Mentre si ricordano i cento anni dall'inizio della Grande Guerra e in occasione della visita di papa Francesco al Sacrario Militare di Redipuglia, il 13 settembre 2014, durante la quale il papa ha pregato per i caduti di tutte le guerre e per la pace, l'autore presenta questa lettera sottolineando tra l'altro che la pace non è pace finché anche un solo popolo nel mondo sarà in guerra, ma anche che la pace non può celare, dietro l'apparente assenza di guerra, quelle ingiustizie, discriminazioni, prevaricazioni e violenze di ogni genere delle quali tutti rischiamo di essere protagonisti o almeno complici. Si vuole con questa lettera al mondo militare offrire brevi spunti di riflessione, tratti anche dal magistero di Papa Francesco, in modo da approfondirli nella preghiera personale e nella riflessione comunitaria, arricchendoli e tentando di trasformarli in percorsi di fede, in iniziative concrete, in gesti di pace.
«Questo è un libro che nasce, prima di tutto, da un desiderio: comunicare che Dio stesso si è comunicato e si comunica a noi, si comunica a te. E, se tu scopri questo, la tua vita non può essere più quella di prima. È poi un libro che nasce da una certezza: nel nostro cuore è racchiuso un grande amore per la Parola ; un amore che, spesso, non sappiamo intercettare e al quale, quindi, non permettiamo di maturare fino alla conoscenza, di condurci fino alla comunione, di possederci e portare frutto» (dalla Premessa).
Le Meditazioni raccolte in questo libro sono il frutto del cammino di un anno di Scuola di Preghiera incentrato sul Padre Nostro, cioè sulla riscoperta della paternità di Dio e sulla bellezza del sentire il vero amore di Padre che Dio riversa in ciascuno di noi.
Ma per riscoprire questa paternità e questo amore, dunque per riscoprire la preghiera, è necessario riscoprire quelle parole che nella preghiera pronunciamo e che, poi, il cristiano porta nella propria vita, purificate e rese belle proprio dalla preghiera. Per questo l’autore definisce il Padre Nostro come un primo “vocabolario” di preghiera e di amore».
S.E. Mons. Santo Marcianò è nato a Reggio Calabria il 10 aprile 1960. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 9 aprile 1988; il 6 maggio 2006 è stato nominato, da Benedetto XVI, Arcivescovo di Rossano-Cariati; ha ricevuto la consacrazione episcopale il 21 giugno 2006. Attualmente è Segretario della Conferenza Episcopale Calabra.
"Perché disegno i personaggi dei miei film? Perché prendo appunti grafici delle facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette?... Questo quasi inconsapevole, involontario tracciare ghirigori... fare pupazzetti che mi fissano da ogni angolo del foglio... volti decrepiti di cardinali, e fiammelle di ceri e ancora tette e sederi e infiniti altri pastrocchi... insomma, tutta questa paccottiglia grafica, dilagante, inesausta, che farebbe il godimento di uno psichiatra, forse è una specie di traccia, un filo, alla fine del quale mi trovo con le luci accese, nel teatro di posa, il primo giorno di lavorazione."