L'opera di Hannah Arendt prende corpo tra Europa e Stati Uniti, nello sforzo costante di comprendere gli eventi storici più rivelatori delle migliori possibilità e delle peggiori miserie della condizione umana. Riflettendo sul concetto di "politico" dopo Auschwitz, Arendt ha evidenziato i limiti dei precedenti tentativi di afferrarne il significato senza considerare che non l'Uomo al singolare, ma gli esseri umani abitano la Terra. La pluralità che Arendt ha in mente è quella che riesce a trovare piena espressione, attraverso discorsi e azioni, soltanto qualora esista uno spazio pubblico-politico in cui sia possibile condividere un mondo comune, come accadde, in modi differenti e per un breve periodo, nella polis democratica dell'antica Grecia e con il "nuovo inizio" della Rivoluzione americana. Dell'opera di Arendt il libro propone una ricostruzione dettagliata, attenta a cogliere motivi e modalità del suo profondo ripensamento del nesso tra filosofia, politica e storia, compiuto quando appariva ormai inesorabilmente spezzato il "filo della tradizione" risalente alla Bibbia e a Platone e Aristotele.
DESCRIZIONE: Nel panorama della lirica tedesca del Novecento la parola poetica di Marie Luise Kaschnitz (1901-1974) si distingue per aver saputo esprimere la consapevolezza della realtà senza mai cedere, di fronte alla devastazione e al mistero del dolore, alla tentazione del silenzio o di un indecifrabile ermetismo. La quotidianità della seconda guerra mondiale e, alcuni anni dopo, la morte del marito, furono esperienze di vita che segnarono profondamente l’evoluzione della scrittura lirica della Kaschnitz verso toni e forme di grande modernità; ad esse però si aggiunse un’esperienza estetica decisiva, ovvero l’intenso confronto con i quadri del pittore francese G. Courbet (1819-1877), del quale la poetessa scrisse la biografia fra il 1941 e il 1943, in una Francoforte sotto perenne minaccia di bombardamenti.
Osservatorio privilegiato per individuare le prime tracce del cambiamento è la produzione lirica che corre parallela alla stesura del volume sul pittore francese. Trarre dall’oblio una delle voci più significative della letteratura tedesca del Novecento significa mostrare, come si fa in queste pagine, l’originalità dello stile poetico di M.C. Kaschnitz.
COMMENTO: La poesia della grande autrice tedesca (1901-1974), tra i più importanti poeti del '900, alla luce della sua interpretazione dei quadri di Courbet. Un libro originale, di storia della letteratura tedesca, arricchito di preziose illustrazioni (9 pagine a colori).
LUCIA MOR è professore associato di Letteratura tedesca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha pubblicato studi sulla ricezione dell’antico Egitto nella letteratura tedesca del XVIII secolo, con particolare riguardo a Schiller, Novalis e Wieland. Si è occupata anche di lirica tedesca del XX secolo con saggi su M. Kommerell e M.L. Kaschnitz. Per Morcelliana ha curato due numeri di Humanitas, Letteratura tedesca e religione (5/2005) e Faust nelle letterature europee (5-6/2007).