La vita monastica è sempre stata scandita dai periodi e dalle celebrazioni dell'anno liturgico, in una sinfonia di preghiera e canto che esprime adorazione, contemplazione e rendimento di grazie. Questo libro prende in esame l'esperienza della preghiera oraria vissuta nella ricchezza delle sue sfaccettature: la stessa Regola di San Benedetto si basa sulla preghiera filiale di Gesù. La bellezza e la dignità della celebrazione non sono infatti solo formalismo estetico, ma si fondano su una nobile semplicità capace di manifestare il rapporto tra l'umano e il divino della liturgia. Un'esperienza che non cessa di affascinare religiosi e laici di ogni epoca e che costituisce un percorso di santificazione adatto a chi vuole vivere il proprio monachesimo spirituale.
La preghiera e la meditazione appartengono all'umanità di ogni epoca e luogo. Si potrebbe però pensare che, nell'era della scienza moderna, l'uomo non ha più bisogno né pregare né di alzare gli occhi al cielo, quasi fosse divenuto autosufficiente e onnipotente. La storia di molti grandi scienziati, di ieri e di oggi, dice che le cose non stanno così. Il loro pensiero e le loro preghiere, ci aiutano a capire perché.
Riflessioni in forma dialogica sui grandi temi della modernità per dare una risposta alle grandi problematiche della vita. Un sondaggio sull'opinione della gente circa l'anima degli animali, la testimonianza di un medico sulle derive esoteriche della medicina orientale, la distruzione portata dal terremoto in Emilia: semplici fatti tratti dalle pagine dei quotidiani che divengono occasione di dialoog e di riflessione su temi universali e costitutivi della filosofia moderna (la fede, la scienza, la morte, il perchè del male), oltre che spunti per recuperare il pensiero di san Tommaso d'Aquino, Cartesio, Spinoza, Leibniz e Voltaire.
Perchè il pauperismo a buon mercato rischia di mortificare la bellezza della Chiesa. Si è parlato di papa Francesco come di un ciclone. A chi non viene in mente però che un ciclone è un evento metereologico piuttosto violento, che può seminare morte e distruzione? Questo libro si propone di mettere in evidenza che la Chiesa può essere povera senza impoverirsi, perchè il rischio di un pauperismo a buon mercato è di mortificare gravemente la bellezza, che è l'unica ricchezza dei poveri. Sono tutte condivisibili le scelte di Papa Francesco?
Cosa significa Incarnazione? Qual è il rapporto tra la Fede e ragione? Chi sono i santi? In cosa consiste la paternità e la missione di un sacerdote? La fede cattolica è un incontro che modella la vita, il modo di vedere la realtà, il senso che si dà alle cose. Un incontro che non chiede di rinunciare all'intelligenza, ma al contrario, di rivolgerla non a se stessi e alla realizzazione del proprio successo personale, ma alla Verità che ci purifica, ci trascende, e ci guida. Nell' incontro tra Gesù e Pilato, quest'ultimo chiede: "Cosa è la verità?". Gesù, non risponde. Non perché non lo sappia fare; non perché la Verità non esista; non perché ognuno si può fare la sua, e Pilato ha quindi il diritto di scegliere per sé; non perché il discorso sarebbe stato troppo impegnativo. Semplicemente perché Pilato è accecato, dal potere, dalla volontà di ottenere plauso ed approvazione. Non è in grado di vederla, la Verità, anche se la ha davanti agli occhi, in carne ed ossa. Pensa ad altro, il suo cuore è distolto, sviato.
Il racconto di quanto bene possa scaturire dalla decisione di accettare l'imperfezione umana e di preferire la vita davanti all'unica alternativa dell'aborto. Prefazione di Francesco Agnoli. Nemmeno il tempo di rallegrarsi per la dolce attesa che per mamma Rosa arriva la terribile notizia: la sua bambina sarà affetta da spina bifida. Contro chi le consiglia (o impone) di abortire come unica alternativa, Rosa e suo marito decidono di portare avanti la gravidanza. La dott.ssa Gloria Pelizzo si offre di operare la bambina direttamente nell'utero materno. Ora la bimba è cresciuta ed è la prova vivente di quanto bene possa sgorgare dall'amore umano.
Dall'autore de 'I giorni della diossina', una raccolta di racconti di varia natura, dalla ricostruzione storica all'amore, dalla devozione al sogno, con il filo comune del mistero della vita e dell'uomo. Sono storie vissute nel vivere quotidiano dell'autore. Lasciano intravedere sotto un velo quello che si agita in tutto ciò che vive, visibile e invisibile, e parlano dell'Onnipotente, di Gesù Cristo e sua Madre, di angeli e demoni, di fatti belli belli di amore e orribili di odio, cioè del mistero della vita e dell'uomo...
L'esempio di santità della Santa Vergine Maria attraverso il genio di Dante, le vette teologiche di san Tommaso e il racconto della mistica Maria Valtorta. Una guida sicura alla devozione popolare e alla riflessione teologica e spirituale. Maria di Nazareth è da secoli oggetto di ardente venerazione da parte della pietà popolare non solo cattolica, e icona di perfezione per i santi che la additano quale via privilegiata per arrivare a Gesù. Tuttavia la devozione mariana subisce anche critiche pungenti per il ruolo esagerato che ricoprirebbe nella fede dei più semplici. Ma chi è veramente la Madre di Gesù? Il presente lavoro si propone di ricostruire la sua figura e i suoi attributi attraverso i tratti essenziali del suo vissuto.
In questo volumetto l'autore, partendo da un'esperienza personale della vita passata, si sofferma sul problema universale dell'esistenza umana. Egli, sorretto dalla fede, vede la vita come dono di Dio, bella in tutte le sue forme, ma anche come un soggiorno umano che passa veloce e porta l'uomo verso la morte, superata a sua volta dall'eternità; l'uomo in quanto creatura di Dio, ha uno spirito eterno ed un posto preparato per lui in cielo. Il lettore potrebbe dissentire dalla concezione filosofico-religiosa dello scrivente, ma non può escludere che per tutti resti il problema della morte e del rapporto fra l'umano e l'eterno.
In questa meditazione sui "Promessi Sposi" l'autore, partendo dalla figura dell'Innominato, la interroga per sondare le dinamiche della conversione, e la inquadra nelle categorie kierkegaardiane di angoscia, disperazione e fede; da questa riflessione scaturisce l'idea della centralità della grazia divina nel cammino della libertà umana verso la salvezza, che può essere tardivamente accolta, come nel caso di Gertrude, o respinta con impenitente pervicacia, come il Manzoni lascia immaginare a proposito di don Rodrigo. La grazia si esprime nel dono della fede, che è prima di tutto una rinuncia all'orgogliosa sicumera di donna Prassede e un abbandonarsi ai disegni insondabili della Provvidenza, come insegna Lucia. Ma questo saggio riflette anche sulla concezione politica di Renzo, che da una sorta di iniziale "giacobinismo" perviene alla piena accettazione del Vangelo del perdono, o di Agnese, di cui si scopriranno doti intellettuali assolutamente inaspettate. E così anche gli altri personaggi, senza forzarne i tratti psicologici assegnati dal romanzo, vengono vagliati per rispondere a tutte le domande decisive dell'esistenza umana e cristiana, nella profonda convinzione che nell'opera manzoniana si trovi la lieta novella declinata nella concretezza della vita del XVII secolo.
Agli ospedali siamo tutti abituati. Diamo per scontato che ogni città ne abbia più d'uno, e che funzioni. Ma difficilmente ci si chiede: come sono nati gli ospedali, che origine hanno? Quando sono divenuti un fenomeno diffuso, importante? Sono propri di tutta la storia dell'umanità, o caratterizzano soprattutto un determinato periodo? E in quale cultura hanno visto la luce, prima di diffondersi in tutto il mondo? Questo studio è il tentativo di rispondere a queste domande, per giustificare, alla luce della storia, della filosofia e della teologia, il perché l'ospedale sia stato, come le università, un fiore sbocciato dalla civiltà cristiana. In questa storia troveremo ricche matrone romane come Fabiola e Marcella, ascetici monaci medievali, papi e ricchi mercanti, ma anche pellegrini e viandanti, poveri, orfani, appestati e lebbrosi. Troveremo "case di Dio", hospitalia, xenodochi, orfanatrofi... non solo in Europa, ma anche fuori, laddove uomini straordinari giunsero a portare un nuovo sguardo sull'uomo, sulla sua carne soffrente, sulla sua passione. Prefazione di Giancarlo Cesana.