Il volume dà la parola alle domande di Giobbe: domande urlate che tirano fuori tutto il dolore dell'uomo e tutto il dolore del mondo. Domande di allora e di sempre, che tornano ad interpellare la coscienza delle donne e degli uomini di oggi.
E che cosa si spera, se non si spera nell'amore? Forse per questo san Paolo dice, nella prima lettera ai Corinti: "Queste tre cose rimangono: la fede, la speranza e l'amore. Ma la più grande di tutte è l'amore". Eppure oggi la parola amore sembra spenta, stanca, usata in troppi contesti e ritrita in mille occasioni. Il gesto di amare, un gesto a cui ancora si anela e si vorrebbe credere, sembra perdersi in qualcosa di piccolo e individualistico, che non raggiunge davvero l'altro e non si fa raggiungere. Come la chiacchiera in un treno senza scompartimenti, dove tutti sono presenti ma non si riesce a parlare con nessuno; come le nostre parole interrotte da telefonate, messaggi, troppe altre parole. Tuttavia amare è possibile, anche oggi, almeno è possibile correrne il rischio. Per fare questo però si devono annodare i fili di una storia, costruire storia insieme agli altri, sulla stessa strada
Maria e la Parola: un binomio che apre tante strade per l'approfondimento e la riflessione. Questo libro ne percorre una con l'intento di condurre il lettore a incontrare il volto amico e dialogico di Dio e a fare esperienza della forza creatrice e vivificante della sua Parola. Parola che è dono e rivelazione: come si evince dall'esperienza di Israele. Parola che si fa carne nel grembo di Maria e che attraverserà la sua vita, coinvolgendola pienamente e totalmente nella missione e nel destino del Figlio. Parola che per tutti i credenti in Cristo è spazio di incontro e di dialogo. Parola che anche in noi, come in Maria, può diventare sorgente di vita. Con le parole di papa Benedetto XVI ci auguriamo che: "Contemplando nella Madre di Dio un'esistenza totalmente modellata dalla Parola, ci scopriamo anche noi chiamati ad entrare nel mistero della fede, mediante la quale Cristo viene a dimorare nella nostra vita" (Esortazione apostolica postsinodale, Verbum Domini, 28).
Le nostre esperienze affettive sono fatte di fragilità e presentano ferite. Eppure l'immaginario amoroso si nutre di ideali di perfezione ed armonia. Lo scarto tra realtà vissuta e l'ideale perseguitato suscita inevitabilmente sensi di colpa e dolorose frustrazioni. Occorre riconciliarsi con le imperfezioni della relazione di coppia, poiché la vita, quella vera, è fatta anche di fragilità e fallimenti, di incomprensioni e di silenzi. E, a dispetto di quanto normalmente si pensa, la Scrittura non demonizza questo vissuto arrivando persino a tessere l'elogio dell'amore imperfetto. Rispetto al modello unico della perfezione, narrato con toni epici ed ascoltato con orecchi intransigenti, la narrazione biblica introduce il lettore in un mondo plurale, dove l'amore viene declinato nelle diverse stagioni e situazioni di vita e raccontato senza censure.
In questo nuovo libro Lidia Maggi continua, nel Nuovo Testamento, la ricerca di quei fili sottili che nelle Scritture consentono di narrare le grandi meraviglie di Dio con voce femminile.
Qua e là, in una storia coniugata al maschile, fanno infatti capolino donne che, senza occupare la scena principale, testimoniano un Dio che sfugge alle semplificazioni e un libro, la Bibbia, che riserva continue sorprese a chi è disponibile ad aguzzare la vista.
Le letture bibliche di Maggi invitano così a recuperare la sapienza di uno sguardo capace di scorgere quel Dio che ama nascondersi dietro il dettaglio e agire mediante figure marginali.
In questo libro Lidia Maggi ricerca nelle Scritture quei fili sottili che consentono di narrare le meraviglie di Dio e la storia della salvezza con voce femminile. Pagine in cui, all'interno di una storia spesso coniugata al maschile, fanno capolino figure di donne che con la loro presenza offrono testimonianza di un Dio che sfugge alle semplificazioni religiose e di un libro che riserva continue sorprese ai lettori disponibili ad aguzzare la vista. Pagine che spingono a recuperare la sapienza di uno sguardo penetrante, capace di leggere l'inedito e lo "straniante" rispetto a letture più tradizionali, per scorgere quel Dio che ama nascondersi dietro i dettagli e agire tramite figure ai margini.
La Bibbia, ' codice culturale dell'Occidente', può ancora svegliare emozioni, suscitare pensieri vitali, aprire squarci inediti? E tutto questo anche su registri non necessariamente seriosi, ma arguti ed umoristici? Molto dipende dall'atteggiamento interiore di chi vi si accosta. Tuttavia l'inedito e l'ironico non sono solo negli occhi di chi legge, frutto di letture proiettive. Il testo stesso delle Scritture invita a battere questi sentieri, opponendo alla tentazione della presunzione di sapere già ed al logoramento dell'abitudine una strategia narrativa capace di sorprendere e spiazzare il lettore. Il libro mostra che cosa può ancora accadere, di nuovo e di intrigante, quando il Primo ed il nuovo Testamento vengono letti con gli occhi di una donna: una donna cristiana che svolge il ministero pastorale nella chiesa battista.
Una lettura del fenomeno dell'apertura al trascendente" nella tensione tra aspetto individuale e aspetto universale, con una particolare attenzione al dialogo interreligioso. "
La Riforma Protestante tra passato e presente. Primo quaderno.
Il volume presenta e commenta cinque icone russe: Battesimo di Gesù (due icone), Gesù tra i dottori, la crocifissione, la Pentecoste. Per ogni icona una duplice riflessione: il commento al testo biblico rappresentato nell'immagine, proposto dalla pastora battista Lidia Maggi; e una lettura teologica dell'icona curata dal teologo cattolico Dario Vivian. I due autori sono in stretto contatto tra loro; sebbene le loro "letture" e i loro linguaggi appaiano differenti, propongono un percorso unitario di iniziazione alla fede cristiana che si avvale di parola e immagine, ascolto e contemplazione.