Hegel ritiene che la ragione trovi compimento, diventando operativa e regolatrice del reale, nell'attività della legge, universale e insieme calata nella condizione dello spazio e del tempo. Di qui il conflitto impersonato dal dramma di Antigone, spaccato esemplare della coscienza etica. In queste pagine della Fenomenologia dello spirito proposte in una nuova traduzione - ampiamente commentate da Adriano Tassi che, nella Postfazione, ne chiarisce le premesse filosofiche e il contenuto -, Antigone rappresenta un momento in cui lo spirito, con l'esperienza del negativo e il conflitto tra la legge umana e divina, attinge nella sua concretezza l'universale, dando corpo alla contraddizione della legge umana che dell'assoluto può riflettere solo un aspetto.
La obra de Hegel (Stuttgart, 1770 - Berlín, 1831) constituye un hito singular en el pensamiento occidental, puesto que aporta un novedoso enfoque sobre el devenir de las civilizaciones, las sociedades y sus producciones culturales. Autor del último gran sistema filosófico omniabarcador, Hegel presenta su idealismo como un medio capaz no sólo de dar cuenta racional de los acontecimientos pasados, sino de determinar qué es relevante y sustancial y qué no lo es en la infinita serie de los hechos. Porque concibe la realidad como un organismo de contrarios dialécticos, y como manifestación y desarrollo del «Espíritu absoluto», que alcanza su maduración y autoconocimiento a través de la historia y la cultura humanas.
Este segundo volumen dedicado a Hegel contiene dos tratados capitales: Líneas fundamentales de la filosofía del derecho, en la que Hegel pretende fundamentar la rama jurídica del saber como una ciencia estrechamente ligada al curso general de la historia y su armazón lógica, y Lecciones de la filosofía de la historia, interpretación racional del proceso de las civilizaciones, a la luz de la paulatina manifestación del espíritu y de un plan total que abarca y justifica todo, incluso el mal y la desdicha, así como el individuo, que queda subsumido en el Estado.
Estudio introductorio de Volker Rühle (1955), profesor extraordinario de la Universidad de Hildesheim (Alemania) y profesor honorario de la Universidad Autónoma de Madrid. Ha trabajado además como profesor invitado en la Universidad de los Andes (Bogotá), la UNED (Madrid) y en la Universidad Karlova de Praga. Sus libros y artículos en alemán y castellano versan sobre problemas de la filosofía clásica alemana, su génesis y sus ramificaciones hasta el presente.
Il primo libro della "Scienza della logica" (contenente la dottrina dell'essere) uscì nella primavera del 1812, il secondo (la dottrina dell'essenza) nel maggio 1813, il terzo (la dottrina del concetto) nel 1816. Un ventennio più tardi Hegel si accingerà a rivedere il testo dell'opera per una nuova edizione; ma la morte gli impedirà di andare oltre il primo libro, uscito in seconda edizione, largamente rielaborata, nel 1831.
Che cos'è un'anima bella? Se da Platone a Goethe è un'anima armoniosa, orientata istintivamente al bene, è a partire da Hegel che in lei si scorge una soggettività inconsistente, incapace di misurarsi con la realtà. Sono qui proposte in una nuova traduzione queste celebri pagine della Fenomenologia dello Spirito, ampiamente commentate da Adriano Tassi che, nella Postfazione, ne chiarisce le premesse filosofiche e il contenuto. Quel punto che si credeva al massimo grado dell'elevazione dello spirito, la buona coscienza morale, è mostrato nella sua negatività e degradato a mera astrazione. Resta un senso di sconforto destinato a essere superato al termine del cammino della coscienza.
Il Sistema dell'eticità ha per oggetto un tema ampiamente dibattuto: il diritto naturale. Il testo si presenta come materiale di elaborazione in cui affluiscono i risultati del periodo francofortese e si riconosce una prospettiva destinata a compiersi nella ben nota veste della maturità: la concezione hegeliana dell'eticità fra morale e diritto, coscienza e legge, individualità e Stato.
La Prefazione di Adriano Tassi ne descrive il significato nell'evoluzione del pensiero del filosofo, di cui questo scritto costituisce uno dei momenti più significativi.
"Glauben und Wissen" (1802), qui proposto in una nuova edizione italiana, è un testo giovanile di Hegel dove si tematizza l'antico dilemma filosofico del rapporto fra ragione e fede. Lo sviluppo hegeliano cerca di andare al di là tanto del dualismo illuministico che contrappone finito e infinito, quanto di quello idealistico, in particolare di Kant, Jacobi e Fichte, che in altro modo di nuovo rimandano a un assoluto inconoscibile. "Credere", così tradotto, sottolinea il curatore, è esperienza resa possibile dalla stessa ragione. E lo è perché appunto esperienza dello spirito dove la verità di cui partecipa la coscienza finita si fa oggettiva.
Le lezioni di Hegel sulla storia della filosofia costituiscono il laboratorio concettuale e terminologico del suo sistema di pensiero e delineano lo svolgimento storico che ad esso ha condotto. Tuttavia Hegel non ha mai dato alle stampe i testi dei suoi corsi, di cui resta traccia solo grazie a manoscritti, quaderni, appunti e annotazioni, autografe o dovute agli uditori. La sola traduzione italiana delle lezioni sulla storia della filosofia fino a oggi disponibile riproduceva l'edizione del 1840-44, curata da Karl Ludwig Michelet dopo la morte di Hegel. In linea con la più recente ricerca, a quel testo si è qui preferita l'edizione del corso berlinese del 1825-1826 pubblicata in Germania tra il 1986 e il 1996, a cura di Pierre Garniron e Walter Jaeschke. Il volume è corredato di un apparato di note e di un'introduzione a firma del curatore Roberto Bordoli. In appendice è data la traduzione dei manoscritti hegeliani relativi alle introduzioni ai corsi del 1820 e del 1823.
Esta recopilación de escritos de Hegel sobre religión, por primera vez traducidos al castellano, selecciona los publicados en los años de su docencia en Heidelberg y en Berlín (1816-1831); se trata de textos circunstanciales, como recensiones, réplicas, un prólogo, un discurso… Se incluyen además dos escritos no publicados por él: unas notas destinadas a la docencia sobre «Derecho natural» en Jena (1801-1805) y unas notas de lectura de La fe cristiana de Schleiermacher (1822).
En estos textos afloran por primera vez las cuestiones discutidas y las críticas que se han dirigido al pensamiento hegeliano, como son el panteísmo o spinozismo, o el ateísmo, pero también la crítica de Hegel a posiciones características de la filosofía y la teología de su época: fideísmo, deísmo, filosofía del sentimiento…
La amplia introducción y la notas del profesor Amengual hacen posible no sólo situar y entender los textos presentados, sino también acercarse al conjunto de la vida y el pensamiento de Hegel.
Guida alla lettura dell'"Estetica" di Hegel, uno dei massimi emblemi di storia ragionata delle forme del bello. All'introduzione - che contestualizza sul piano storico le lezioni hegeliane sull'estetica, ne analizza i principali nuclei tematici e ne approfondisce gli snodi concettuali - segue un'ampia scelta di brani, fra i più significativi e intensi, affiancati da un commento storico-critico e da un indice ragionato dei concetti fondamentali, con lo scopo di offrire una visione generale dell'opera e un'analisi della sua articolazione complessiva.