Il testo focalizza l'attenzione sulle nuove funzioni educative che l'odierno sistema formativo prospetta. La scuola dell'autonomia, in particolare, non può non guardare ad un nuovo ruolo: il docente coordinatore-tutor.
Questo volume muove dell'analisi di un modello di vita nel disimpegno per arrivare a prospettare la vita come incontro nel senso di conrealizzazione che parte del riconoscimento della differenza come valore. Da questo approccio nasce la proposta di strutturare una pedagogia dell'incontro che, diversamente dalla pedagogia dell'accoglienza (che si limita all'assimilazione del diverso), stimoli il soggetto alla flessibilità, cioè non solo a ricevere ed accogliere ma anche a modificare se stesso per permettere il vero incontro con l'altro.