L'11 aprile 1963, giovedì santo, papa Roncalli pubblica l'Enciclica "Pacem in terris" indirizzata per la prima volta non solo ai cattolici ma anche "a tutti gli uomini di buona volontà". Nella situazione del mondo contemporaneo fu ritenuta da tutti, anche dai non cristiani, come l'espressione migliore delle vie per alimentare le speranze di pace e di solidarietà di tutto il genere umano. Oltre l'Enciclica, sono presenti anche il discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti alle celebrazioni per il 50° anniversario della "Pacem in terris" e il messaggio per la Giornata mondiale per la pace 2013.
Nel 50° anniversario della morte, il volume raccoglie le otto encicliche firmate da papa Roncalli, rendendole accessibili al grande pubblico in formato tascabile e a prezzo contenuto.
Giovanni XXIII traendo ispirazione dall'enciclica Rerum novarum di Leone XIII e dai documenti dei pontefici succeduti, precisa e sviluppa i loro insegnamenti e delinea aspetti nuovi circa la questione sociale.
Giovanni XXIII a partire dalla premessa che la pace in terra può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio, espone i principi fondamentali dell'ordine tra gli esseri umani e ne esamina i rapporti sul livello delle comunità politiche. Nella parte finale, ribadendo il dovere dei cristiani di partecipare attivamente alla vita pubblica, presenta alcuni richiami pastorali riguardanti l'attività delle istituzioni economiche, sociali, culturali e politiche.
Nel presente volume sono raccolti, in edizione bilingue, i documenti piu' importanti emanati da Giovanni XXIII nei cinque anni del suo Pontificato (1958-1963).
Riproposta, quanto mai attuale, dell'ultima lettera enciclica del Papa Buono, testamento spirituale lasciato in eredita al mondo intero. Con la Pacem in terris il magistero di Giovanni XIII raggiunge l'apice. Pubblicata l'11 aprile 1963, meno di due mesi prima della morte del Papa, ha come tema dominante la pace fra tutte le genti fondata sulla verita, la giustizia, la liberta e sull'amore. La lettera, veramente ecumenica, e di ampio respiro evangelico e sociale, e spazia con aperture coraggiose: sulla questione della coesistenza, sull'invito a distinguere fra errore ed errante, sui rapporti fra le comunita politiche con regimi a ideologie analoghe o differenziate, sul dovere di partecipare alla vita pubblica.