Il presente volume intende cosi' promuovere l'ascolto e la riflessione sulle sofferenze delle persone che hanno vissuto il trauma del divorzio dei propri genitori o quello di un aborto procurato. Il nostro scopo e' stato quello di trovare modi concreti per sviluppare una risposta pastorale piu' efficace per coloro che soffrono: una risposta che permetta di alleggerirne il dolore e guarirle attraverso il ministero della Chiesa e di tutti gli uomini di buona volonta'.
Quali sono le tentazioni più pericolose che oggi l'uomo, la Chiesa e l'umanità nel suo complesso, devono affrontare? Dalla capacità di individuarle e superarle dipende in gran parte il nostro futuro.
Il muro di Padova, la scuola del Trullo e un centro antiviolenza a Roma, via Piave a Mestre, una coppia mista a Napoli, i bagni pubblici di Torino: sono questi i luoghi e le storie di "comune" immigrazione e di riuscita integrazione che Livia Turco ci racconta in questo libro. Ambienti, contesti, relazioni di quotidiana convivenza tra italiani e immigrati, alle prese con una condivisa paura da spaesamento culturale che spesso degenera nel rancore sociale, laddove ci si ritrova gomito a gomito. Questa paura sarà con noi per tanto tempo, dice Livia Turco, che smette momentaneamente i panni della politica di professione per cimentarsi con un'indagine sul campo che consente di decifrare quel disagio e aiuta il lettore ad affrontarlo senza farsene irretire. La strada da seguire è riconoscersi reciprocamente e stabilire relazioni con gli altri, non necessariamente mossi da spirito caritatevole, ma più spesso dall'interesse. È proprio questa molla, infatti, a innescare reazioni a catena, anche inaspettate, in cui italiani vecchi e nuovi si sentono motivati a cercare una convivenza positiva per avere un quartiere più sicuro, più bello, più vivibile. E scoprono così che l'obiettivo di costruire giorno per giorno una vita dignitosa riguarda tutti e travalica i confini delle lingue e delle culture.
Questo agile volume e' un contributo qualificato a comprendere quella ''teologia dell'amore'', delineata nei suoi tratti fondamentali da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI.
La devozione alla Divina Misericordia fu ispirata da Gesù Cristo in persona alla suora polacca Faustina Kowalska, attraverso una fitta serie di dialoghi che oggi possiamo leggere nel diario scritto dalla religiosa fra il 1934 e il 1038. “Oggi il mondo ha un enorme bisogno di questo messaggio”, spiega P. Livio Fanzaga, “ma è sempre presente il rischio di deformarne il contenuto dottrinale e spirituale”. Attraverso le riflessioni di P. Livio, sollecitato dalle domande del giornalisata Saverio Gaeta, emergono in questo libro l’essenza e l’attualità del messaggio della Divina Misericordia.
Il 1º gennaio del 2001, mentre il mondo festeggiava l’inizio del terzo millennio, la Madonna è apparsa a Marija, una delle veggenti di Medjugorje, e le ha consegnato un messaggio di straordinaria importanza per il destino dell’umanità: «Cari figli, questa sera in modo speciale vi ho voluti qua. In modo speciale adesso, quando Satana è sciolto dalle catene, vi invito a consacrarvi al mio Cuore e al Cuore di mio Figlio». Satana è dunque sciolto dalle catene, ha cioè cominciato a sferrare l’ultimo attacco, intenzionato a distruggere il mondo intero.
Quello che stiamo vivendo è il tempo della prova e dell’assalto finale condotto dalle forze del Male. Per opporsi a questo attacco, l’umanità deve anzitutto riconoscere la figura e l’azione del Diavolo nel mondo contemporaneo – dalle seduzioni che minacciano i giovani alle tentazioni che colpiscono le famiglie, fino agli estremi delle sette sataniche e delle possessioni diaboliche – confidando nella vittoria finale di Cristo e nell’aiuto della Regina della Pace che, nei messaggi di Fatima e Medjugorje, ha svelato in anticipo i piani di Satana.
Siamo ancora ben lontani dal comprendere il mistero della maternità di Maria nei confronti della Chiesa e dell'intera umanità. In una parte non piccola del popolo di Dio, non escluso l'ordine sacerdotale, il rapporto filiale con Maria è declassato a devozione non vincolante, come se si potesse essere cristiani senza essere nel medesimo tempo figli di Maria. A secoli di distanza risuona attualissima l'affermazione del Montfort secondo il quale Gesù Cristo è poco conosciuto e amato perché la Madonna è poco conosciuta e amata. Si tratta di quella conoscenza amorosa che introduce i figli nel cuore della madre e svela loro l'oceano sconfinato del suo amore. Se, a partire dalle apparizioni di rue du Bac a Parigi, è la figura dell'Immacolata a illuminare il cammino della Chiesa, possiamo affermare che, con l'ingresso nel terzo millennio, è la figura della Madre che emerge in tutto il suo splendore e che chiama la Chiesa e ognuno dei suoi figli a una comprensione più profonda del mistero della sua maternità. Quante volte la Chiesa, nel corso dei secoli, ha invitato la Madonna a mostrare il suo volto materno. La Madonna ci ascolta volentieri, ma è giunto il momento nel quale noi, a nostra volta, dobbiamo dimostrare di essere suoi figli.
Padre Livio Fanzaga nasce a Dalmine (Bergamo) nel 1940. Entra nell’ordine religioso dei Padri Scolopi conseguendo il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (1966) e in Filosofia presso l’Università Cattolica (1969). Svolge il ministero sacerdotale nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio di Milano, impegnandosi soprattutto nella pastorale giovanile. Nel 1987 assume la direzione dei programmi di Radio Maria. Attualmente è direttore della medesima, ormai divenuta l’emittente cattolica più ascoltata nel mondo.
La trama dei rapporti familiari, e in particolare il vincolo che lega una madre al figlio, sono il fulcro di Il vento e la moto. Con la sensibilità e la capacità d’immedesimazione della scrittrice autentica, Grazia Livi riesce a esprimere quello che non riusciamo a dire né a noi stessi né alle persone che ci sono più care. I vortici in cui si possono avvitare i sentimenti vengono via via svelati, con la precisione di un sismografo, irradiando una suggestione profonda.
Una prosa limpida accompagna i sottili movimenti del cuore nella vita quotidiana: fughe, pene, rancori, intenerimenti, attese, slanci di gioia e di comprensione. Il vento e la moto ci coinvolge nelle vibrazioni dei personaggi e ci fa scoprire in loro la nostra stessa fragile umanità.
Chi è l'uomo e qual è il suo destino eterno? Questi interrogativi sono all'ordine del giorno da quando l'uomo, essere ragionevole, è apparso sulla terra. All'uomo di ogni tempo, quello delle caverne come quello dei grattacieli, non basta vivere. Ha bisogno di dare un senso alla sua vita che vada oltre l'effimero e risponda alla sua sete di assoluto. La presenza del dolore, del male e della morte, che affliggono l'esistenza umana, sta all'origine dell'esperienza religiosa e della riflessione filosofica, È possibile dare una risposta vera agli interrogativi fondamentali dell'esistenza umana? Una risposta che non sia una semplice teoria da dimostrare, ma un'esperienza da verificare? Il cristianesimo si propone come la risposta radicale a questa domanda universale di senso e di salvezza che sale dal cuore dell'uomo.
Sotto il profilo esistenziale la confessione è una grande esperienza di pace. La confessione è lo sbocco naturale della grazia della conversione.