Lavorare costa fatica e farlo in modo virtuoso ancora di più. Non sempre si esercita il lavoro che si voleva fare, magari il sogno della propria vita, ma si è costretti a espletare quello che le circostanze esistenziali ci hanno offerto. A volte si trovano nuovi e costruttivi stimoli in questo a volte svogliatezza e noia. In entrambi i casi, però, il lavoro deve essere sempre "ben fatto". Non importa se è modesto, umile, socialmente non particolarmente apprezzato o se si tratta di un lavoro di grande responsabilità e prestigio professionale. Che tu sia un operatore ecologico, un bracciante, un medico o un magistrato devi far bene il tuo lavoro. Il lavoro richiede abilità e competenza, ma coinvolge anche le reazioni, lo stato d'animo con cui lo si affronta, i risultati che si intendono conseguire, ecc. E se deve essere "ben fatto" come si diceva prima la dimensione del "bene" da vivere in esso si rivela determinante. La ricerca del ben-essere personale e degli altri nel lavoro richiede la "fatica" di mettere in gioco le virtù decisionali, le virtù manageriali, le virtù sociali e le virtù individuali. Il tutto è scritto con un linguaggio divulgativo e accattivante.
Un testo completo e aggiornato sui problemi della Bioetica che, oggi, non può essere disgiunta dalle cosiddette medical humanities a cui appartiene. Per questo nella trattazione della materia vengono valorizzati i suoi contesti storici, antropologici, culturali, letterari, artistici, religiosi in cui si colloca. La parte speciale è articolata in tre parti: Fenomenologia descrittiva, Argomentazioni bioetiche, Prospettive religiose. Alla fine dei ogni capitolo, poi, vi sono alcuni rimandi che ne costituiscono parte integrante pur nella loro essenzialità: un’attenta selezione bibliografica; un elenco dei principali Documenti e normative; alcune Trasposizioni narrative (letterarie, artistiche, cinematografiche); Piste di ricerca per ulteriori approfondimenti.
Salvino Leone è medico e dottore in teologia. Attualmente insegna Teologia morale e Bioetica alla Pontifica Facoltà teologica di Sicilia e tiene corsi di Bioetica all’Università di Palermo. È stato visiting professor all’Università di Tubinga e di Malta. Insieme a S. Privitera ha diretto il Dizionario di Bioetica (Roma 2004, anche in edizione portoghese) ed è attualmente presidente dell’Istituto di Studi Bioetici “Salvatore Privitera” di Palermo. Ha tenuto numerose conferenze e corsi di Bioetica in Italia e all’estero, dirige la rivista Bio-ethos ed è autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed estere e di numerose monografie. È stato presidente di diversi Comitati Etici ed è Presidente del board europeo di Bioetica dei Fatebenefratelli.
Oggi è in crisi la coppia e, di conseguenza, le figure del padre e della madre. Parafrasando la nota espressione di Bauman sulla società dai legami liquidi possiamo dire che ci troviamo di fronte al una sorta di "liquidità genitoriale". Le ipotesi risolutive di tale condizioni sono molteplici ma, tra queste un ruolo di prima piano spetta al Cristianesimo. Pur non offrendo un "modello" di famiglia in senso stretto, infatti, l'ideale cristiano nei suoi fondamenti biblici offre numerosi spunti di riflessione in merito che possono contribuire a proporre possibili percorsi risolutivi.
Nella tradizione della Chiesa cattolica la sessualità ha sempre occupato un ruolo di primo piano e ha monopolizzato la riflessione morale. La visione negativa, sviluppata fin dal periodo patristico e nata dalla contaminazione del cristianesimo delle origini con correnti di pensiero di matrice dualista, ha assunto connotati più strettamente dottrinali e rigorosamente sistematici a partire dagli inizi dell'epoca moderna. L'etica sessuale cattolica ha assunto quali referenti ultimi e decisivi i concetti di «natura» e di «legge naturale», da cui scaturivano come criteri imprescindibili per la valutazione del comportamento morale il rispetto della differenza uomo-donna nelle relazioni, il perseguimento del fine procreativo e l'inserimento dell'atto sessuale nel contesto matrimoniale. Questo modello ha finito per assecondare una forma di repressione del sesso con esiti fortemente negativi sulla vita delle persone e delle relazioni interpersonali. È un'impostazione dell'etica sessuale a cui reagisce Salvino Leone, che in questo saggio auspica l'adozione di nuovi linguaggi e propone un cambio radicale di paradigma, cioè il passaggio da una prospettiva «giusnaturalista» a una prospettiva «personalista». Un nuovo sguardo in grado di far uscire il magistero e la ricerca teologica dalle strettoie di una tradizione anacronistica per dar corso a una visione della sessualità capace di coniugare la fedeltà al messaggio evangelico con la fedeltà alla ricchezza dei significati che la ricerca antropologica contemporanea aiuta a scoprire.
Il testo descrive in modo analitico le malattie di sette santi - l'apostolo Paolo, Francesco d'Assisi, Giovanni di Dio, Alfonso Maria de' Liguori, Camillo de Lellis, Teresa di Lisieux e Giovanni Calabria - e del beato John Henry Newman. In alcuni casi, soprattutto per le figure più recenti, vengono illustrate le diagnosi o le descrizioni della sintomatologia, mentre per le più remote sono presentate, sulla base della documentazione rinvenuta, le più probabili ipotesi diagnostiche. Il tutto senza indulgere in alcun modo al "dolorismo" di certa tradizione agiografica, ma evidenziando come la malattia possa essere stata evento determinante per le scelte esistenziali o compagna della vicenda biografica pur senza interferire nella dimensione della santità. Il volume offre inoltre un breve profilo "patografico" di circa cinquanta tra santi, beati e venerabili per i quali sono documentate una o più patologie significative e un glossario con i nomi delle malattie e dei termini medici utilizzati.
Perché il tema della morte suscita oggi tanto interesse? Si può definire per legge come e quando "staccare la spina"? Perché la figura dello zombie affascina l'immaginario? Si può comunicare con chi non c'è più? Che significato ha la risurrezione? A queste e a molte altre domande cerca di rispondere il volume, che attraverso un'indagine, talvolta ironica e dissacrante, si propone di affrontare la complessità dei problemi di ordine culturale, sociale, antropologico, etico, storico, medico e religioso che oggi si dibattono intorno al confine e all'orizzonte dell'umano. Un viaggio che procede dagli interrogativi antropologico-culturali alle grandi questioni etiche, da Halloween ai vampiri, dai decessi cruenti agli enigmi degli stati vegetativi, dal suicidio alle esperienze di "premorte".
Le tematiche inerenti l'etica sessuale sono sempre di grande attualità e costituiscono uno dei nodi problematici della Chiesa contemporanea, costantemente interpellata dal desiderio di una loro profonda rielaborazione teologico-morale. Se il Vaticano II ha indubbiamente aperto una nuova stagione, le spinte di rinnovamento coraggiose, nello slancio iniziale, sono state poi modeste nei successivi sviluppi e, in qualche caso, persino regressive. Ne è risultato mortificato quel rapporto tra sessualità e persona che era stata la grande intuizione conciliare. Tale personalismo deve costituire il nuovo paradigma ermeneutico, l'unico che possa ridare smalto a un insegnamento morale oggi appannato e, in gran parte, non più seguito dalla maggior parte dei credenti. Non si tratta di "adeguarsi" ai tempi o di vivere un certo relativismo morale ma di comprendere come il tempo che si vive, che è in sé dono di Dio, si fa anche chiave ermeneutica del suo agire nella storia e della diversa sensibilità morale con cui questo viene percepito. Il testo si presenta come una riflessione sistematica in tema di morale sessuale e matrimoniale, costituendo un vero e proprio manuale. Fa sintesi delle numerose problematiche morali che oggi ruotano attorno ai temi trattati e si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori, ma al più ampio pubblico.
Le cellule staminali: cosa sono? Dove si trovano? A cosa servono? Perchè suscitano tanto interesse medico?
Con un linguaggio semplice e accattivante, chiarendo dubbi e proponendo con coraggio piste innovative di riflessione etica, il libro risponde a molte domande sull'accanimento terapeutico.
È ancora vivissimo il ricordo del dibattito scatenato dal caso Welby sull'eutanasia e l'accanimento terapeutico che ha coinvolto i medici e interessato l'opinione pubblica. Tra tutti i problemi esistenziali quello del dolore infatti (insieme a quello della morte che gli è intimamente correlato) rappresenta il problema dell'umanità, il muro irrisolto ed ultimo dei tanti perché che la assillano. Varie risposte sono state date, molte delle quali insoddisfacenti, e anche quella cristiana che presenta una sua profonda e appagante giustificazione spesso è stata ed è ancora presentata in modo improprio: si sente dire infatti che siamo nati per soffrire, che il dolore è frutto del peccato originale ed ha una funzione espiatoria. Non è propriamente così. In queste pagine l'Autore tenta di fare chiarezza sulla visione cristiana del dolore offrendo gli strumenti conoscitivi, sia sul piano religioso che su quello medico.
La denuncia di episodi di turismo sessuale a danno di minori, lo scandalo dei preti pedofili, la scoperta di siti internet pedopornografici: la piaga della pedofilia torna costantemente all'attenzione dell'opinione pubblica. Grazie al contributo di studiosi di diversa competenza professionale, il volume si propone di analizzare il fenomeno nella sua tragica complessità ed estensione. Dopo una ricostruzione di carattere storico, si analizzano i meccanismi psicologici che portano nel soggetto all'insorgere di una tale patologia. Vengono quindi affrontate tre tematiche di grande attualità: il fenomeno del turismo sessuale; l'uso di internet; il caso dei ''preti pedofili". Completa la pubblicazione una panoramica sugli strumenti di carattere legislativo attualmente disponibili per frenare il fenomeno. Uno strumento di conoscenza e approfondimento, scritto con un linguaggio che, pur nel rigore scientifico, risulta di facile accessibilità.
La denuncia di episodi di turismo sessuale a danno di minori, lo scandalo dei preti pedofili, la scoperta di siti internet pedopornografici: la piaga della pedofilia torna costantemente all'attenzione dell'opinione pubblica. Grazie al contributo di studiosi di diversa competenza professionale, il volume si propone di analizzare il fenomeno nella sua tragica complessità ed estensione. Dopo una ricostruzione di carattere storico, si analizzano i meccanismi psicologici che portano nel soggetto all'insorgere di una tale patologia. Vengono quindi affrontate tre tematiche di grande attualità: il fenomeno del turismo sessuale; l'uso di internet; il caso dei ''preti pedofili". Completa la pubblicazione una panoramica sugli strumenti di carattere legislativo attualmente disponibili per frenare il fenomeno. Uno strumento di conoscenza e approfondimento, scritto con un linguaggio che, pur nel rigore scientifico, risulta di facile accessibilità.
Quando si parla di educazione sessuale due errori sono assai frequenti. Il primo è quello di confondere l'educazione con la semplice informazione, limitando poi quest'ultima a una serie di nozioni anatomiche e di "istruzioni per l'uso" (è l'impostazione prevalente nelle scuole, orientata a far superare più un esame di medicina che di vita di coppia). Il secondo è quello di chi, pur percependo che la dimensione educativa è prioritaria, non ne trae le dovute conseguenze "biologizzando" l'educazione stessa e rischiando quindi di ridurre alla sfera riproduttiva tutta la problematica sessuale. L'obiettivo che l'autore si propone è quello di fornire agli educatori - suoi primi destinatari - alcuni materiali per lo studio e la personale rielaborazione, dando spazio soprattutto alla prospettiva formativa. Il tutto integrato da alcuni riferimenti di ordine letterario, che affrontano il tema sotto l'angolatura di altri linguaggi descrittivi.