I radicali mutamenti politici, sociali e culturali in corso, al di là delle abituali e illusorie etichette di globalizzazione, società liberale, società di mercato, sono dovuti di fatto ad una nuova fase del capitalismo che è stato il vero elemento propulsore della modernità creando le condizioni di un grande processo di emancipazione dell'uomo e al tempo stesso causando i più gravi disastri della storia moderna. Esso si trasforma ora in maniera rivoluzionaria in "capitalismo estremo" cioè in capitalismo finanziario, con forti influenze sulla vita individuale e collettiva. Una serie di studi ormai classici nel pensiero occidentale, come quelli, tra gli altri, di Marx, Sombart, Weber, Scheler, della Scuola di Francoforte e di Schumpeter, ha avuto come oggetto il capitalismo. Alla luce della nuova trasformazione che ci coinvolge è necessario riprendere questi studi per comprendere quale nuova civiltà sta sorgendo dalle ceneri del regime borghese e per non essere travolti, racchiusi in una "cultura del presente", dalla "distruttività creatrice che ha sempre caratterizzato il cammino del capitalismo.
Questo manuale si rivolge agli studenti che affrontano nell'ambito del loro percorso di studi un insegnamento di Sociologia. L'obiettivo è quello di fornire loro gli strumenti concettuali per renderli capaci di cogliere fenomeni emergenti e comprendere il senso di una nuova cultura e di una nuova società, nella consapevolezza che le trasformazioni in atto richiedono nuovi concetti e nuovi strumenti di analisi. La struttura del testo riprende, quindi, concetti e formule propri dell'analisi sociologica classica, ma non si limita a utilizzarli per una rappresentazione statica della società, bensì li piega e li ridecodifica per adattarli a interpretare la nuova società che si fa liquida. La trattazione è arricchita da numerosi box che hanno lo scopo di proporre le tematiche in modo critico, suggerendo percorsi di approfondimento e di riflessione. Una nota storica che ripercorre le tappe fondamentali della disciplina fornisce la piattaforma di base su cui poter innestare la lettura dei grandi classici presentati nei vari capitoli.
I processi di globalizzazione hanno ampliato gli spazi significativi della vita individuale ed enfatizzato la "cultura del presente". In mancanza di una cultura globale, l'epoca della globalizzazione è anche l'epoca della contingenza. La contingenza sembra essere il senso e il destino del nostro tempo, l'elemento dominante e determinante della vita quotidiana, capace di modificare radicalmente la percezione della realtà e i rapporti sociali. Anche la politica si riduce a politica della contingenza rivolta a gestire gli effetti spettacolari o emozionali del quotidiano, rinunciando ai progetti di società e limitandosi a riprodurre formule politiche vuote. Ma in sé la contingenza non è politica. È il minimo di difesa dell'esistente. Oppure è manipolazione: ideologia di una cultura del presente. L'epoca della contingenza preannuncia una cultura per molti aspetti diversa nella quale l'individuo si divide tra l'umanitarismo astratto e totalitario di chi è privo di coscienza storica e l'aggressività di un egoismo avido, desideroso di riappropriarsi di una realtà complessa e di reagire al sovraccarico di stimoli del quotidiano. Il volume vuole aprire il dibattito su questa nuova cultura e metterne in luce alcuni aspetti significativi.