Il libro di Jean-Marie Floch è un libro di frontiera. Di frontiera perché apre alla ricerca di marketing una nuova metodologia - la semiotica - e permette di esplorare nuovi territori. Di frontiera anche perché pratica un sistematico e programmatico pendolarismo tra semiotica, ovvero una disciplina teorica, e la ricerca di marketing, ovvero un savoir-faire pratico. La forza e l'interesse di questo libro risiedono proprio nel rifiuto di Floch di accettare la separazione tra teoria e pratica, tra ricerca fondamentale e applicazioni pratiche. Le analisi che Floch presenta in questo volume sono tutte state commissionate da aziende o agenzie e tutte hanno dovuto rispondere a degli obiettivi pratici di posizionamento (gli psicofarmaci, le automobili), di segmentazione (il metro, le banche), o comunicazione (l'editoria). Ma al tempo stesso si tratta di analisi che non rifuggono la sofisticazione teorica, né la complessità concettuale. Sotto la penna di Floch la semiotica appare per quello che è: una disciplina viva, curiosa, flessibile. Uno strumento d'analisi chiaro e operativo.
L'opera di Jean-Marie Floch si è sempre caratterizzata da una pratica della contaminazione, dal desiderio inesauribile di mettere in discussione schemi prestabiliti e luoghi comuni, per introdurre al loro posto nuove interpretazioni del mondo e diversi significati della società. Tutto il suo lavoro dunque è stato caratterizzato - in una parola - dal bricolage. Il presente volume è una raccolta di testi, molti dei quali difficilmente reperibili, pubblicati in riviste poco note o non più ristampati. L'idea di fondo è quella di rendere un'ulteriore testimonianza del lavoro di Floch per la ricerca sociosemiotica, raccogliendo un certo numero di scritti che illustrino come la scienza della significazione e dei linguaggi possa intervenire in ambiti molto diversi della vita quotidiana e della socialità, della cultura e della comunicazione.