Enea Silvio Piccolomini (successivamente Papa Pio II), Paolo dal Pozzo Toscanelli, Guarino Veronese, Filippo Beroaldo il Vecchio, il Poliziano, Girolamo Savonarola, Giovanni Pico della Mirandola. Sette grandi umanisti che illuminarono il loro tempo, il Rinascimento. La riscoperta delle "lettere antiche", un papa che scegliendo il suo nome si ispira a Virgilio, un poeta raffinatissimo nella Firenze dei Medici che canta le gesta degli esponenti della signoria e scrive indimenticabili poesie, un genio considerato tale anche dai suoi contemporanei per la sua cultura poliedrica, un frate domenicano che fustigò il suo tempo, giudicandolo corrotto, e che concluse sul rogo la sua avventura terrena.
Il termine "Rinascimento" ha un'origine relativamente recente: si è affermato intorno alla metà dell'Ottocento per opera di storici francesi e tedeschi che hanno identificato in un periodo della storia europea, e in particolare italiana, una rinascita culturale e politica, contrapposta ai "secoli bui" del Medioevo. Ma, come ci illustra il grande storico Eugenio Garin, questa interpretazione è stata per molto tempo fuorviante: il Rinascimento è stato essenzialmente un'enorme rivoluzione culturale, nata in un contesto di crisi. In quest'opera Garin prende in esame i principali elementi culturali che caratterizzano il Rinascimento: dalla riscoperta dei classici latini e greci allo sviluppo delle scienze, dalla filosofia alla politica.
Un grande classico della storia del pensiero, che ha colto e indicato alla cultura dei nostri anni il volto più profondo e moderno dell'umanesimo italiano.