Il testo classico del pensiero lazzatiano tenta di comprendere il significato, il valore e l’estensione del termine “politica”.
Nell’immagine del costruire la città dell’uomo a misura d’uomo egli coinvolge non solo i politici di professione, ma ogni cittadino e lo responsabilizza in rapporto al fine proprio della politica: l’individuazione e l’attuazione del bene comune.
Una selezione di pensieri e parole per evidenziare alcuni tratti caratteristici di Lazzati. La ricerca è stata orientata a trovare testi che potessero in sintesi evidenziare: ● la spiritualità profondamente cristiana fondativa del suo pensare e agire; ● l’essere un laico impegnato a tutto campo,nella Chiesa e nella politica:la sua pedagogia e la sua azione formativa erano estese all’intera società civile,affinché la collaborazione tra cristiani preparati e gli altri uomini di retta coscienza giungesse a realizzare la cosiddetta «città dell’uomo»; ● il suo seguire Cristo nella viadi un cristianesimo incarnato.
«Lazzati è sempre stato – ma in particolare negli ultimi anni della sua vita – un vigilante, una scolta, una sentinella: che anche nel buio della notte, quando sulla sua anima appassionata di grande amore per la comunità credente poteva calare l’angoscia, ne scrutava con speranza indefettibile la navigazione nel mare buio e livido della società italiana». (Giuseppe Dossetti)
AUTORE
Giuseppe Lazzati, nato a Milano il 22 giugno 1909, si laureò nel 1931 all’Università Cattolica,dove dal 1939 fu docente incaricato di letteratura cristiana antica. Dal 1934 al 1945 fu presidente della Gioventù cattolica (GIAC). Nel 1939 fondò il sodalizio «Milites Christi», che poi divenne l’Istituto secolare Cristo Re. Nel settembre 1943 fu deportato nei lager in Polonia e in Germania,da cui rientrò nell’agosto del 1945.G.Dossetti lo coinvolse nell’opera di ricostruzione della vita civile del Paese (in fase costituente e politica). Fu deputato della Democrazia cristiana nella fase costituente (1946-1948) e nella prima legislatura (1948-1953). Rientrato in Milano si dedicò alla formazione dei laici, ma il nuovo arcivescovo, G.B. Montini, lo incaricò della direzione del quotidiano cattolico L’Italia(1961-1964). Nel 1968, chiamato a sostituire E. Franceschini come rettore dell’Università Cattolica (dal 1957 era docente ordinario) vi rimase fino al 1983. Gli ultimi anni li dedicò a rilanciare un’idea alta della politica soprattutto con la fondazione dell’associazione «Città dell’uomo» (1984), contenuti già proposti con la «Civitas humana». Il 18 maggio 1986 morì all’età di settantasette anni.Nel 1991 l’Istituto secolare Cristo Re si fece promotore della causa di beatificazione,il cui processo diocesano si è concluso nel 1996 con il sostegno del cardinale C.M.Martini.
Lazzati riflette sulla figura dei laici, del fedele laico, alla luce dell'insegnamento del Concilio Vaticano II. Un contributo alla preparazione del Sinodo: il Regno di Dio è paragonato a un granellino di senapa che un uomo ha preso e gettato nell'orto, poi è cresciuto e diventato un arbusto e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami. Così per la Chiesa il Concilio segna un significativo momento del suo sviluppo ma in una continuità che le permette di essere sempre più Chiesa, difendendone la sua immutabile natura.
PENSIERI E RIFLESSIONI SU ALCUNI SETTORI PRIMARI DI RICERCA FILOSOFICA CHE VANNO DAL CREATO ALL UOMO E, INSIEME, I TENTATIVI CHE PRELUDONO AL COMPIMENTO DELLE ATTESE. Il creato, la vita, l'uomo, c ustodinscono delle verita da conoscere e ricchezze da scoprire. La nostra mente, e piu`ancora lo spirito che e`in noi, non puo`appagarsi delle conquiste della scienza. La societa vive un crescendo di ingiustizie e di degrado che intaccano la qualita della vita e oscurano il suo avvenire. Nelle pagine di questo libro si sivluppano delle riflessioni, delle osservazioni personali suffragate e arricchite da insegnamenti tratti dalla sacra scrittura e da altre fonti autorevoli. Le riflessioni, poi, sono spesso sgoragate dalle incisioni profonde che il travaglio del cammino personale e spirituale di lazzari ha lascitao nell'ani ma. Si e`delineato un i tinerario da seguire, che passa attraverso il crogiolo delle virtu`per rinsaldare la fede, rendere forte e viva la spera amore. E sono stati individuati infine dei luoghi" dov e`possibile raggiungere la meta, luoghi nei quali e`assicurata la presenza del signore; dove questa si rivela in vari modi e in diversi gradi, viva ed operante. "