Un saggio sullo scrittore francese, premio Nobel 1957, che ha saputo coniugare alta letteratura e impegno politico.In Camus il problema di Dio si intreccia e si scontra continuamente con quello della morale. E la complessità del rapporto di Camus con il cristianesimo è testimoniata anche dal fatto che in nessuna sua pagina è chiaramente affermata o in modo altrettanto chiaro è negata l'esistenza di Dio. La morale religiosa con i suoi valori è posta sempre in tensione con la morale laica dell'impegno a salvare l'uomo su questa terra. E tra le due posizioni, Camus ritiene che sia possibile un dialogo e un confronto, anche se limitato al piano puramente pratico-operativo.L'analisi delle opere di Camus è condotta attraverso riferimenti a vari filosofi da Plotino a Popper e a tanti altri autori, fino ad arrivare alla storiografia contemporanea che lo ha considerato un «mistico senza Dio» e un «ateo virtuoso».
Destinatari
Pubblico con interessi piuttosto vari: dalla filosofia alla poesia e alla letteratura.
Autore
Aniello Montano, professore di storia della filosofia presso l'Università di Salerno, collabora alla «Rivista di Storia della Filosofia» e a «Segni e comprensione». Si è interessato di filosofia antica e dei rapporti tra magia e sapere scientifico nel V secolo a.C. È autore di molti saggi tra cui ricordiamo: Il disincanto della modernità. Saggi su Sartre (Napoli 1994), Storia e convenzione. Vico contra Hobbes (Napoli 1996), La mente e la mano. Aspetti della storicità del sapere e del primato del fare in Giordano Bruno (2000), Il prisma a specchio della realtà. Percorsi di filosofia italiana tra Ottocento e Novecento (2002) e La fiamma e la farfalla. Saggi su Bruno (2002).
Chi è Raimon Panikkar? Qual è stato il genio e la versatilità del pensiero e del suo successo teologico e letterario? La propensione aperta e mai conclusa verso la pienezza e l'integrazione, lo rende interprete suggestivo ed originale della nuova epoca post-razionalista e tecnocratica. L'intuizione qui presentata della visione «cosmoteandrica» della realtà - Dio-Uomo-Mondo - è il compimento e la luce inscritta della tradizionale cristologia storica mediterranea e del cristianesimo occidentale.
È l'esercizio della libertà che ci rende veramente uomini e donne, persone capaci di tendere giorno dopo giorno a incarnare nella propria esistenza il vangelo di Gesù Cristo, il vangelo che è la libertà di amare.
Dopo il secolo della chimica e quello della fisica stiamo vivendo nel millennio delle scienze della vita, della biologia. Icona di questo periodo è un’affascinante doppia elica di straordinaria bellezza: il DNA. Dalla descrizione del vivente alla sua sintesi, dalla rivoluzione genomica ai test genetici diretti al consumatore, tutte le scienze (filosofia, giurisprudenza, economia, medicina) ne sono rivoluzionate. Le applicazioni biotecnologiche del DNA sono capaci di cambiare la prospettiva di che cosa sia umano.
Gesù amava porre domande, molto più che dare risposte. E la maggior quantità di domande da lui poste rispetto a quelle ricevute - almeno stando alle attestazioni evangeliche - ne è una chiara testimonianza. È tenendo conto di questi due semplici elementi che diversi anni fa (per l'esattezza all'inizio del 2013), Ludwig Monti, monaco di Bose e biblista, ha cominciato a interessarsi alla questione, stilando un elenco delle domande di Gesù, suddivise per attestazioni evangeliche e per destinatari, da cui è scaturito poi questo libro, pieno di sorprese. Ad esempio, si pensa che Gesù nei Vangeli abbia formulato solo qualche domanda, e in realtà sono ben più di 200. Così come si ritiene che spesso le sue sono solo domande retoriche e invece le questioni sollevate da Gesù sono di grande interesse per gli uomini e le donne di oggi. I temi affrontati da Gesù nelle sue domande offrono, infatti, una "planimetria" della vita umana. Un libro per conoscere, approfondire e meditare tutte le domande poste da Gesù nei Vangeli. Le sue domande saranno compagne preziosissime che ci procureranno un tesoro incalcolabile a cui attingere sempre. Prima, durante e dopo ogni possibile risposta.
Lo Spirito santo, compagno inseparabile di Gesù
“Lo Spirito santo è stato l’unzione e il compagno inseparabile di Gesù come sta scritto: «Colui sul quale vedrai lo Spirito discendere e dimorare, è il mio Figlio amato». E ancora: «Gesù di Nazaret, che Dio unse in Spirito santo»” (Basilio).
Come lo Spirito santo ha agito nella vita di Gesù? In che modo è stata la sua forza, “il suo compagno inseparabile”? Meditando sull’azione dello Spirito nella vita terrena di Gesù di Nazaret, possiamo arrivare a cogliere come egli sia il Signore di ciascuno di noi, dunque come lo Spirito che ha guidato lui possa guidare, rafforzare, consolare anche noi, qui e ora, nel quotidiano delle nostre esistenze.
Ritiro di Pentecoste tenuto da fr. Ludwig Monti a Bose il 20 maggio 2018
Le riflessioni di alcuni dei più significativi teologi della Chiesa Orientale a favore dell'iconografia, l'arte di rappresentare il divino e le realtà celesti.
È possibile rappresentare Dio? Racchiuderlo in un'immagine? Questa è la domanda che si trova alla base dell'iconografia, l'arte di rappresentare l'ineffabile divino. La risposta a questa domanda ha suscitato nei secoli le posizioni più diverse, fino a sfociare in vere e proprie lotte tra iconoclasti, contrari, e iconoduli, fautori delle sacre rappresentazioni. In questo secondo volume ci si sofferma in modo specifico sull'esperienza occidentale che, pur nascendo da quella orientale, ha seguito vie e raggiunto risultati piuttosto diversi. A partire da antichi testi non soltanto teologici, ma anche storici e normativi la riflessione si sviluppa alla ricerca del valore più profondo dell'arte sacra occidentale.
Mons. Del Monte scrive: «sei passato e ripassato mille volte nella mia vita, per tuffarmi - nella gioia e nel pianto - nel mistero della tua divina umanità. E ogni volta mi dicevi: "sono io che ti ho scelto e ti ho posto tra gli uomini per svelare a loro i miei segreti. Li ho fatti a mia immagine; e per questo l'uomo vivente è la gloria di dio"». Con un testo di Franco Giulio Brambilla.
Le Nuove Correzioni è una raccolta di racconti che si è nutrita di uno dei dogmi impliciti alla letteratura: la comunione con i morti. Dalla lettura incantata di celebri racconti di Julio Cortázar come Las babas del diablo (I fili della Vergine), Carta a una señorita en París (Lettera dalla repubblica di Montefiorino) o Apocalipsis de Solentiname (Apocalisse in via Teruel) e di scritti minori quali Como se pasa al lado (Come si passa oltre), Andrea Mattia Monti ha traslato, transumanato e rivissuto il tentativo di dare forma a un ritmo esistenziale, a un'intenzione. Nelle linee che si sono formate la voce si ricompone in un presente post-pandemico, pensoso e palpitante, e trova un corpo plastico e nuovo dedicandosi agli alberi, ai sentieri, ai crinali appenninici. Da quel verde, riecheggia la trasformazione, lo smarrito desiderio di rinascita, la ricerca dell'intelligenza d'amore. Due trasfigurazioni di poesie di Jorge Luis Borges, Borges y yo (Dio e io) e Las causas (Le cause), aprono e chiudono la serie di storie brevi. A introdurre la biologia di queste pagine interviene Víctor Goti, presenza già nota a Miguel de Unamuno, autore di Niebla e personaggio della sua stessa finzione.
"I salmi sono parole di Dio in parole di uomini e donne, sono scuola di preghiera ma anche scuola di umanità: l'umanità concreta con tutti i suoi sentimenti, le sue fatiche, le sue domande e le sue ricerche di senso per "salvare la vita". Nei salmi si parla a un "tu" che a volte sembra fare silenzio ma del cui amore, della cui presenza, della cui misericordia si resta saldamente convinti ... Saluto con gioia grande il commento di fratel Ludwig Monti, un'opera straordinaria, nella quale la lettura ebraica, quella cristiana e quella umana tout court sono tra loro armoniche, rendendo i salmi vicinissimi a noi." (dalla Presentazione di Enzo Bianchi)
Un numero sempre maggiore di evidenze documenta un sostanziale legame tra il contesto sociale all’interno del quale ciascuno di noi vive e le funzioni del genoma delle cellule somatiche e germinali che compongono il nostro organismo. Fattori ambientali di varia natura possono infatti modificare l’espressione genica delle cellule alterando lo stato fisiologico di tessuti e organi. Le diseguaglianze sociali si traducono così in diseguaglianze di salute, le quali, non solo vengono trasmesse in maniera intergenerazionale, ma determinano a loro volta diseguaglianze di opportunità, di reddito, di rango sociale in un meccanismo ricorsivo che rinforza lo svantaggio sociale che le ha originate.