Rivolto a formatori e operatori vocazionali, questo libro suggerisce itinerari di discernimento in contesti formativi che richiedono di associare la maturazione spirituale e vocazionale ai processi di crescita psico-educativa. A cominciare dalla centralità dell'ascolto della voce di Dio, l'autore evidenzia come il compito educativo di ogni percorso di comprensione consista nell'integrare l'ideale vocazionale con la realtà psichico-affettiva della persona. In questa prospettiva, la consapevolezza delle risorse umane e l'attenzione alle competenze relazionali alimentano la capacità di scorgere i segni della «chiamata» attraverso un continuo atteggiamento di vigilanza e di consapevolezza sul significato vocazionale della propria esistenza. I nove capitoli del volume, organizzati come un percorso di verifica e di accompagnamento psicologico nella crescita della persona, servono a guidare il lettore in tale prospettiva. A partire da una concezione educativa della fede, il volume evidenzia gli aspetti propositivi delle crisi evolutive, che emergono soprattutto quando occorre prendere decisioni importanti che impegnano in un progetto di vita.
Un utile strumento per imparare a riconoscere nei rapporti tra culture diverse un processo di crescita che permette di sviluppare nuove opportunità di interscambio e di progettare nuove esperienze di convivenza. Lo scopo è quello di acquisire una visione delle differenze aperta a prospettive innovative di comprensione e di accoglienza reciproca, che aiutino a varcare i confini delle diffidenze per sperimentare una nuova identità. Un'identità arricchita da mondi diversi che si incontrano. Nelle pagine di questo libro vengono prese in considerazione caratteristiche di personalità e di comportamento interpersonale che facilitano, attraverso una migliore conoscenza reciproca, una progettualità inclusiva. Ogni capitolo presenta una parte teorica, relativa a tali dinamiche di confronto interculturale, e una parte ricca di esempi clinici e racconti di vita, attraverso cui è possibile rileggere gli aspetti narrativi delle diverse dimensioni psicologiche trattate. Inoltre, poiché il volume si rivolge a quanti sono interessati agli aspetti psicoeducativi dei rapporti interculturali, alla fine di ogni capitolo son presenti schede di lavoro, utili per facilitare l'approfondimento degli argomenti ma, soprattutto, per sperimentare tecniche di interazione e di confronto di gruppo che possono facilitare il dialogo interculturale. Il libro si presta quindi come utile strumento per imparare a riconoscere nei rapporti tra culture diverse un processo di crescita che permette di sviluppare nuove opportunità di interscambio e di progettare nuove esperienze di convivenza. Lo scopo è quello di acquisire una visione delle differenze aperta a prospettive innovative di comprensione e di accoglienza reciproca, che aiutino a varcare i confini delle diffidenze per sperimentare una nuova identità. Un'identità arricchita da mondi diversi che si incontrano.
Benché la scienza clinica abbia fatto molta strada, si tende purtroppo ancora a dare spazio a una visione della cura che stigmatizza i comportamenti come giusti o sbagliati e le persone come sane o anormali. Questo approccio comporta precisi rischi rispetto agli obiettivi della maturazione e del discernimento, elementi essenziali per chi lavora con il disagio psicologico di preti e religiosi. Poiché individui diversi reagiscono in modo diverso a un particolare evento disfunzionale o stressante, è necessario rivolgere un'attenzione privilegiata all'esperienza concreta delle persone, alle loro relazioni e al modo in cui praticano l'attività pastorale. Il libro si propone di osservare i dati di realtà facendo riferimento a situazioni concrete esaurimenti emotivi, burnout, difficoltà sul piano affettivo - e guarda alla patologia e ai casi scomodi, strani e difficili con uno sguardo educativo concentrato sugli aspetti motivazionali della vocazione e sul discernimento in vista di scelte concrete di reale cambiamento. Presentazione di Giulio Albanese.
L'approccio psicologico alla relazione con il sacro, proposto nel volume da studiosi che affiancano la ricerca scientifica al lavoro di aiuto terapeutico, inizia lentamente a essere adottato anche nella pratica delle parrocchie, dei seminari e di vari settori della vita ecclesiale. L'individualizzazione delle credenze, il pluralismo culturale e religioso, la possibilità di scegliere e modificare la confessione di appartenenza riconfigurano lo scenario mettendo in secondo piano l'obbedienza all'autorità tradizionale ed enfatizzando l'espressività e la creatività degli individui. Un'attenzione specifica viene rivolta alle emozioni, ai sentimenti, ai sogni, ai ricordi, al corpo, alla compassione, alle esperienze, al benessere personale, in un processo che rivaluta aspetti che la religiosità tradizionale sottovalutava o addirittura negava. I protagonisti del libro sono uomini e donne che, anche se hanno trovato un orizzonte di senso al quale aderire, devono continuamente riposizionarsi, in quanto l'umano non viene più definito in rapporto al sacro (il prete, la suora, l'animatore in relazione al ruolo), ma è il sacro (la funzione ministeriale, la vocazione) che viene ricompreso a partire dalla tutela delle esigenze del singolo. Prefazione di Giuseppe Giordan.
Questo libro serve a conoscere l'Analisi Transazionale nei suoi aspetti più pratici e più concreti. È un testo fatto per quanti vogliono imparare a crescere attraverso la costruzione di legami che rispondono al bisogno di intimità relazionale radicato nel cuore di ogni persona. Non basta lamentarsi dei rapporti malati presenti nelle tante situazioni quotidiane. Occorre imparare a reagire costruendo relazioni autentiche che aiutino a guardare in avanti, anche quando ci sono da affrontare problemi e patologie. L'intero sviluppo della persona è un continuo processo evolutivo che modella e trasforma le diverse dimensioni costitutive dell'identità di ciascuno; che si sviluppa lungo l'intero arco della vita, nei diversi contesti affettivi dove le relazioni hanno un significato centrale. Si tratta di un percorso esperienziale fondato sul presupposto che l'individuo, grazie alla sua radicale apertura all'altro e al mondo, è in grado di riconoscere e di realizzare le proprie potenzialità e le proprie aspirazioni esistenziali, favorendo così un benessere ed una maturazione che lo orientano verso una prospettiva di senso della sua esistenza.
Il dramma della pedofilia nella Chiesa è tale da molti punti di vista: da quello delle vittime, in primo luogo, ma anche da quello della Chiesa tutta. L'autore si addentra nella materia per aiutare a comprenderne le dinamiche, ma anche per prospettare vie da percorrere. Partendo da alcuni assunti di base relativi all'amore pastorale, come distintivo della missione del sacerdote, mette in evidenza l'importanza di una maturità affettiva equilibrata perché centrata sul modello dell'amore trinitario e su un servizio disinteressato alla gente. Successivamente passa al dramma delle diverse forme di amore distorto, nei presbiteri che vivono dipendenze affettive e sessuali. Mette in evidenza gli aspetti patologici di un amore malato e autoreferenziale, con i relativi comportamenti devianti inerenti alle diverse parafilie e dipendenze sessuali, per giungere a trattare il trauma degli abusi e il devastante effetto sulle vittime. Egli individua anche alcune possibili cause che caratterizzano l'ambito della pedofilia e la sua attinenza con il contesto di un amore pastorale deviato. A questo proposito sottolinea il senso del doppio tradimento che caratterizza la pedofilia nel contesto dei preti: tradimento della paternità spirituale e della paternità di adulto educante. Per questo fa riferimento ai recenti interventi del Magistero e di Benedetto XVI, così come ad alcuni studi effettuati nell'ambito del clero cattolico. Presentazione di Lucio Pinkus.
Descrizione dell'opera
Alla base della scelta vocazionale di quanti operano nel campo della pastorale c'è la disponibilità a essere-per-gli-altri, ad ascoltare e venire incontro alle esigenze della gente. Eppure, proprio questo atteggiamento di dedizione può diventare motivo di burnout, una sindrome particolare che esprime il pericolo di farsi completamente coinvolgere e sopraffare dalle richieste altrui.
In effetti, se da una parte l'attività pastorale prende spunto dalle profonde motivazioni vocazionali che la persona porta con sé, come risposta a una chiamata di Dio per il servizio ai fratelli, dall'altra questa stessa predisposizione potrebbe essere occasione di disadattamento, qualora non si tenga sufficientemente conto della propria natura umana e dei propri, anche a livello psico-fisiologico.
Valutare l'attività pastorale come una risposta responsabile al progetto di amore di Dio significa imparare a integrare lo zelo per le cose di Dio con la propria realtà umana e psicologica. L'approccio offerto dal volume mette a fuoco i problemi reali, il "superlavoro" che spesso soprattutto i preti non riescono adeguatamente a coniugare con l'attenzione a se stessi e alla propria vita spirituale.
L'autore pone inoltre in evidenza la necessità di una continua formazione, che non dissoci l'ambito religioso da quello psicologico, ovvero le proprie convinzioni e motivazioni vocazionali (a volte troppo idealistiche) dai vissuti emozionali e affettivi che, se non equilibrati, possono portare a situazioni di disadattamento e di stress.
Sommario
Presentazione (mons. B. Forte). Introduzione. 1. I mille volti dello stress. 2. Fattori psico-sociali dello stress nel contesto pastorale. 3. Sulle tracce del burnout pastorale. 4. Bruciati dallo zelo e dalla passione pastorale. 5. Le ragioni del cuore nella pastorale. 6. L'altro volto dell'altruismo nella missione sacerdotale. 7. Religiosità distorta e ricerca di senso nel burnout pastorale. 8. Prevenzione e cura nel burnout pastorale. Bibliografia.
Note sull'autore
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente presso la Pontificia Università Salesiana, la Pontificia Università Urbaniana e presso l'Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum. Lavora nel campo della formazione permanente, interessandosi particolarmente del problema delle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, con EDB ha pubblicato: I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22002); insieme a Fabrizio Mastrofini, Animare i gruppi e costruire la comunità (2004); Gli altri e la formazione di sé (2005); Diagnosi dei conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22008); Patologia e speranza nella Vita Consacrata (2007); Vivere la comunione nelle comunità multietniche. Tracce di psicologia transculturale (2009).
In epoca di globalizzazione, anche la vita consacrata sta sempre più diventando multiculturale e la convivenza tra persone di culture diverse non è più un fatto accidentale, ma una realtà che caratterizza il modo di essere dei religiosi e delle religiose.
Nell'esposizione dell'autore il tema della multiculturalità ha come punto di partenza la centralità della comune testimonianza fondata sull'unica Parola, che convoca i consacrati e le consacrate e li invia secondo il carisma specifico del proprio istituto. Di fronte a differenze molto marcate, come quelle culturali, ciò che riunisce i membri di una comunità non può essere infatti solo la buona volontà o l'affinità dei caratteri, ma deve essere lo stesso Vangelo.
Questa è l'unica via per riconoscersi come parte della medesima storia di salvezza, che si realizza nelle tante occasioni quotidiane in cui è possibile integrare le novità culturali dell'altro nell'unica missione.
Descrizione dell'opera
Chi è Giovanni? Ce n’è più d’uno? È lui il discepolo che Gesù amava? «Mi piace immaginare la questione giovannea come un mosaico con molte tessere fuori posto. Mi sembra di essere riuscita a mettere a punto più di una tessera»: lo studio della Rigato insegue questo enigma passando dapprima in ricognizione le testimonianze delle origini cristiane e indagando poi nelle pieghe degli scritti giovannei, nei temi teologici che ruotano attorno al culto, alle feste, al Tempio. Il volume apporta un originale contributo a una questione che anche papa Benedetto XVI ha riconosciuto meritevole di studio da parte degli esegeti, in occasione dell’udienza generale del 5.7.2006.
Sommario
Introduzione. I. L’identità dell’evangelista: ottavo Presbitero - Apostolo - Profeta - Testimone. 1. Le opinioni su Giovanni evangelista. 2. Anonimia apparente: Giovanni evangelista si presenta… Giuseppe Flavio e Giovanni: due leviti sacerdoti a confronto. 3. Giovanni apostolo, ma non dei Dodici. 4. Papia e la questione dei «presbiteri». «Apostolo» in Eusebio. 5. Giovanni apostolo, evangelista, teologo. Ignazio – Giustino – Ireneo. 6. La testimonianza di Policrate. 7. Tertulliano per primo (?) identifica il Giovanni ‘romano’ con quello ‘efesino’. II. L’immaginario del tempio e la cristologia. 8. Riscontri dell’identità di sacerdote levita in Giovanni. Gesù muore il 13 Nisan. 9. Gesù «l’agnello Di Dio», «l’agnellino» dell’Apocalisse. «Colui che toglie il peccato del mondo». Gesù muore durante il Tamid del pomeriggio. 10. Gesù si rivela alla donna samaritana. 11. La festa delle settimane - Pentecoste. 12. L’infermo trentottenne presso «la Riserva»/Bet-saida. 13. Il cieco nato diventa vedente alla vasca «dell’Inviato». 14. Maria sorella di Marta e Lazzaro. 15. Altri riscontri sacerdotali da valorizzare: il Litostroto e la deposizione regale e provvisoria di Gesù. 16. Maria la Maddalena. 17. Nostalgia del tempio perduto. Conclusione. Bibliografia selezionata. Indici.
Note sull'autrice
Maria-Luisa Rigato (Breslau 1934) ha conseguito a Roma: il magistero in scienze religiose al Pontificio Istituto «Regina Mundi» con la tesi pubblicata, Le figure femminili nel Vangelo secondo Giovanni; la licenza in teologia biblica alla Pontificia Università S. Tommaso; la licenza in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico; il dottorato di ricerca in teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana con il volume Il Titolo Della Croce Di Gesù. Confronto tra i Vangeli e la Tavoletta-reliquia della Basilica Eleniana a Roma, PUG, Roma 20052. È la prima studentessa immatricolata alla facoltà biblica del Pontificio Istituto Biblico (12.10.1965). Per 26 anni insegnante di religione nella scuola superiore, è stata docente incaricato nella facoltà di teologia della Pontificia Università Gregoriana, per dirigere seminari di esegesi del Nuovo Testamento (1984-2004). Dal 2001 prosegue tale attività presso la cattedra «Donna e Cristianesimo», annessa alla Pontificia Facoltà teologica «Marianum». È consulente e membro del “Comitato scientifico per le Reliquie” della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Oltre ai volumi citati, ha pubblicato una sessantina di articoli e saggi biblici.
Perché una nuova edizione del volume sui conflitti interpersonali nelle comunità? «Perché quello della comunione sembra il paradosso dei tempi moderni, in cui da una parte si accorciano le distanze tra i popoli, in un mondo divenuto sempre più villaggio, e dall’altra ci si accorge con maggiore evidenza di quanto sia difficile costruire relazioni autentiche, a cominciare dalle persone che vivono fianco a fianco» (dall’Introduzione alla II edizione).
Le tensioni e i conflitti interni alle comunità e ai gruppi sono una realtà che riguarda tutte quelle convivenze significative in cui le persone sono animate dallo stesso desiderio di dedicarsi agli altri. Spesso infatti ci si trova di fronte alla contraddizione quotidiana tra l’ideale di altruismo per i lontani, gli esterni, e la realtà sofferta dei conflitti interpersonali vissuti con quanti condividono lo stesso gruppo di lavoro o addirittura lo stesso tetto.
Il volume nasce da un’esperienza di formazione permanente condotta tra comunità di religiosi e religiose e si rivolge a tutti coloro che sentono forte il desiderio di operare per il bene degli altri, ma non sempre riescono a vivere autenticamente tale ideale all’interno del gruppo-comunità in cui si trovano. L’obiettivo è quello di aiutare ad affrontare i conflitti attraverso percorsi pedagogici che li risolvano trasformandoli in processi di crescita.
Dopo aver approfondito le diverse teorie sui conflitti interpersonali nel contesto dei gruppi significativi, l’autore le applica alla situazione specifica delle comunità religiose, evidenziando non soltanto le potenziali situazioni di disagio, ma anche e soprattutto le possibilità di integrare le differenze interpersonali nella vita del gruppo, affinché diventino occasione di crescita comune.
Il saggio è uscito in prima edizione nel 2001 col titolo I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi ed è stato ristampato nel 2002. La nuova edizione è ripensata soprattutto nella parte operativa, con indicazioni concrete per diagnosticare i conflitti ma anche per imparare a gestirli in un’ottica di autenticità relazionale.
Sommario
Presentazione (E. Fizzotti). Introduzione. Introduzione alla seconda edizione. 1. La dimensione interpersonale nello sviluppo storico della comunità religiosa. 2. Comunità religiosa e comunità umana. 3. Le relazioni interpersonali nelle comunità religiose. 4. Modelli di conflitti interpersonali. 5. Rilevanza dei conflitti interpersonali nei rapporti di gruppo. 6. Le componenti dei conflitti interpersonali nelle comunità religiose. 7. Una ricerca esplorativa tra le comunità. 8. Verso un modello strategico per la gestione dei conflitti. 9. Formazione interpersonale comunitaria. Bibliografia.
Note sull'autore
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente invitato presso la Pontificia Università Salesiana e presso l’Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum. Lavora nel campo della formazione permanente, interessandosi particolarmente del problema delle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, ha pubblicato Gli altri e la formazione di sé, EDB, Bologna 2005, e, insieme a Fabrizio Mastrofini, Animare i gruppi e costruire la comunità. Indicazioni e metodi per una leadership responsabile, EDB, Bologna 2004.
La maturazione umana e la maturazione cristiana non possono essere scisse, ma fanno parte di un cammino comune che coinvolge ogni persona nel proprio processo di crescita, lungo tutto l’arco dell’esistenza, e nei contesti relazionali e di gruppo in cui viene a trovarsi. Coerentemente con tale assunto, il volume evidenzia come ogni persona, che cresce nelle proprie capacità umane, cresca anche nella capacità di riscoprire il significato profondo della propria esistenza relazionale in quanto figlio di Dio e insieme indica gli elementi di un processo formativo che può nascere dal contesto di gruppo in cui le persone si trovano a vivere.
Le parole chiave che reggono l’intero impianto della trattazione sono tre. Formazione: il testo delinea un percorso esperienziale di maturazione umana e cristiana. Interpersonale: la relazione con gli altri è valorizzata per far comprendere che nella comunità e nei gruppi si può crescere in maturità e identità personale. Permanente: la comunità e il gruppo rappresentano spesso delle scelte di vita e dunque non occasionale è la sollecitazione formativa che da essi scaturisce.
I primi otto capitoli offrono indicazioni concrete e semplici per costruire e vivere una piattaforma relazionale positiva; gli ultimi due presentano i risultati di una ricerca tra religiosi.
Sommario
Prefazione (E. Fizzotti). Introduzione. 1. Il cammino della maturità. 2. Componenti della maturazione umano-cristiana. 3. Il processo di maturazione integrale. 4. Maturazione come compito da ricercare. 5. Il processo di maturazione nelle relazioni con gli altri. 6. La regolazione affettiva nella maturazione relazionale. 7. Giochi e copioni psicologici nella costruzione della piattaforma relazionale.
8. Maturazione e identità relazionale nella comunità e nei gruppi. 9. Modello dimensionale e analisi del comportamento relazionale in una ricerca tra religiosi. 10. Maturità umana e tensione trascendente. Appendici. Bibliografia.
Note sull'autore
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente invitato presso la Pontificia Università Salesiana (cattedra di psicologia e di tecniche dei test), nonché presso l’Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum (psicologia transculturale). Lavora nel campo della formazione permanente e, in particolare, si occupa di problematiche connesse alle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, per le EDB ha pubblicato: I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22002), uno studio sul burnout negli operatori pastorali e sui conflitti nei gruppi comunitari e, insieme a F. Mastrofini, Animare i gruppi e costruire la comunità. Indicazioni e metodi per una leadership responsabile (2004).