A partire dai testi sacri delle tre grandi religioni monoteistiche e dai loro sviluppi tradizionali e storici, l'autore propone una riflessione sul significato di un ventaglio parole scomode e di grandissima attualità: straniero, esule, migrante, rifugiato... ma anche ospite, fratello, cittadino. Un viaggio nei testi sacri e nella letteratura antica alle radici di una "spiritualità dell'accoglienza" per credenti e non credenti. «Una summa inedita dell'ospitalità concepita come elemento qualificante dei rapporti fra le persone e della dimensione interiore di ogni essere umano» (dalla prefazione di Enzo Bianchi)
«"Hanno pugnalato frèreRoger durante la preghiera della sera". Il 16 agosto 2005 sono le 22 quando ricevo sul telefono questa frase senza firma da un numero sconosciuto. Nella sua estrema sintesi, il messaggio suona terribile e sinistro. Non cerco nemmeno di capire, è tutto semplicemente impossibile. Ho come un rifiuto interiore e una profonda irritazione per una frase che mi sembra una sciocchezza di pessimo gusto. Purtroppo la notizia si rivela presto vera. Frère Roger è stato ucciso mentre pregava: l'ultima ed estrema testimonianza di un uomo di Dio che ha segnato la mia vita come quella di migliaia di giovani e meno giovani in tutto il mondo».
Abramo è riconosciuto "padre nella fede" da ebrei, cristiani e musulmani ed è considerato il modello del credente ospitale, sempre aperto all'incontro con l'altro, a prescindere dalle appartenenze. A partire dai testi sacri delle tre grandi religioni monoteistiche (in particolare il racconto dell'incontro di Abramo con i tre angeli alle Querce di Mamre) e dai loro sviluppi tradizionali e storici, l'Autore propone una riflessione di grandissima attualità attorno al significato di "stranierità" e "cittadinanza". "Una summa inedita dell'ospitalità concepita come elemento qualificante dei rapporti umani e della dimensione interiore e di relazione con Dio che ciascuno custodisce nella propria vita." (dalla Prefazione di Enzo Bianchi