avere degli amici, a giocare e divertirci come facevamo prima. A volte penso che la tecnologia abbia cambiato la natura di tutti questi rapporti, del nostro modo di passare il tempo. Per provare a capire, in questo libro racconto di come si viveva negli anni Novanta, delle mode, degli oggetti, della tv.
Due sono i momenti che hanno cambiato la vita di Renato Salvatori. Il 2000, quando è stato scelto per "La prova del cuoco" ed è diventato il Renatone nazionale. Da allora non c'è stagione che non si apra con lui e i suoi famosi "puccini". E prima ancora, quando il suocero Bruno ha proposto di acquistare uno stabilimento balneare sui lido di Maccarese, trascinando l'intera famiglia tra i tavoli e i fornelli. È qui che Renatone ha scoperto il suo talento per la cucina - lui che prima era meccanico! - e in pochi anni il chioschetto sul mare è diventato uno dei ristoranti più rinomati del litorale romano, frequentato da vip e intenditori. In questo libro, per la prima volta, raccoglie e spiega le ricette che hanno decretato il suo successo: dai primi di carne e pesce alle zuppe saporite, dagli sfizi originali all'arte dei crudi, dalla tradizione romana ai dolci della moglie Tiziana, tutti i piatti hanno pochissimi ingredienti (rigorosamente di qualità!) e una preparazione facile che si può ripetere a casa. Perché il vero gusto non ha bisogno di artifici. La filosofia della semplicità, che Renatone racconta sempre in tv, è la stessa che anima il suo locale Puntarossa e lo rende "un posto del cuore e dell'allegria in riva al mare", come lo definisce Antonella Clerici nella Prefazione. Un luogo che scoprirete in questo libro, grazie anche alle fotografie di Paolo Taggi, e che imparerete ad amare. Prefazione di Antonella Clerici.
È un viaggio ad alta quota, quello che Paolo Paci propone in questo libro, ma non un percorso alpinistico. È un'avventura, umana più che sportiva, alla scoperta di dieci cime , sulle tracce dei personaggi che tra quelle rocce, su quei sentieri e su quei ghiacciai hanno vissuto, scalato, lavorato, pregato, cacciato, trovato rifugio e, in alcuni casi, sono morti. Uomini diversi santi e briganti, re e soldati, cartografi e partigiani - che hanno dato un senso alle montagne, colmandole di umanità. San Francesco popola il Subasio di luoghi dello spirito e un ingegnere rinascimentale, conquistando il Gran Sasso, registra la prima cronaca di un'ascensione. Vittorio Emanuele II trasforma il Gran Paradiso in un'immensa riserva di caccia negli stessi anni in cui i banditi di Carmine Crocco colonizzano il Vulture, nascondendosi in grotte e foreste. Sul Montasio Julius Kugy, il botanico-musicista cantore delle Alpi Giulie, apre grandi vie di salita e Willy Jervis, giovane ingegnere valdese, scrive la storia partigiana tra le cime della Val Pellice. Camminando con l'autore verso le vette, tra valli e ghiacciai, cascate e laghi - di cui l'inserto fotografico mostra la peculiare bellezza - ci si addentra in un paesaggio naturale e umano variegato e affascinante. In un racconto che, attraverso le storie di ieri e di oggi, riporta alla luce i segreti custoditi dalle montagne.
È una calda mattina di giugno a Urbavia, amabile cittadina del Centro Italia che vanta una splendida basilica cinquecentesca e un'impareggiabile ricetta a base di cinghiale. L'attenzione è tutta per le battute finali del torneo di scacchi organizzato dalla locale Confraternita scacchistica. Il Grande Maestro Achille Petrosi ha già fatto la sua mossa e, rompendo il silenzio in sala con il cigolio della sua poltroncina, sta aspettando irrequieto quella dell'avversario, che a dire il vero non si è ancora presentato. Quale imprevisto può aver trattenuto il Conte, uno dei favoriti alla vittoria? La risposta arriva poco dopo, quando l'uomo viene trovato senza vita nella sua villa, ucciso a coltellate. Turbato dalla morte del collega, Petrosi decide di indagare sull'accaduto con le poche armi che possiede: una spiccata propensione al pensiero logico, una grande curiosità e una conoscenza profonda del proprio piccolo mondo. D'altronde, ogni partita di scacchi non è forse un romanzo giallo in cui un Re viene assassinato, e bisogna capire come? Muovendosi tra la sua Urbavia e Cannes - dove affronterà la partita della vita - tra strozzini e trafficanti d'arte, Petrosi cerca, esplora, interroga (e s'interroga). Lo aiutano una mamma invadente, una studentessa russa che fa la badante ma sogna di diventare campionessa, un collega albanese che cerca fortuna in Italia. Ne emerge un quadro di invidie, gelosie e rivalità, in cui la verità sull'omicidio si rivelerà sorprendente e... paradossale.
Perché proprio il Cervino, fra tante cime imponenti, è diventato il simbolo stesso delle Alpi? Perché la sua vetta è una meta irrinunciabile per gli alpinisti e i turisti di tutto il mondo, e il suo profilo è riprodotto come un marchio su berretti e giubbotti, scatole di pastelli e tavolette di cioccolato? Forse per quella perfetta forma piramidale che lo rende inconfondibile. O per la storia gloriosa e drammatica della sua conquista, avvenuta nel 1865 dopo tanti tentativi falliti che alimentarono la leggenda di una montagna inviolabile, protetta da spiriti e demoni. La scalata per raggiungere la cresta è una gara febbrile, costellata di tradimenti, delusioni, colpi di scena. Sul versante italiano c'è Jean-Antoine Carrel, montanaro ostinato e coraggioso, temprato dalla vita nei boschi e dai combattimenti nelle file dell'esercito sabaudo. È stato ingaggiato dal ministro Quintino Sella, che cerca una conquista per dare prestigio al Regno d'Italia, nato da poco. Dal lato svizzero c'è l'inglese Edward Whymper, giovane illustratore inglese, appassionato arrampicatore, che dedicherà gran parte della sua vita alle esplorazioni. Sarà quest'ultimo a spuntarla, ma il suo successo verrà funestato da un incidente mortale durante la discesa e dal sospetto che, per salvarsi, abbia tagliato la corda che lo legava ai compagni precipitati. A centocinquant'anni da quella prima ascensione, Paolo Paci ripercorre gli itinerari dei due pionieri, segue i tentativi e i sogni...
A Lido di Magra, un paesino di poche anime e una manciata di case a qualche chilometro dalla Versilia, il mare c'è, ma solo d'estate. Perché la vita da queste parti dura il tempo di una stagione. Fabio Arricò, figlio di un cavatore appena licenziato dalle derive della crisi, è un ragazzo normale. Ma a diciassette anni, essere normali significa fare quello che fanno gli altri, adeguarsi alle scelte del gruppo anche se capisci che sono sbagliate. Il gruppo, però, ha un punto debole e si chiama Caterina Valenti. Lei è tormentata, agguerrita e irriverente. Troppo bella e irriguardosa per non innescare un ambiguo corto circuito. Sorda al sentimento che Fabio si rifiuta di confessarle, ma che neppure riesce a nascondere. Di più. C'è qualcosa nel suo sguardo che svela uno strano piacere nell'umiliarlo e farlo soffrire. Come se avesse qualcosa da fargli pagare. Gli adulti, un campionario di figure umane comiche e inconcludenti, arrivano sempre tardi. In questo piccolo mondo nel quale sonnecchiano esistenze comuni, si soffre, si ama, si lotta ma sempre nel modo sbagliato. Prima ferendo, poi nascondendo la faccia. E il risultato, un congegno a orologeria che si carica con la frustrazione, è l'odio più incontrollato, quello che trascina a fondo. Quello che ti obbliga a ideare una notte di violenza inaudita ai danni di chi non può difendersi.
Quante energie dedichi ad amare? Quanto ami te stesso, le persone che incontri, quanto sei connesso con l'amore universale? C'è chi ha mantenuto questa naturale propensione, ma anche chi l'ha ostacolata con i costrutti della mente o con la forza delle emozioni. C'è chi ha paura ad amare gli altri, chi per rabbia si rifiuta di farlo. Ma c'è anche chi dedica tutto se stesso al sentimento che tiene insieme il mondo. E tu, in quale categoria ti collochi? Paolo Gambi, life coach ed esperto di comunicazione, ha deciso di rispondere alle esigenze di persone che come lui sono credenti, ma che spesso non trovano in se stesse e nei circuiti religiosi tradizionali risposte capaci di interpretare spiritualità e realtà in tempi sempre più complessi. Ne è nato un percorso estremamente suggestivo ma anche molto pratico e liberatorio che, attraverso le esperienze di mente, anima e corpo, intreccia identità e fede per esplorare le profondità dell'essere umano. Dalla gestione delle emozioni agli strumenti per evitare le trappole della mente e i condizionamenti, dalla consapevolezza di se stessi all'amore per gli altri, un viaggio fatto di riflessioni ed esercizi che ti porta alla scoperta del mistero di te stesso. Per riprendere in mano la tua vita e la tua capacità di essere felice.
Quindici autori raccontano un maestro della letteratura. È stato lo scrittore italiano più popolare a cavallo fra Novecento e Duemila. Non c'è casa dotata di biblioteca che non abbia un suo libro. Le sue storie, i suoi personaggi, la sua capacità di affabulare, di divertire, di animare il dibattito culturale hanno segnato tre decenni. In questo volume, alcuni lettori speciali di Andrea Camilleri - scrittori, giornalisti, figure del mondo culturale - compongono una sorta di dizionario emotivo. La 'sicilitudine', il rapporto con la storia del Paese, gli odori e i sapori di Vigàta, la terra di Montalbano, il successo, il debutto tardivo come narratore, la lingua, il dialetto. Voce per voce, tassello per tassello, un ritratto corale di Camilleri e del suo mondo. Un omaggio, un atto di gratitudine per uno degli uomini più amati del nostro tempo. A cura di Paolo Di Paolo. Contributi di Lirio Abbate, Giuseppe Antonelli, Serena Dandini, Giovanni De Luna, Antonella De Santis, Paolo Di Stefano, Valentina Farinaccio, Giuliano Malatesta, Stefano Massini, Piero Melati, Salvatore Silvano Nigro, Marino Niola, Stefano Salis, Elvira Seminara, Nadia Terranova.
Un omaggio al grande scrittore siciliano, un itinerario nel suo universo umano e artistico condotto attraverso le parole e i ricordi di importanti scrittori, giornalisti, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.
Andrea Camilleri, in quasi cinquant’anni di attività, ha esplorato forme espressive diverse – dalla poesia alla narrativa, dalla drammaturgia alla sceneggiatura per il cinema e la televisione –, riuscendo a incidere più di altri sul costume, il dibattito culturale e l’immaginario di un intero Paese. Ci ha lasciato una produzione letteraria straordinaria, personaggi e storie indimenticabili approdati con successo anche in tv, una lingua nuova, magnifica, e uno sguardo sempre acuto sulla realtà.
Ogni contributo della raccolta esplora un territorio, un campo semantico dell’ “arcipelago Camilleri” – dalla Sicilia alla Storia, dall’Eros alla Mafia e molto altro – e ci accompagna in un viaggio alla scoperta di uno degli uomini più rappresentativi e amati del nostro tempo.
Contributi di Paolo Di Paolo, Giancarlo De Cataldo, Stefano Massini,Piero Melati, Marino Niola, Stefano Salis, Giovanni De Luna, Valentina Farinaccio, Elvira Seminara, Lirio Abbate e altri.