Pensiero giudaico ellenistico è un’espressione priva di confini ben definiti. Comprende la filosofia, ma si estende anche ad ambiti teorici compresi in opere di carattere letterario, scritti religiosi, apologetici o parenetici. Il termine stesso filosofia rinvia alle sue origini greche; in senso stretto, però, in periodo ellenistico, di filosofia ebraica si può parlare solamente a proposito di Filone di Alessandria, forse di Aristobulo, di quegli autori che sistematicamente hanno utilizzato categorie filosofiche per la loro elaborazione, in un dialogo serrato con platonismo, aristotelismo, stoicismo, epicureismo e altri indirizzi teorici. Autori che, non solamente scrivono in greco e sono formati alla cultura greca, ma a questa attingono come ambito categoriale di interpretazione della realtà e delle Scritture. Autori per i quali, parallelamente, la Torah costituisce punto di partenza ineludibile, testo di autorità, espressione della tradizione e dell’identità. In particolare Filone, vero e proprio iniziatore di un modo di fare filosofia, coniuga interpretazione della Bibbia e lettura del pensiero greco. Difficilmente definibili sono opere quali Il libro della Sapienza o Giuseppe e Aseneth o anche La Lettera di Aristea: se non possono essere dette filosofiche fanno parte, però, della storia del pensiero. Anche da un punto di vista geografico l’ambiente di provenienza è differenziato: il fulcro della produzione è Alessandria d’Egitto, ma il referente ideale costante è Gerusalemme, il polo cui guarda la diaspora, il luogo in cui ha sede il Tempio, il faro cui tutti gli ebrei si rivolgono.
In quest’ottica il termine stesso «ellenismo» ha più volti: se da un lato indica un periodo storico (il tempo che va dal regno di Alessandro Magno alla battaglia di Azio nel 31 a.C.), dall’altro significa una forma culturale e politica nuova, l’incontro tra popoli, conoscenze, culture differenti. È nella pluralità dei significati, e nell’evolversi dei concetti fra mondo greco e pensiero ebraico che si muove, pionieristicamente, questa storia.
COMMENTO: La prima storia del pensiero giudaico ellenistico, dai libri biblici fino a Filone di Alessandria, scritta da una delle maggiori studiose di filosofia antica.
FRANCESCA CALABI è docente di Storia della Filosofia tardo antica all’Università di Pavia. Tra le sue pubblicazioni: God’s Acting. Tradition and Philosophy in Philo of Alexandria; Lingua e legge di Dio: interpretazione e politica in Filone alessandrino. Ha tradotto opere di Filone di Alessandria, di Flavio Giuseppe e la Lettera di Aristea a Filocrate.
DESCRIZIONE: Isidoro di Siviglia è una figura che non manca di sorprendere: fu celebre dai suoi tempi fino a tutto il Medio Evo (immortalato da Dante nel cielo dei sapienti, Par. X, 130-131), e di lui non abbiamo una biografia; fu originale nel nucleo del suo proposito di fornire un’affidabile e pronta enciclopedia dello scibile a popolazioni che non avevano altra fonte accessibile e nei suoi scritti singoli attinse dalle più varie parti senza apportare contributi personali specifici; fondò il genere letterario della Summa, e le Etimologie costituiscono un insigne monumento al suo merito.
È una personalità che giova quindi conoscere nella sua fisionomia esatta, con precisione di analisi e obiettività di valutazione. La presente Introduzione mira appunto a soddisfare questa esigenza. Ne illustra pertanto l’attività sociale e l’opera letteraria, esaminate quale proiezione del suo carattere e della sua mentalità.
COMMENTO: Un ritratto (la vita, il pensiero, la recezione nella posterità) del grande Padre della Chiesa, celebre per le sue Etimologie e Sentenze, che compendiano il meglio della cultura patristica.
FRANCESCO TRISOGLIO ha insegnato Storia bizantina e Storia della civiltà e della tradizione classica presso la Facoltà di Lettere, indirizzo classico, dell’Università di Torino. Della sua bibliografia – un centinaio di articoli e volumi – ricordiamo gli studi concernenti la letteratura greca (specialmente i tragici e gli storici) e latina (Cicerone e Plinio il Giovane), quella cristiana greca (Gregorio di Nazianzo, il Christus Patiens e Basilio) e latina (Cipriano, Ambrogio, Girolamo, Massimo di Torino) e quella bizantina (Procopio di Cesarea). Per Morcelliana ha curato Gregorio di Nazianzo, Autobiografia. Carmen de vita sua (2005); Isidoro di Siviglia, Le sentenze (2008).
Un'itinerario spirituale fra i più seguiti e consigliati dai direttori spirituali moderni e contemporanei.
Opera classica della letteratura spirituale moderna, i Trattenimenti spirituali raccolgono i consigli, le esortazioni, le indicazioni che Francesco di Sales ha dato personalmente, in varie occasioni, alle Suore della Visitazione. In pagine vivaci e concrete Francesco propone una vita all'insegna della carità operosa, alla luce della Volontà di Dio, esaminando anche, con il tono colloquiale e deciso che lo caratterizzava, gli ostacoli che possono rallentare il cammino. Introduzione al pensiero del Santo, queste "conversazioni" ci mostrano una spiritualità incarnata, graduale, di buon senso, per ogni cristiano.
San Gregorio di Nazianzo, famoso oratore, «teologo» per antonomasia, poeta e asceta, fu tra i Padri Greci il più complesso ed insieme il più moderno per la drammaticità e la lucidità delle sue vivaci esperienze interiori. Questo volume indaga alcuni aspetti fondanti del suo ruolo di oratore e del suo pensiero teologico – la dottrina morale ed ascetica, la conversione, i concetti di male, di peccato e di verità, la teoria e la pratica della preghiera, le opinioni politiche e le idee sulla pace, la figura di Maria – attraverso lo sguardo attento di uno dei suoi critici più esperti. Francesco Trisoglio – o meglio, Fratel Enrico – offre in questi saggi, come in tutta la sua opera e la sua vita di studioso ed educatore, un contributo creativo e fecondo al dialogo ragione-fede di fronte all’attuale disorientamento, considerato una «sfida» alla cultura e al cristianesimo stesso.
Francesco Trisoglio, già titolare della cattedra di Storia bizantina e di Storia della Civiltà classica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, è autore di 125 pubblicazioni sui classici greci e latini, sui Padri della Chiesa, su autori bizantini e rinascimentali. Nella critica letteraria è soprattutto sensibile a rischiarare l’intelligenza per una più intima comprensione della vita umana e dei valori artistici. Ha pubblicato per Effatà Editrice Avvio alla politica (2007).
Origene è figura centrale del cristianesimo dei primi secoli e, nonostante le controversie suscitate dalle sue complesse dottrine e le censure più volte subite, il suo influsso è rimasto sempre presente nelle epoche successive. Le numerose recenti pubblicazioni a lui dedicate testimoniano come l’interesse nei suoi confronti da parte della comunità scientifica sia ultimamente in costante crescita.
L’autrice definisce volutamente Origene “teologo esegeta” per sottolineare come per lui l’alveo dell’esegesi sia intrinsecamente teologico e conseguentemente ricerca teologica e ricerca esegetica giungano a compenetrarsi. Il fine cui egli perviene è quello di costruire “una” identità cristiana, tra le molte coesistenti nella pluralità di esperienze della prima metà del III secolo. Eppure di identità si tratta, in quanto egli si assunse «con consapevolezza l’impegno di dare fisionomia qualitativamente elevata alla nuova religione, non risparmiandole alcun confronto» né interno – con le varie correnti gnostiche – né esterno – con l’ambiente pagano.
L’opera è strutturata in tre parti: la prima raccoglie studi che presentano Origene nel ruolo di maestro, che offre un impianto teoretico del proprio insegnamento teologico esegetico; la seconda e la terza presentano contributi su limitate porzioni di opere incentrate su pericopi scritturistiche tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento.
Il volume dà avvio a una nuova collana di studi e testi sul cristianesimo antico.
Sommario
Prefazione. 1. Per una «scuola d’anime». 2. Antico Testamento. L’interpretazione: la «lettera», il «velo» e l’«ombra». 3. Nuovo Testamento. Simboli e teologia. Bibliografia. Indici.
Note sull'autrice
Francesca Cocchini è professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Dal 1985 è membro dell’«Association international d’études patristiques», dal 1994 del «Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina» e dal 2004 è responsabile scientifico dell’Unità di ricerca del Progetto di ricerca (cofinanziato dal MIUR) su «La trasformazione del cristianesimo dal I al VII secolo: mutamenti e continuità nelle forme di convivenza comunitaria, politica e culturale». Tra le pubblicazioni ricordiamo: Commento alla lettera ai Romani di Origene, Casale Monferrato 1985-Genova 1986; Aspetti dell’utilizzazione della Bibbia nel V secolo (in F. Cocchini-A. Pollastri, Bibbia e Storia nel cristianesimo latino, Roma 1988); Il Paolo di Origene. Contributo alla storia della ricezione delle epistole paoline nel III secolo, Roma 1992; Teodoreto di Cirro. Commentario alla lettera ai Romani, Roma 1998; Agostino d’Ippona. “Il nostro volere sia suo e nostro” (in collaborazione con M.G. Mara), Città del Vaticano 2006; ha curato il volume Il dono e la sua ombra. Ricerche sul Peri; Eujch;" di Origene (“Studia Ephemeridis Augustinianum” 57), Roma 1997.
Il volume analizza, su basi storicamente documentate, il linguaggio sponsale e materno nella mistica del Medioevo. Lo Sposo, come Madre, offre il latte spirituale, perche l'uomo si riscopra familiare di Dio. La sponsalita' si schiude alla maternita' e la maternita' alla sponsalita'. Di questa illuminante reciprocita si occula il libro di Francesco Asti, che ascolta fedelmente la testimonianza dei mistici e delle mistiche medievali.
“Questo libro, più che parlare di san Francesco Saverio, vuol dare la parola al Saverio. Abbiamo la possibilità di una conoscenza molto umana e concreta di Francesco Saverio, perché sono a noi pervenute numerose lettere da lui scritte e mandate in Europa, in cui egli stesso “si racconta” e racconta con molti particolari le sue fatiche apostoliche. Fra le lettere del Saverio abbiamo scelto quelle che ci fanno seguire passo per passo i suoi viaggi missionari, da Roma a Lisbona, da Lisbona a Goa nelle Indie, da Goa a Capo Comorin, e poi all’Arcipelago delle Molucche, al Giappone fino alle porte della Cina, dove morì, senza potervi entrare nel 1552. Nel leggere queste lettere ci troveremo di fronte quasi ad una autobiografia del Santo e conosceremo il suo immenso amore per Cristo e per gli uomini, chiamati alla fede e alla salvezza dalla sua predicazione apostolica. Man mano che procederemo nella lettura, si staglierà sempre più viva davanti a noi la figura così carica di umanità e di grazia del Saverio. Il suo esempio e la sua parola sempre così calda e autentica ci daranno lezioni preziosissime di santità e di sapienza, che saranno di forte stimolo per seguire il Saverio in un cammino totale di santità e di dedizione al Signore”.
P. Carlo Colonna s.j.
Attraverso le figure di numerosi santi e possibile risalire al percorso che lega la mistica alla spiritualita. La ricerca e l'adesione allo spirito e l'avvicinamento alla conoscienza di Dio sono due aspetti diversi ma coniugati della fede. Nella dedizione totale dei santi si e dimostrata la forte coesione di questi due elementi, che divengono per tutti i fedeli ideali di vita.
Accurata analisi, sia storica sia teologica, del sermone In festivitate sanctae Mariae Reginae Coeli di Davide di Benevento (sec. VIII). Il presente studio rileva tre principali caratteristiche. La prima riguarda l'analisi accurata dell'ambientazione storica del Sermone mariano del vescovo Davide di Benevento, vissuto nel secolo VIII. La seconda concerne la presentazione teologica del sermone in lode di Maria, pronunziato in occasione della Sua maternita divina, anticamente connessa col primitivo ciclo natalizio. La terza caratteristica riguarda l'accurata edizione critica del sermone, accompagnata da un'attenta traduzione italiana e corredata dall'analisi stilistica e grammaticale del testo.
Questo volume e uno straordinario affresco di un'epoca chiave nella storia della Chiesa e della civilta occidentale (1535 -1552), segnata da vivaci scambi culturali con il mondo orientale ancora poco conosciuto