La psiche si organizza tramite immagini condensate e si ri-orienta attraverso una costante interazione tra codice analogico e codice simbolico. La metafora utilizza affinità, corrispondenze e sostituzioni creando la connessione tra emisferi con un linguaggio raffinato, figurato, retorico, allusivo e significante. La narrazione metaforica è uno strumento trasformativo potente e immediato, utilizzato nei contesti psicoeducativi e in ambito clinico per mobilitare le risorse soggettive necessarie all'evoluzione. La funzione di mediazione della metafora costituisce una ridescrizione argomentativa credibile che consente di sormontare alcune frequenti resistenze al cambiamento.
L'1% della popolazione percepisce il mondo in modo diverso: l'autismo, con le sue differenze genetiche, neurobiologiche e anatomiche, sviluppa processi di pensiero peculiari, derivanti da una mente differente che opera con diverse connettività neuronali. L'universo autistico è caratterizzato dallo sguardo e dal linguaggio rendendo difficile le interazioni sociali complesse attraverso comportamenti ripetitivi e stereotipati. Partendo dalla Terapia Multisistemica in Acqua il testo illustra l'evoluzione clinica con la terapia integrata in acqua per una coesa deconnessione fisiopatologica funzionale. Viene descritto il trattamento clinico che sottolinea l'importanza di una diagnosi precoce e la necessaria collaborazione attiva dell'intero nucleo familiare al trattamento.
La terapia di gruppo è un trattamento relazionale fondato sulla teoria del campo e centrato sul cambiamento consapevole. Gli interventi provengono da diversi approcci clinici basati su un'epistemologia psicosociologica, che prevede l'utilizzo di diverse procedure tecniche derivanti dalla migliore ricerca scientifica a prova di evidenza. Il testo fornisce una guida utile sia per il conduttore che per l'utente, sulla prassi gruppale nelle sue varie forme, e sui numerosi campi d'intervento e finalità di un'esperienza altamente coinvolgente e curativa.
Cos'è la dissociazione? E come si manifesta? La sintomatologia dissociativa rappresenta una reazione difensiva a eventi traumatici. È una risposta finalizzata a rimediare al senso di impotenza esperito che, se perdurante, diventa una vera e propria patologia. Gli stati alterati di coscienza consequenziali e la frammentazione dell'identità provocano una depersonalizzazione funzionale che genera anche situazioni relazionali conflittuali. Il testo fornisce linee guida per un approccio psicoterapeutico specifico.
L'intuito è una guida interiore e una conoscenza immediata che orienta le persone nella comprensione delle proprie scelte. Nell'ambito del processo terapeutico l'inconscio fornisce impressioni sensoriali allo stadio preliminare delle idee e predispone alla formazione dell'insight. La ristrutturazione del campo mentale avviene con immediatezza prima della mediazione concettuale. Un lampo di energia, proveniente da percezioni fugaci, tenui, improvvise e sfuggenti, svolge una funzione integrativa e complementare alla logica razionale.
Mentre circa l'80% dei fruitori di psicoterapia ottiene risultati soddisfacenti, un 10% non consegue cambiamenti significativi e il restante 10% sperimenta un peggioramento sintomatico o lo sviluppo di nuovi disturbi. Una terapia troppo lunga ed economicamente gravosa porta ad un risultato inferiore all'investimento. Incompetenze professionali, come interpretazioni stigmatizzanti e confutazioni precoci, producono dipendenza eccessiva e passività nei pazienti, con ricadute negative anche nei contesti di vita relazionale. Un testo utile agli psicoterapeuti e ai loro utenti.
I confini separano le nazioni e gli organismi, rappresentano lo stato identitario per affermare serenamente la propria individualità e rispettare quella degli altri. L'ambito di sovranità dell'Io consente di differenziare, tramite il Sé, l'identità soggettiva tra il mondo interno e l'ambiente oggettivo esterno. Nello scambio terapeutico intersoggettivo, i confini sono più aperti e permeabili favorendo l'alleanza clinica trasformativa per autoregolare una corretta gestione della tenerezza e dell'aggressività. L'autocontenimento e la fermezza dei confini privati limitano possibili reciproche azioni invasive, riparando anche da eventuali comportamenti violenti.