Francesca (Roma, 1384 –1440), dopo la perdita dei figli e del marito, accettata e offerta nella fede, si dedicò all’assistenza dei poveri e dei malati. Il suo palazzo pareva fosse la meta obbligata di bisognosi d’ogni genere. Generosa con tutti, profondeva i beni di cui disponeva per alleviare le tribolazioni degli altri, senza nulla concedere a se stessa. Per poter allargare il raggio della sua azione caritativa, nel 1425 fondò la congregazione delle Oblate Olivetane di S. Maria Nuova, dette anche Oblate di Tor de’ Specchi. Tre anni dopo la morte del marito, emise ella stessa i voti nella congregazione da lei fondata, assumendo il secondo nome di Romana. Il libro è la sua biografia.
Maria Luigia Ronco Valenti, scrittrice e giornalista, ha collaborato con le tre reti radiofoniche RAI con programmi e sceneggiati di carattere storico e letterario, vincendo il “Premio Roma” di giornalismo con la trasmissione «Roma degli Europei». Collaboratrice di Radio Vaticana, ha realizzato per «Orizzonti Cristiani» numerosi programmi sceneggiati tra cui: I santi di Roma, Le donne della lampada, Il mistero degli angeli. Insegnante di ruolo presso scuole statali e istituti privati, ha pubblicato volumi di letteratura giovanile ricevendo numerosi premi di narrativa. Studiosa di teologia e di scienze religiose con particolare riguardo al monachesimo e al femminismo evangelico, ha pubblicato saggi e tenuto conferenze su diverse figure di sante.
La radio tiene un lenguaje propio, pues posee un conjunto sistemático de signos, sonoros y no sonoros, que permite un tipo de comunicación pública marcada por unas condiciones técnico-expresivas. Esas condiciones posibilitan la producción, la emisión y la recepción de un mensaje a partir de una narrativa propia.
En sus casi cien años de historia, los profesionales de la radio han acuñado principios, esquemas y técnicas de contar peculiares, forjando una narrativa que se puede enseñar y aprender. Los autores realizan una introducción a la Narrativa Radiofónica desde la doble perspectiva teórica y práctica, conscientes de que sólo conociendo las peculiaridades del medio es posible inventar nuevas fórmulas de hacer radio.
María del Pilar Martínez-Costa es Licenciada en Ciencias de la Información y Doctora en Comunicación Pública por la Facultad de Comunicación de la Universidad de Navarra, donde imparte actualmente las asignaturas de Información y Narrativa Radiofónicas. Es Profesora Invitada de varias universidades latinoamericanas. Ha publicado varios libros y numerosos artículos científicos.
José Ramón Díez es Licenciado en Filosofía y Letras (Historia Moderna y Contemporánea) por la Universidad de Navarra y en Ciencias de la Información por la del País Vasco. En 1983 entró a formar parte del equipo de periodistas que puso en marcha las emisiones de Radio Euskadi y en 1984 pasó a dirigir Radio Vitoria, emisora perteneciente al grupo público de comunicación Euskal Irrati Telebista (EITB), actividad que actualmente sigue desempeñando. Columnista de prensa escrita, es Profesor asociado de la Facultad de Comunicación de la Universidad de Navarra, donde colabora en la docencia de las asignaturas de Información y Narrativa Radiofónicas.
La dimensione simbolica degli animali, un tempo corrente e universalmente accettata, ha lasciato traccia nel nostro mondo moderno. Anzi, man mano che la fauna selvatica sparisce dal nostro habitat, sembra quasi che gli animali simbolici tornino sempre più a popolarlo: la colomba rappresenta i movimenti pacifisti, il cavallino rampante è l’emblema di una casa automobilistica orgoglio degli italiani, leoni leopardi lupi e aquile sono adottati dalle più agguerrite squadre di calcio. Ancora oggi additiamo negli animali lo stereotipo di vizi e virtù che contraddistinguono il comportamento umano: il coraggioso è un leone, il vigliacco è un coniglio; la ragazza intraprendente fa la civetta e il maestro chiama asini i suoi studenti.
Alla ricerca delle radici remote da cui ha tratto alimento il simbolismo animale scopriamo il ruolo centrale dell’esegesi biblica: a nessuno può sfuggire come, dalla Genesi all’Apocalisse, dal serpente al drago, la Bibbia si apra e si chiuda con una bestia-simbolo.
L’opera tratta di animali: non tutti gli animali, è ovvio, ma solo quelli che sono menzionati nella Bibbia e hanno quindi goduto dell’attenzione degli antichi esegeti. La curatrice, di cui è nota la sicura competenza in questo ambito, propone una ricchissima e accurata antologia. Due i possibili livelli di lettura: per informazione e per consultazione. Ciascun capitolo è dedicato a un animale, rigorosamente in ordine alfabetico (il volume arriva fino alla lettera G). Si possono leggere tutti, l’uno di seguito all’altro, o consultarli come voci di un’enciclopedia, a seconda dei propri interessi; si può andare direttamente agli indici, alla ricerca di un autore o una citazione specifica.
Ogni capitolo ha la medesima struttura tripartita: un’introduzione traccia brevemente la storia del simbolo animale, seguono i passi antologici suddivisi per simbologie, il corredo di note accorpate a fine capitolo fornisce il necessario complemento di passi paralleli e le spiegazioni più essenziali.
Il rigore scientifico che contraddistingue il volume e il prestigio della collana che lo accoglie non traggano in inganno: scritto con uno stile agile e accessibile a tutti, corredato sempre di traduzione per quanti non conoscono (o più non ricordano) il greco e il latino, il testo è veramente "godibile" dal più ampio pubblico.
Note sull’autore
Maria Pia Ciccarese è professore ordinario di letteratura cristiana antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, dove dirige il Dipartimento di studi storico-religiosi; dal 1998 è presidente della Consulta universitaria di letteratura cristiana antica. Si occupa di esegesi biblica, di escatologia e visioni dell’aldilà, di edizioni critiche di testi cristiani; da oltre dieci anni pubblica contributi sul simbolismo cristiano degli animali. Ha curato i volumi: Il "Contra adversarium legis et prophetarum" di Agostino, Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1981; Visioni dell’aldilà in Occidente. Fonti modelli testi, Biblioteca patristica n. 8, Firenze 1987; La Letteratura cristiana antica nell’Università italiana, Letture patristiche n. 5, Fiesole 1998.
La profonda, inesprimibile relazione tra la Vergine Maria e il suo Figlio Gesu. Una umanissima vicenda descritta in termini poetici che rende ancora piu vicina la figura di Maria alla nostra fede. L'Autrice percorre, con sentimenti di madre, la vicenda di un rapporto unico e ineguagliabile seguendo le pagine evangeliche, dalla Annunciazione alla Passione, alla gloriosa Risurrezione, al Cenacolo. Gli eventi sono presentati attraverso la sensibilita di una creatura eccezionale rapita dal suo essere madre del Figlio di Dio e insieme carica di tutte le emozioni che caratterizzano il rapporto materno (timore, gioia, dolore, compiacimento, lacrime e carezze).
Il canto del Magnificat, in questo libro di Maria Ko Ha Fong di origine cinese, viene meditato in tutti i suoi risvolti, implicanze ed espressioni. Il libro propone alcuni spunti di riflessione sul Magnificat. Questo canto - dice l'Autrice cinese - e il poema della tota pulchra, della creatura piu bella, cantato in un momento di trasporto, e una rivelazione del mistero di Dio che traspare nell'esperienza di Maria, un inno di lode e di ringraziamento, un credo che esprime la fede di Maria in Dio, suo Salvatore, un'anamnesi che rievoca le grandi cose operate da Dio in lei e nel mondo, una buona novella che effonde gioia ed esultanza, un'anticipazione delle beatitudini evangeliche, una celebrazione del mistero dell'incontro di Dio con l'umanita, una preghiera in spirito e verita, una profezia, una lettura penetrante della storia e del mondo, un cantico della vittoria di Dio, un exultet pasquale, un canto alla vita. Insomma e lo specchio dell'anima di Maria". "
Introducción de Juan Esquerda Bifet.
El siervo de Dios José María García Lahiguera nació en la villa de Fitero (Navarra, diócesis de Tarazona) el 9-3-1903 y falleció en Madrid el 14-7-1989. La mayor parte de su existencia transcurrió en Madrid, en cuyo Seminario diocesano estudió y del que fue después director espiritual. En Madrid recibió, el 29-5-1926, la ordenación sacerdotal y, el 29-10-1950, la consagración episcopal. Fue obispo de Huelva (1964-1969) y arzobispo de Valencia (1969-1978). En su personalidad resaltan dos pasiones fundamentales. En primer lugar, la pasión por el sacerdocio y, en segundo, la pasión por la vida consagrada. Por eso destacó en su vida como promotor de vocaciones sacerdotales desde la dirección espiritual en el Seminario de Madrid y como fundador de la Congregación de Hermanas Oblatas de Cristo Sacerdote.
El tema de la experiencia de Dios ha vuelto a ocupar en la teología espiritual de nuestros días el puesto central que le corresponde como cumbre de la existencia cristiana. En consecuencia, este libro se propone contribuir a ese proceso de recuperación del fenómeno experiencial, abordando su profundo significado y su intensa vivencia, como presupuesto indispensable para todo aquel que desempeña un papel decisivo en la formación vocacional del cristiano.
José María Imízcoz Barriola, sacerdote diocesano, es doctor en Teología y profesor emérito del Centro Superior de Estudios Teo-lógicos del Seminario de Pamplona.
Nel vangelo, il richiamo alla "via" da seguire è uno dei leit-motiv dell'annuncio di Cristo. Con Segnaletica ?in cielo, l'Autrice si pone appunto in questa scia, illustrando alcuni noti passi biblici con vignette che riprendono i segnali stradali. In tal modo, l'humor artistico di Maria Rosa Guerrini non provoca pura ilarità, ma piuttosto aiuta a riflettere serenamente con un sorriso sulle labbra. In questo senso Segnaletica ?in cielo è un piccolo prontuario di "segnali minimi", da tenere a portata di mano o da offrire come "viatico" per chiunque voglia camminare in fretta verso l'alto.