Il nuovo libro di Mons. Luigi Mistò è una confidenza del cuore, scritta nel segno della comunicazione dell'esperienza di fede. In esso è raccolta una vicenda umana, cristiana e sacerdotale. In queste intense e vibranti pagine trasudano esperienze personali e comunitarie, amicizie e rapporti, scelte e riflessioni, preghiere e contemplazioni, opere e giorni: semplicemente la storia di una vita. Il lettore può rispecchiarsi dietro le parole di questo testo, prendere spunto e condividere, verificare e immaginare, approfondire e rimotivare così la sua personale vicenda spirituale.
Il nuovo testo di meditazione di Mons. Luigi Mistò, Il desiderio è sempre di te, è teso ad aiutare ciascuno, illuminato dalla parola viva di Dio e dal magistero materno della Chiesa, a contemplare e abbracciare il proprio orizzonte nuovo e decisivo. Si tratta di tre "medaglioni" che vanno, ancora una volta, al cuore dell'esperienza di fede per infondere luce smagliante e sicura per il nostro cammino e informare in modo vitale tutte le esperienze e gli incontri.
Tutta la vita è una ricerca continua, un cammino, un viaggio, forse meglio un pellegrinaggio. Ma alla fine che cosa cerchiamo? Qual è la meta cui sospiriamo? Noi cerchiamo Dio. Alla fine ciò che cerchiamo, la meta cui aneliamo, il tutto cui sospiriamo e che attendiamo è Dio. Non ci sono espressioni più belle e indovinate di quelle notissime ma sempre stupefacenti del sommo Agostino: "Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te". La ricerca di Dio si unisce necessariamente e inscindibilmente alla ricerca dell'altro. Si dovrà dunque dire: "Cerco te, solo per te, mio Dio, ma cerco anche te, solo per te, fratello che accompagni il mio cammino, necessario compimento del mio amore".
L'evento straordinario del Giubileo della Misericordia offre lo spunto per la condivisione di una profonda meditazione sul centro del mistero insondabile di Dio: l'Amore misericordioso. Luigi Mistò accompagna questi giorni di grazia, dall'8 dicembre del 2015 al 20 novembre del 2016, con una riflessione a commento delle incomparabili parole di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto ma abbia la vita eterna".