Il libro «Dio. Introduzione al problema teologico», cerca di rispondere al «problema essenziale dell'uomo essenziale, dal quale ogni altro problema dell'esistenza prende chiarezza (l'etica, il diritto, l'economia...)», cioè il problema di Dio. «L'intelletto umano che tende naturalmente alla verità come al suo bene proprio, è spinto presto o tardi a porsi il problema di Dio, a cercare quindi la dimostrazione della sua esistenza: perché il significato e valore ultimo di ogni verità viene da Dio ed ha in Dio il suo ultimo fondamento, come verità per essenza da cui s'irradia ogni verità creata che è verità soltanto per partecipazione». «L'esistenza di Dio è il problema dei problemi: esso costituisce la conclusione di tutta la filosofia e della conoscenza umana sia ordinaria come scientifica, perché da esso dipende l'orientamento definitivo che l'uomo deve dare alla sua condotta e alla sua vita intera». (Cornelio Fabro)
"La richiesta di Dio, presto o tardi, raggiunge l'uomo dovunque. Benché di tutti i problemi quello di Dio sia il più arduo e complesso, esso batte alle porte della coscienza muovendo da tutti gli orizzonti dell'anima che s'interroga sulla nascita e sulla morte per dare un senso al suo futuro essenziale e vincere l'insidia immanente del tempo. Pertanto l'universalità del problema di Dio ed il corrispondente atteggiamento dell'uomo non hanno un significato puramente culturale ma esistenziale, non semplicemente conclusivo bensì drammaticamente evocativo e decisivo per la determinazione della qualità dell'essere stesso del mondo e dell'uomo in esso. Il tempo, che sembra emergere sull'essere, ad un certo momento - che è il momento della decisione - quasi si ferma per dare lo spazio alla libertà ed all'interrogazione essenziale." (Cornelio Fabro)
«Cominciamo con una domanda: «È utile, per l'uomo moderno, è opportuno, può avere qualche senso che non sia una pura curiosità erudita, il ritornare a Tommaso d'Aquino?». Dal suo tempo ad oggi la conoscenza del mondo ha ormai più volte cambiato la sua figura: non solo la scienza e la tecnica hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e la stessa concezione del mondo fisico e biologico, ma con essa anche l'ago magnetico che misura le oscillazioni dello spirito ha cambiato direzione, anzi procede in senso opposto. Non si procede più dal mondo (dalla physis) all'uomo come nell'antichità, né da Dio all'uomo come nell'evo cristiano, ma dall'uomo all'uomo: oggi sembra che tutto e ovunque - nell'arte, nella letteratura, nella scienza e per suo tramite nella tecnica - graviti attorno all'uomo». Tutto il lavoro dell'Autore è volto ad evidenziare l'importanza di un ritorno allo studio di San Tommaso d'Aquino.