Dante non è solo il sommo poeta che ci ha regalato la Divina Commedia; egli è anche - e soprattutto - un grande uomo di fede e un finissimo teologo.
Nella Commedia la preghiera si esprime come poesia, così essa parla d'amore e le parole diventano segno per elevare una gioiosa lode alla bellezza di Dio e per ricordarci la sua infinita simpatia per gli uomini.
Il libro affronta una serie di tematiche legate alla spiritualità propria dei presbiteri. L'autore lo fa in maniera organica, grazie non solo alle risorse di una solida cultura biblico-teologica e di una vasta esperienza pastorale, ma anche - e forse soprattutto - ad uno specifico interesse culturale mostrato per decenni verso i vari aspetti della spiritualità presbiterale, come testimoniano innumerevoli presenze e apprezzate collaborazioni alle attività dell'Unione Apostolica del Clero che, com'è noto, riserva al tema della spiritualità diocesana dei ministri ordinati una specialissima attenzione.
Il presente lavoro è una raccolta di ricerche bibliche concentrate sul significato e sul valore della Parola di Dio nella vita del credente: la Parola di Dio attestata nella Bibbia e affidata alla comunità ecclesiale.
Di questa Parola, come di ogni dono del Signore che rinchiude un mistero, non si finisce mai di comprendere la molteplice valenza: rivelatrice, appellatrice e performatrice. Per abbracciare, assimilare e vivere la Parola, occorre disporsi ad apprendere, cioè a studiare e imparare lasciandosi ammaestrare dall’unico Maestro.
L’itinerario qui proposto tende ad esplicitare queste finalità rivisitando gli ambiti principali della vita del credente, sia presbitero sia laico.
Il Vangelo come regola di vita cristiana, particolarmente della vita familiare, costituisce un punto di partenza impegnativo, ma anche attraente nel progetto educativo che ogni famiglia cristiana non può non darsi. Le riflessioni raccolte in questo volume rispondono soprattutto a questa finalità e quindi risvegliano negli sposi cristiani e in tutti gli operatori di pastorale familiare la volontà di coordinare la propria azione con quella di tutti coloro che, in seno alla chiesa particolare, hanno la missione di promuovere questo specifico ambito della pastorale diocesana.
In questo libro originale è Gesù che parla di se stesso, rispondendo alle domande di un ipotetico giovane alla ricerca di un senso profondo per la sua vita. L'autore reale di questo "libro-intervista", da fine biblista e pastore, ci prende per mano e con molta semplicità ci accompagna alla riscoperta di Gesù che si offre a noi come amico, non chiedendo altro che un dialogo franco e sincero attraverso i Vangeli che sono la sua Parola per noi; ci chiede di metterci totalmente in gioco, perché nessuno di noi possa rendersi responsabile di "un'altra occasione perduta", forse l'unica occasione vera della nostra vita.
Un indovinato e assai utile sussidio per la pastorale vocazionale. Sulla scorta dell'urgenza del tema educativo nell'agenda della pastorale della Chiesa italiana per il prossimo decennio, l'Autore riflette sull'idea che non si può ipotizzare alcuna opera educativa senza passare attraverso la testimonianza dei Vangeli dove viene presentato Gesù il Maestro, l'educatore numero uno, e il suo metodo" dal quale nessun vero educatore può esimersi..."
L'Autore fotografa undici personaggi biblici nel momento iniziale della loro esperienza vocazionale. A partire dalla chiamata di Abramo nostro padre nella fede", l'Autore segue un percorso genetico-progressivo rileggendo la soria di Israele in chiave vocazionale: dall'esodo con Mosè, ai grandi protagonisti del periodo classico come Isaia, Geremia ed Ezechiele. Chiude la rassegna l'unica imponente figura femminile, che riassume in sè il compimento delle attese messianiche: Maria di Nazareth. "
L'elogio della gratuità, non certo poetico e nostalgico, sgorga direttamente dalla Parola di Dio accolta con semplicità, meditata con passione e vissuta con fedeltà". "
Si tratta della seconda Lettera pastorale di mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano Ortona,per l’anno paolino,che egli intende «valorizzare al meglio per rafforzarci nella comunione con il Papa e per la crescita spirituale e la formazione missionaria delle comunità parrocchiali» (dalla Introduzione). Mentre nella prima ha cercato di dare un ritratto a tutto tondo di Paolo, sulla traccia delle sue Lettere,in questa approfondisce il tema di Paolo come missionario del Vangelo, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli. Anche questa Lettera pastorale è scritta in modo semplice e presenta le caratteristiche della personalità missionaria dell’apostolo delle genti,nell’annuncio del Vangelo. Alla fine della Lettera,viene proposto un itinerario che permette di accostare la narrazione degli Atti alle lettere di Paolo. Ne emerge un Paolo afferrato da Cristo, e lanciato nella missione, a cui associa collaboratori vari,e per cui spende la vita:in sintesi un Paolo «missionario doc».
AUTORE Carlo Ghidelli, nato a Offanengo, diocesi di Crema,il 24 aprile 1934;ordinato presbitero il 28 giugno 1958;eletto alla sede arcivescovile di Lanciano Ortona il 25 novembre 2000;ordinato vescovo il 14 gennaio 2001. È Presidente della Conferenza Episcopale AbruzzeseMolisana. Rinomato biblista, è stato docente nel Seminario della sua diocesi dal 1958 fino al 1982,nonché nella Facoltà Teologica di Milano dal 1970 fino al 1982; lascia i due incarichi di docenza, così come gli altri impegni pastorali, per svolgere il ruolo di sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana dal 1983 fino al 1986. Al termine di questo servizio, viene nominato assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,nella sua sede di Milano, incarico che ricopre dal 1986 fino al 2000. Specialista di Luca,molte sono le sue opere,in particolare sul Vangelo di Luca, gli Atti degli apostoli e studi sulle Beatitudini.
Questa pubblicazione offre sei schede di carattere biblico-liturgico per aiutare a programmare un percorso catechistico originale sul vangelo di Luca.
Meditazioni teologiche sulle Beatitudini evengeliche.