Il problema religioso è inscindibile da quello filosofico: non si può arrivare al vertice e conquistarlo che partendo dalla base. Quest’opera di appassionata e profonda ricerca filosofica ha impegnato l’Autore per decenni: non a caso la chiamava «l’opera di tutta una vita». In essa si coglie il cominciamento metafisico ch’è un atto di libertà verso la verità che salva.
"La realtà della vita e missione di S. Gemma Galgani come testimone del soprannaturale si presenta nella forma di un’esperienza immediata, cioè intensiva e diretta, di un itinerarium crucis fra balenamenti di cielo e sussulti d’inferno, nella totale conformità ai dolori di Cristo nella sua Passione e Morte. È vero che Gemma è stata dichiarata santa dalla Chiesa non per i suoi carismi singolari ma per la pratica eroica delle virtù cristiane, testimoniata nei Processi da quanti l’hanno conosciuta nella sua breve vita, nascosta in Dio e in Cristo; ma anche i carismi eccezionali, di cui fu investita, hanno il preciso significato di rivelare agli uomini l’esistenza di un "altro mondo", aldilà e al di sopra di questo nostro mondo umbratile. Anche oggi, nell’agitazione dilagante in molte parti della Chiesa del post-Concilio, in campo sia dogmatico come morale, la testimonianza del Soprannaturale, vissuto dall’umile vergine lucchese, torna ad essere di forte luce di verità e di ardente stimolo di santità".
Il libro «Dio. Introduzione al problema teologico», cerca di rispondere al «problema essenziale dell'uomo essenziale, dal quale ogni altro problema dell'esistenza prende chiarezza (l'etica, il diritto, l'economia...)», cioè il problema di Dio. «L'intelletto umano che tende naturalmente alla verità come al suo bene proprio, è spinto presto o tardi a porsi il problema di Dio, a cercare quindi la dimostrazione della sua esistenza: perché il significato e valore ultimo di ogni verità viene da Dio ed ha in Dio il suo ultimo fondamento, come verità per essenza da cui s'irradia ogni verità creata che è verità soltanto per partecipazione». «L'esistenza di Dio è il problema dei problemi: esso costituisce la conclusione di tutta la filosofia e della conoscenza umana sia ordinaria come scientifica, perché da esso dipende l'orientamento definitivo che l'uomo deve dare alla sua condotta e alla sua vita intera». (Cornelio Fabro)
"La richiesta di Dio, presto o tardi, raggiunge l'uomo dovunque. Benché di tutti i problemi quello di Dio sia il più arduo e complesso, esso batte alle porte della coscienza muovendo da tutti gli orizzonti dell'anima che s'interroga sulla nascita e sulla morte per dare un senso al suo futuro essenziale e vincere l'insidia immanente del tempo. Pertanto l'universalità del problema di Dio ed il corrispondente atteggiamento dell'uomo non hanno un significato puramente culturale ma esistenziale, non semplicemente conclusivo bensì drammaticamente evocativo e decisivo per la determinazione della qualità dell'essere stesso del mondo e dell'uomo in esso. Il tempo, che sembra emergere sull'essere, ad un certo momento - che è il momento della decisione - quasi si ferma per dare lo spazio alla libertà ed all'interrogazione essenziale." (Cornelio Fabro)
«Cominciamo con una domanda: «È utile, per l'uomo moderno, è opportuno, può avere qualche senso che non sia una pura curiosità erudita, il ritornare a Tommaso d'Aquino?». Dal suo tempo ad oggi la conoscenza del mondo ha ormai più volte cambiato la sua figura: non solo la scienza e la tecnica hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e la stessa concezione del mondo fisico e biologico, ma con essa anche l'ago magnetico che misura le oscillazioni dello spirito ha cambiato direzione, anzi procede in senso opposto. Non si procede più dal mondo (dalla physis) all'uomo come nell'antichità, né da Dio all'uomo come nell'evo cristiano, ma dall'uomo all'uomo: oggi sembra che tutto e ovunque - nell'arte, nella letteratura, nella scienza e per suo tramite nella tecnica - graviti attorno all'uomo». Tutto il lavoro dell'Autore è volto ad evidenziare l'importanza di un ritorno allo studio di San Tommaso d'Aquino.
Il volume raccoglie 14 saggi scritti nell'arco di un trentennio; essi precedono ed integrano l'analisi fatta in "La nozione metafisica di partecipazione". I saggi sono indirizzati ad indicare le linee maestre dell'itinerario che Fabro ha tentato di mostrare nelle opere sulla partecipazione per attuare quella radicalizzazione del tomismo che ne esprima l'istanza teoretica al suo livello autentico di pensiero essenziale.
Questo volume ha uno scopo ben preciso, ch'è quello d'introdurre alla comprensione diretta della «dialettica» marxistica com'essa si trova nelle sue fonti che sono Hegel, Feuerbach e Marx per attingere il significato originario e cogliere i momenti cruciali della sua problematica; ecco perché l'A. ha scelto testi fortemente teoretici ma meno conosciuti, soprattutto del primo Marx. L'antologia di testi scelti e tradotti da Fabro è preceduta da una profonda introduzione di oltre cento pagine dove l'A. mostra la convinzione – e dà volentieri atto a Feuerbach e a Marx –, che l'esito nel senso di conclusione essenziale o essenzializzazione del principio moderno della coscienza è, e non può essere, che l'ateismo.
L'esperimento metodologico di Edith Stein che tentò di assumere le categorie metafisiche del pensiero di Tommaso d'Aquino senza abbandonare del tutto le categorie fenomenologie del pensiero di Edmund Husserl, viene qui valutato nei suoi esiti finali da Cornelio Fabro, autorevole interprete sia della metafisica di Tommaso d'Aquino che della fenomenologia di Husserl. In questo suo saggio del 1989, scritto prima che Giovanni Paolo II canonizzasse come martire Edith Stein, il pensatore friulano esamina con il massimo rigore epistemologico la consistenza speculativa della nuova filosofia cristiana proposta dalla pensatrice tedesca dopo la sua conversione dall'ebraismo al cattolicesimo. Fabro, pur riconoscendo ed esaltando la sincera passione per la verità che animava la santa (deportata e uccisa dai nazisti in odio alla fede), evidenzia il sostanziale fallimento del suo tentativo di conservare il valore realistico ed esistenziale della metafisica tommasiana una volta inserita nel contesto dell'analisi eidetica husserliana.