Pochi mesi prima della morte, Francesco d'Assisi lascia un testamento in cui, tra l'altro, riepiloga la sua esperienza cristiana. In una breve ma intesa narrazione racconta il cambiamento avvenuto nella sua vita e indica la misericordia nei confronti dei lebbrosi come il momento della svolta. A partire dagli scritti di Francesco e dalle successive narrazioni agiografiche, il libro indaga il significato dell'espressione "usare misericordia" e ne cerca le radici evangeliche e patristiche, note al santo attraverso la liturgia e soprattutto la recita del breviario. Proprio la misericordia - e non, ad esempio, la povertà o la minorità - è l'aspetto che, in prossimità della morte, Francesco definì come centrale nella sua vita e meritevole di essere trasmesso.
La fede non può mai essere data per scontata. In ogni tempo occorre dunque riprenderla e “verificarla”, affinché, possa rendere autentica la nostra esistenza. Solo attraverso di essa, infatti, abbiamo accesso a Cristo, che ci chiama a seguirlo con tutta la nostra vita. Da tutto questo si capisce l’attualità dell’esperienza di san Francesco d’Assisi, che nella propria avventura cristiana ha scoperto la fede come dono prezioso da far crescere ogni giorno.
Certamente i nostri tempi, per molti aspetti, sono assai diversi da quelli del Poverello, anche se non mancano analogie tra la sua epoca e la nostra. Per questo è necessario rendersi conto delle riduzioni nelle quali la vita della fede è stata posta e sottoposta negli ultimi secoli e pertanto capire quale sia l’attuale contesto del nostro credere.
Francesco ci propone un itinerario concreto verso la verità amorevole di Dio, che non smette di offrirsi all’uomo bisognoso di senso e di amore autentico. Che cosa è infatti il desiderio ultimo di ognuno se non quello di essere amato per sempre, in modo incondizionato, e così a propria volta poter amare davvero?
Paolo Martinelli, Frate cappuccino, è docente di teologia degli stati di vita all’Istituto francescano di spiritualità – di cui è preside – presso la Pontificia Università Antonianum di Roma. È anche professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana.
Autore di vari studi nel’ambito della Teologia fondamentale e della teologia della vocazione. Dal 2006 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Con le Edizioni Porziuncola ha pubblicato: Riconoscere l’amore. San Francesco e la fede (2006); L’umiltà di Dio. Eucaristia: mistero di una presenza (2011).
«Memori delle parole di nostro Signore Gesù Cristo per le quali siamo invitati a riconoscere l'albero dai suoi frutti, abbiamo voluto sottolineare la capacità del carisma francescano di generare frutti di santità anche oggi, mostrando come essa stessa possa rappresentare l'ideale formativo cui educare le nuove generazioni di coloro che si mettono alla sequela di Cristo» (dall'Introduzione). Le celebrazioni dell'VIII centenario dell'approvazione della protoregola di san Francesco (1209-2009), appena concluse, richiamano tutta la famiglia francescana a una rinnovata responsabilità rispetto alla realtà contemporanea. Il volume presenta i contributi offerti nell'annuale giornata di studio promossa dall'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum (aprile 2009), che ha avuto come titolo «Santità francescana oggi e la grazia delle origini».
L’eucaristia sta al cuore dell’esperienza cristiana di Francesco d’Assisi. Interpellati dall’attuale riflessione della Chiesa sul mistero eucaristico, i suoi seguaci si sono anch’essi radunati a indagare il tema più ricorrente negli scritti latini del figlio di Pietro Bernardone, il tema che descrive la forma della fede con cui egli ha vissuto il rapporto con Cristo e con tutta la realtà, dall’incontro col lebbroso fino al Cantico di frate sole.
Il volume propone le relazioni tenute alla giornata di studio dell’Istituto francescano di spiritualità della Pontificia Università Antonianum. Esso prende avvio con una presentazione dell’eucaristia negli scritti di Francesco, mostrandone il contesto ecclesiale originario (L. Lehmann), prosegue indagando l’eucaristia nella spiritualità francescana lungo la storia, con espliciti riferimenti alla sua attualità (P. Messa) e chiude rileggendo il mistero eucaristico alla luce di alcune problematiche antropologiche attuali nella prospettiva della teologia spirituale (P. Martinelli).
Sommario
Introduzione (P. Martinelli). L’eucaristia al tempo e negli scritti di Francesco d’Assisi (L. Lehmann). L’eucaristia nella spiritualità francescana e sua attuale rilevanza (P. Messa). Eucaristia ed esperienza spirituale. Spunti per il presente (P. Martinelli).
Note sugli autori
Leonhard Lehmann, frate cappuccino tedesco, ha studiato a Münster e Roma e ha conseguito il dottorato in teologia con specializzazione in spiritualità francescana. Dopo diversi incarichi nel settore della formazione e dell’insegnamento nella sua patria, dal 1989 è docente alla Pontificia Università Antonianum. Collabora con le riviste Laurentianum e Wissenschaft und Weisheit; attualmente è direttore della rivista internazionale Collectanea Franciscana e preside dell’Istituto storico dei cappuccini a Roma.
Paolo Martinelli è frate cappuccino. Ha studiato a Milano e a Roma. Si è laureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove dal 1992 è professore invitato. Dal 1993 è docente di teologia degli stati di vita all’Istituto francescano di spiritualità, di cui è attualmente preside, presso la Pontificia Università Antonianum. Collabora con le riviste Laurentianum, Religiosi in Italia, Italia Francescana, Communio ed è membro del consiglio di presidenza della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori (CISM).
Pietro Messa è frate minore. Ha ottenuto il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e il diploma in studi medievali alla Scuola superiore di studi medioevali e francescani della Pontificia Università Antonianum, di cui è attualmente preside. È docente di storia e spiritualità francescana all’Antonianum e all’Istituto teologico di Assisi, in cui svolge attività di ricerca inerente allo “spirito di Assisi”, avviato il 27.10.1986 da Giovanni Paolo II.
Descrizione dell'opera
Dalla città di Assisi la via di Francesco si è estesa a tutto il mondo. Proprio per questo i francescani si sono concentrati a riflettere sulla sua diffusione nei vari continenti tenendo conto delle sfide che la famiglia religiosa si trova ad affrontare e delle risorse che le sono donate. «Come per tutta la vita ecclesiale, anche l'esperienza francescana nel mondo è contemporaneamente la stessa e profondamente differente; lo stesso carisma assume volti diversi e si modula attraverso culture differenti, generando nuovi stili di vita. Possiamo dire che la forza di un carisma sta propriamente nella sua capacità di esprimersi in tempi e spazi diversi, di "passare tra le differenze"» (dalla Presentazione).
Il volume presenta i contributi offerti nell'annuale giornata di studio promossa dall'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum (27 aprile 2010), cui deve il titolo. Le relazioni offerte mostrano la bellezza delle esperienze e la complessità delle condizioni in cui la vocazione francescana si trova a vivere oggi in Asia, America, Europa, Africa e Oceania.
Pur non appartenendo a quella élite intellettuale e ricca che poteva permettersi il lusso di possedere una Bibbia, san Francesco mostra di avere grande conoscenza della Parola e manifesta grande amore per essa. Tutti i suoi scritti - dalle preghiere alle regole, passando per le lettere e le ammonizioni - sono infatti pieni di citazioni bibliche, fino a presentarsi come veri e propri mosaici scritturistici. In vista della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa (ottobre 2008), l'ormai tradizionale giornata di studio annualmente promossa dall'Istituto francescano di spiritualità della Pontificia Università Antonianum si concentra sul ruolo della Parola, affinché essa fecondi maggiormente la vita spirituale delle varie famiglie francescane. La ricchezza proveniente dal carisma del poverello di Assisi è infatti in grado di rivitalizzare la loro missione, in vista delle sfide pastorali presenti.