Capita a tutti di avere alti e bassi o di accorgersi di stare bene o male a seconda dello stato d'animo del momento, del tempo o di altro ancora. Per chi soffre di disturbo bipolare, però, le oscillazioni sono talmente marcate da determinare un profondo malessere e disagio al punto da non riuscire più ad avere una vita normale. Che cos'è la depressione bipolare? Quali sono i suoi sintomi? Cosa si può fare per curarla? E, soprattutto, si può curare? Impostato per domande e risposte, scritto in un linguaggio semplice e chiaro, questa guida offre a chi soffre ed ai loro familiari informazioni per capire questo disturbo e, basandosi sulle più aggiornate metodologie di intervento terapeutico, propone una serie di consigli per affrontarlo efficacemente, prevenirne i peggioramenti e arginarne le sue manifestazioni più problematiche. Si può uscire dunque dalla depressione bipolare? Sì, ci dicono gli autori. Seguendo una farmacoterapia e una psicoterapia, si potrà contenere il senso di inadeguatezza e stabilizzare il tono dell'umore. E come il paziente riuscirà a tollerare le improvvise accelerazioni e le brusche frenate potrà, finalmente, mantenere il timone della propria vita.
I confini separano le nazioni e gli organismi, rappresentano lo stato identitario per affermare serenamente la propria individualità e rispettare quella degli altri. L'ambito di sovranità dell'Io consente di differenziare, tramite il Sé, l'identità soggettiva tra il mondo interno e l'ambiente oggettivo esterno. Nello scambio terapeutico intersoggettivo, i confini sono più aperti e permeabili favorendo l'alleanza clinica trasformativa per autoregolare una corretta gestione della tenerezza e dell'aggressività. L'autocontenimento e la fermezza dei confini privati limitano possibili reciproche azioni invasive, riparando anche da eventuali comportamenti violenti.