Il volume fornisce principi, metodo e strumenti per l'organizzazione, la tenuta e la conservazione degli archivi correnti, di deposito e storici della pubblica amministrazione e dei privati. Costituisce una base essenziale per la formazione dei professionisti e degli studiosi nel campo dell'ordinamento, della descrizione, della formazione e gestione delle fonti documentarie, tradizionali e digitali, offrendo un quadro esaustivo della complessa normativa di settore e degli standard di riferimento. Questa nuova edizione del manuale presenta importanti aggiornamenti riguardo alla normativa e agli assetti istituzionali di riferimento nel settore degli archivi, soprattutto per quegli ambiti che hanno subito maggiori se non radicali trasformazioni quali le disposizioni sull'accesso, sulla privacy, sulla formazione e conservazione di patrimoni documentari digitali. Gli standard internazionali per la descrizione archivistica e i recenti linguaggi di rappresentazione sono stati oggetto di una nuova e completa trattazione a cura di Stella Di Fazio.
Nella "Storia delle biblioteche in Italia" (2002) il capitolo sulla situazione attuale, intitolato "Le biblioteche italiane oggi", è quello maggiormente utilizzato nei corsi ed è parso opportuno metterlo a disposizione anche in forma autonoma. Per l'occasione il testo è stato rivisto e aggiornato. Presentando una storia istituzionale delle biblioteche a partire dagli anni Settanta, da quando cioè la nascita del Ministero dei Beni culturali e l'avvio delle Regioni ha portato una serie importante di cambiamenti nel regime delle biblioteche, il volume costituisce un testo utile per gli studenti di biblioteconomia.
Il Don Chisciotte dello scrittore Pierre Menard di cui parla Jorge Luis Borges in Finzioni, il romanzo del poeta cimmero Ukko Ahti Sporgendosi dalla costa scoscesa al quale Italo Calvino dedica un capitolo di Se una notte d'inverno un viaggiatore, la Encyclopédie des sciences inexactes di Henri de Chambernac che ha ispirato Raymond Queneau nella stesura dei Figli del limo, il saggio filosofico Dico quello che dico di Swami Brachamutanda, fondatore della scuola tautologica, commentato da Umberto Eco ne Il secondo diario minimo: a questi e ad altri 500 libri introvabili è dedicato Mirabiblia - Catalogo ragionato di libri introvabili. Di ciascuno di essi Paolo Albani e Paolo della Bella forniscono una scheda con ampi dettagli bibliografici, una esauriente sintesi del contenuto e l'indicazione delle opere letterarie in cui il volume è citato.
Mentre la gestione dei grandi archivi è impostata, da molti anni, in maniera rigorosamente professionale, con attribuzioni, competenze e personale stabiliti anche in via legislativa, le fonti archivistiche, sulle quali peraltro lo Stato esercita una vigilanza, subiscono spesso vicissitudini diverse, legate alle sorti degli enti pubblici o privati da cui dipendono. Questo libro propone agli archivisti, spesso non dotati di una specifica preparazione, un percorso professionale realmente adeguato alle necessità gestionali dei vari tipi di archivio, presentato in modo semplice, chiaro, corretto. Dalla definizione dello stesso termine "archivio" alle varie tipologie, dall'illustrazone delle metodologie maggiormente utilizzate in Italia alle tecniche più moderne, il libro si propone come un prezioso strumento di formazione e aggiornamento sia per quanti già operano nel settore, sia per chi si prepara oggi a lavorarvi.
Questo libro rielabora un ciclo di lezioni destinato a imprenditori e a responsabili di archivi d'impresa che le autrici hanno tenuto a Milano nell'ambito delle attività del Centro sulla storia d'impresa e dell'innovazione. In esso vengono presentate le metodologie necessarie per organizzare correttamente la gestione dei documenti, dalla loro formazione al momento in cui vanno a confluire nell'archivio storico, e le problematiche in esse connesse ai processi di automazione e riproduzione sostitutiva.
I libri sono figli ribelli, possono sorprenderci imboccando strade impreviste. Ci danno soddisfazione, ci prendono alla sprovvista, ci deludono a volte. Pur essendo il loro destino imprevedibile, sono tanti gli elementi e tanti i protagonisti che contribuiscono alla costruzione della loro forma e della loro personalità. Questo manuale sui generis si propone di esplorare il mondo del libro in tutte le sue molteplici sfaccettature, cercando di dar voce al punto di vista sia di chi il libro lo ha concepito che di chi ha scommesso sulla sua realizzazione. Per arrivare sino al prodigio del lettore. Con estrema attenzione alle dinamiche professionali ma anche con uno sguardo aperto sull'attualità e sul dibattito che si muove intorno al "pubblicare libri oggi", Giulio Perrone e Paolo Di Paolo, con il contributo di alcuni autorevoli "addetti ai lavori", cercano di tratteggiare le figure professionali che operano nel settore, ma anche di spiegare le dinamiche che regolano la nascita, l'esistenza e, se possibile, il successo di una casa editrice.
"Bisogna anzitutto inquadrare il personaggio, e non è facile. Dunque: Paolo De Benedetti, come dice il nome, è di origini ebraiche ma è nato in una famiglia non so da quanto ormai cristiana, e come cristiano è spirito religiosissimo (ha scritto libri e diretto collane di argomento religioso). È il cristiano più giudaicizzante che abbia mai conosciuto e naturalmente doveva finire come biblista e professore di cose giudaiche in una facoltà teologica. Come se non bastasse, è lo spirito più talmudico che esista". Con queste righe, Umberto Eco - che già aveva preso a modello PDB per tracciare la figura del redattore Diotallevi ne "Il pendolo di Foucault" - ha scritto, anticipatamente, la più perspicua introduzione a questa raccolta di scritti di De Benedetti sul lavoro editoriale. Scritti - seguiti dalla bibliografia curata da Agnese Cini Tassinario - dedicati al lavoro editoriale, con il ricordo di due editori come Valentino Bompiani e Stefano Minelli, e che appaiono, a ogni lettore attento, un "possesso per sempre" per chi si accosti all'editoria e al mondo dei libri.
L’archivio si pone come momento strategico per una più funzionale organizzazione del lavoro nell’ambito delle pubbliche amministrazioni e nei vari settori delle attività private e, al tempo stesso, come fonte prioritaria per la ricerca storica. L’introduzione dell’informatica, la diffusione di tecnologie della comunicazione e la progressiva estensione dell’uso dei documenti elettronici sollecitano un riesame di principi e metodologie per la formazione e la gestione degli archivi correnti e di deposito. Queste incidono profondamente non solo sulla conservazione delle fonti documentarie digitali, ma anche sulle modalità di accesso alle fonti tradizionali conservate presso gli Archivi di Stato e gli altri Archivi storici, influendo almeno per certi aspetti sui criteri di descrizione. Il volume, basato su una solida conoscenza dei problemi teorici dell’archivistica, ne analizza l’evoluzione alla luce delle nuove questioni poste dall’automazione. Costituisce uno strumento di formazione e aggiornamento, grazie anche all’attenzione che dedica alla complessa normativa in vigore e ai puntuali riferimenti agli standard internazionali.