Il supremo ostacolo al cammino nostro di uomini è la "trascuratezza" dell'io. Il primo punto, allora, di un cammino umano è il contrario di questa trascuratezza, è cioè l'interesse per il proprio io, per la propria persona. "In cammino" è l'ottavo e ultimo volume della serie "L'Equipe", in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di CL negli anni 1992-1998, durante i quali l'autore mette a fuoco una categoria centrale del suo pensiero, quella di "avvenimento": qualcosa che irrompe, imprevisto, imprevedibile, non conseguenza di fattori antecedenti. Unica categoria che può definire che cos'è il cristianesimo. Ma qual è la sua forma caratteristica? Quella di un incontro umano nella realtà di tutti i giorni. Come nei villaggi della Palestina dove non poteva arrivare, Gesù mandava coloro che lo seguivano più da vicino, così Egli ci raggiunge oggi attraverso persone come noi, eppure così diverse che ci fanno sperimentare un'inaudita corrispondenza a quello che siamo. È solo l'avvenimento di Cristo ora, attraverso l'umanità con cui ci tocca, che può rendere chiaro e consistente il nostro io, strapparlo alla dispersione. È questo un paradosso che non si riesce facilmente a tollerare: che sia un avvenimento, non un'analisi o un progetto nostro, a rendere possibile un cammino umano. Il cristianesimo è questo avvenimento, oggi come duemila anni fa.
I primi trent'anni di Comunione e Liberazione rivissuti attraverso le parole di Luigi Giussani: questo libro ripropone una serie di conversazioni tra il fondatore del movimento e il giornalista Robi Ronza e permette ai lettori di cogliere le ragioni che guidarono don Giussani nelle sue scelte, dagli inizi al liceo Berchet alla crisi del '68, fino alla crescita di CL negli anni '70 e '80. Fonte importante per comprendere il percorso umano e spirituale del sacerdote di Desio, questa testimonianza rappresenta un'opportunità per ripercorrere dal punto di vista dello stesso Giussani la nascita e lo sviluppo di un movimento che ha saputo accompagnare migliaia di persone alla riscoperta del legame tra la fede e le esigenze fondamentali dell'animo umano. Prefazione di Julián Carrón.
"Perché la Chiesa" conclude la trilogia del "PerCorso" di don Giussani. Dopo aver affrontato il tema del senso religioso - essenza della razionalità e radice della coscienza umana - e quello della grande rivelazione di Gesù Cristo nel mondo, il terzo volume introduce all'avvenimento della Chiesa. La domanda cruciale per affrontare tale avvenimento è: "Io, che vengo il giorno dopo - o un mese dopo, o cento, mille, duemila anni dopo - la scomparsa di Cristo dall'orizzonte terreno, come faccio a sapere se veramente si tratta di qualcosa che sommamente mi interessa, come faccio a saperlo con ragionevole sicurezza?". La parola "Chiesa" indica il fenomeno storico il cui unico significato consiste nell'essere per l'uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo, nell'essere insomma la risposta a quella domanda sul problema più decisivo per la vita sua e del mondo. Cristo, la verità diventata carne, dopo duemila anni raggiunge ancora l'uomo attraverso una realtà che si vede, si sente, si tocca: la compagnia dei credenti in Lui. In un percorso stringente, l'autore propone dunque alla libertà e alla ragione dei lettori i fattori fondamentali e i criteri di una verifica di questa realtà. "Ma giunti al termine del cammino", afferma l'autore, Dio rimane ancora incomprensibile, "se non si introduce la figura della Madonna, scelta da Dio stesso per farsi da noi riconoscere, metodo del suo comunicarsi all'uomo attraverso il "caldo" del suo grembo."
Nel settimo volume della serie "L'Equipe", una lucida e coinvolgente riflessione sull'origine divina della nostra vita e una guida per giungere alla rinascita della persona grazie al miracolo dell'incontro con Cristo. Don Giussani medita sul significato profondo del cristianesimo e indica nell'adesione a Cristo la scelta cruciale per trasformare radicalmente il senso della propria esistenza.
In questo secondo volume del suo PerCorso, don Giussani mostra il passaggio dal senso religioso in generale all'avvenimento di Gesù Cristo, cioè all'esperienza religiosa cristiana. Dopo un'introduzione in cui si riepilogano gli aspetti salienti della riflessione sul senso religioso, l'autore aiuta a rendersi conto di come l'uomo in tutti i tempi, fin dalle sue origini remote, abbia sentito la necessità di mettersi in rapporto con il mistero ultimo, mediante tentativi che hanno fatto nascere le varie religioni. L'impossibilità a raggiungere chiarezza e sicurezza ha fatto sentire all'uomo l'urgenza o la necessità di un aiuto offerto dallo stesso mistero, cioè di una rivelazione. Ma tutte le affermazioni in tal senso nelle diverse storie spirituali dei popoli sono state come "superate" da un fatto eccezionale: in un certo momento storico un uomo, Gesù di Nazareth, non solo ha rivelato il mistero di Dio, ma ha identificato se stesso con il divino. Come questo avvenimento abbia iniziato a imporsi all'attenzione degli uomini; come abbia creato una chiara convinzione; in che modo abbia comunicato il mistero della sua persona; come abbia confermato il suo svelarsi con una concezione nuova e perfetta della vita umana; tutto ciò è il contenuto di questo volume.
Benedetto XVI ha richiamato la famiglia a rispondere a un compito preciso, "nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa" (lettera in vista dell'incontro mondiale delle famiglie, Milano 2012). La stessa consapevolezza del ruolo decisivo della famiglia nel mondo contemporaneo emerge negli interventi tenuti da don Giussani con i membri dell'Associazione "famiglie per l'accoglienza", impegnata a sostenere il fenomeno dell'affido e dell'adozione. Dalle parole di Giussani e dalle testimonianze raccolte affiora con forza l'accoglienza quale realizzazione in sommo grado della carità, vale a dire del riconoscimento di Cristo, di Dio che ci ha amati. La parola "ospitalità" di cui "affido" e "adozione" sono sinonimo traccia dunque l'identikit di una famiglia che, con gratitudine e impegno, si rende aperta alla vita. Da questa realtà di famiglia occorre ripartire oggi per affrontare la crisi economica, ma ancor prima morale che incombe sul mondo contemporaneo. Introduzione di Juliàn Carròn.
In questo secondo volume del suo PerCorso, don Giussani mostra il passaggio dal senso religioso in generale all'avvenimento di Gesù Cristo, cioè all'esperienza religiosa cristiana. Dopo un'introduzione in cui si riepilogano gli aspetti salienti della riflessione sul senso religioso, l'autore aiuta a rendersi conto di come l'uomo in tutti i tempi, fin dalle sue origini remote, abbia sentito la necessità di mettersi in rapporto con il mistero ultimo, mediante tentativi che hanno fatto nascere le varie religioni. L'impossibilità a raggiungere chiarezza e sicurezza ha fatto sentire all'uomo l'urgenza o la necessità di un aiuto offerto dallo stesso mistero, cioè di una rivelazione. Ma tutte le affermazioni in tal senso nelle diverse storie spirituali dei popoli sono state come "superate" da un fatto eccezionale: in un certo momento storico un uomo, Gesù di Nazareth, non solo ha rivelato il mistero di Dio, ma ha identificato se stesso con il divino. Come questo avvenimento abbia iniziato a imporsi all'attenzione degli uomini; come abbia creato una chiara convinzione; in che modo abbia comunicato il mistero della sua persona; come abbia confermato il suo svelarsi con una concezione nuova e perfetta della vita umana; tutto ciò è il contenuto di questo volume. "In esso", afferma l'autore, "ho voluto esprimere la ragione per cui un uomo può credere a Cristo: la profonda corrispondenza umana e ragionevole delle sue esigenze con l'avvenimento dell'uomo Gesù di Nazareth."
"Spirto gentil" è una profonda lettura della grande musica, guidata dalle personali riflessioni di don Giussani. Giussani imparò in famiglia a riconoscere nella musica una via privilegiata di percezione del bello come splendore del vero, capace di suscitare e tenere vivo il desiderio della "Bellezza infinita", riconoscendovi così una modalità eccezionale attraverso cui il Mistero parla al cuore dell'uomo. Trasmettere ai giovani e agli adulti questa esperienza tanto decisiva lo spinse a utilizzare l'ascolto della musica come strumento privilegiato per l'educazione. In questo contesto nacque la collana musicale dalla quale questo saggio prende il nome, fondata nel 1997, che per tredici anni propose una selezione di brani e un corpus di scritti dello stesso Giussani, ma anche di critici, musicologi e compositori, che viene qui presentato in un unico volume. Un percorso suddiviso in tre parti "i grandi maestri", "momenti di storia della Chiesa", "un popolo canta" -, che si snoda attraverso i secoli per valorizzare, secondo la grande tradizione cristiana, la vicenda umana racchiusa nelle più sincere espressioni di canto popolare o nei capolavori dei grandi compositori classici. "Spirto gentil" ci introduce così alla conoscenza dei brani musicali evidenziandone il linguaggio, la particolarità delle forme, ma soprattutto ci accompagna in una ricerca del senso ultimo dell'esistenza e della storia che, attraverso lo stupore legato alla vera esperienza artistica, non cessa mai di interrogarci.
Pubblicato per la prima volta in occasione del trentesimo anniversario della nascita della fraternità di Comunione e Liberazione, questo volume propone una ricostruzione delle fasi principali che hanno caratterizzato la storia del movimento, dai suoi inizi fino a oggi. I testi sono tutti del fondatore, don Luigi Giussani, e ripercorrono gli antefatti, l’origine, la definizione e lo scopo, la vita dei gruppi, le opere e la missione della fraternità di CL.Arricchiscono il libro una introduzione storica del presidente della fraternità, il prof. Feliciani, le lettere di Giovanni Paolo II e di mons. Giussani per il ventennale della fraternità e una serie di documenti di grande importanza (Decreto di riconoscimento, Statuto, Lettera ai nuovi iscritti, Direttorio per i gruppi, Lettere di don Giussani alla fraternità, Lettere autografe di Giovanni Paolo II a don Giussani).
“Che cosa avete di più caro” in ogni momento, in ogni circostanza? Nella risposta a questa domanda è la misura della personalità.
Ciò che abbiamo di più caro è il sesto volume della serie “L’Equipe”, in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione negli anni 1988 e 1989. Il titolo riprende un brano de Il dialogo dell’Anticristo di Solov’ëv. In questione è la sostanza stessa del cristianesimo: l’affermazione che in Cristo “abita corporalmente la divinità, che Cristo è fisicamente presente alla nostra esistenza, è proprio il contenuto impressionante, l’eccezionalità del messaggio cristiano”. Cristo è una presenza drammatica, che incide, inquieta e provoca il presente, lo trasforma. È esattamente questo – e non un vago richiamo al cristianesimo – che la mentalità dominante non riesce a tollerare. Con il riconoscimento di questa presenza si introduce qualcosa di nuovo dentro il rapporto con chiunque e con qualsiasi cosa: una indomabile costruttività e una impensabile letizia invadono la storia.
Luigi Giussani (1922-2005) compie i suoi studi presso la Facoltà Teologica di Venegono, nella quale insegna per alcuni anni. Dal 1954 lascia l’insegnamento in seminario per quello nelle scuole superiori. Dal 1964 al 1990 è docente d’Introduzione alla Teologia all’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi saggi più recenti: Il senso religioso (1997), All’origine della pretesa cristiana (2001), Perché la Chiesa (2003), Il rischio educativo (2005), Si può vivere così? (2007), Vivere intensamente il reale (2010). Dalla metà degli anni Cinquanta dà vita al movimento di Comunione e Liberazione, oggi presente in Italia e in quasi ottanta Paesi in tutto il mondo.
“La formula dell’itinerario al significato ultimo della realtà qual è?
Vivere il reale. L’unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale, senza rinnegare e dimenticare nulla.”
Il senso religioso è il volume primo del PerCorso, nel quale don Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Riproposto ora integralmente come audiobook in formato mp3, il testo identifica nel senso religioso l’essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l’Autore a livello dell’esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l’io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell’esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande. Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l’evidenza più grande e suggestiva per l’uomo di tutti i tempi. Una scoperta che esalta la ragione come capacità di rendersi conto della realtà secondo la totalità dei suoi fattori. Nell’ultimo capitolo del libro don Giussani mostra che l’uomo – la cui natura è esigenza di verità e di compimento, cioè di felicità – impegnato con la propria umanità intuisce la risposta implicata nel proprio dinamismo originale: si introduce, a questo punto, l’ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l’iniziativa e si faccia conoscere incontrando l’uomo. Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell’uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino.
Il senso religioso è il volume primo del PerCorso, nel quale don Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Il testo identifica nel senso religioso l’essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l’Autore a livello dell’esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l’io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell’esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande. Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l’evidenza più grande e suggestiva per l’uomo di tutti i tempi. Una scoperta che esalta la ragione come capacità di rendersi conto della realtà secondo la totalità dei suoi fattori. Nell’ultimo capitolo del libro don Giussani mostra che l’uomo – la cui natura è esigenza di verità e di compimento, cioè di felicità – impegnato con la propria umanità intuisce la risposta implicata nel proprio dinamismo originale: si introduce, a questo punto, l’ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l’iniziativa e si faccia conoscere incontrando l’uomo. Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell’uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino.
Luigi Giussani (1922-2005) compie i suoi studi presso la Facoltà Teologica di Venegono, nella quale insegna per alcuni anni. Dal 1954 lascia l’insegnamento in seminario per quello nelle scuole superiori. Dal 1964 al 1990 è docente d’Introduzione alla Teologia all’Università Cattolica di Milano. Tra i suoi saggi più recenti: Il senso religioso (1997), All’origine della pretesa cristiana (2001), Perché la Chiesa (2003), Il rischio educativo (2005), Si può vivere così? (2007), Vivere intensamente il reale (2010). Dalla metà degli anni Cinquanta dà vita al movimento di Comunione e Liberazione, oggi presente in Italia e in quasi ottanta Paesi in tutto il mondo.