Il temuto moltiplicarsi delle rivendicazioni comunitarie di matrice islamica, congiunto all'allarme per il degrado delle condizioni di sicurezza dei cittadini e all'evoluzione del quadro politico, ha aperto negli ultimi anni in Francia una nuova fase nell'evoluzione del principio dì laicità, segnata da un forte recupero dei valori della tradizione repubblicana anche a scapito della tutela della libertà religiosa. La recente approvazione della legge sul divieto dei segni religiosi nella scuola pubblica si colloca in questa prospettiva, ponendo limiti alla stessa libertà di espressione per contrastare l'influenza delle religioni e dei gruppi confessionali nella sfera pubblica.
Il testo esplora il difficile legame tra la possibilità umana e la regola giuridica, sullo sfondo di un tentativo di chiarificazione dei profili costitutivi di quel piano della realtà sociale rappresentato dalle istituzioni giuridico-politiche. Il primo passo del lavoro consiste nel far affiorare l'alternativa trascendentale tra il riconoscere e l'escludere che è implicata nella dimensione positiva del diritto, per situarne quindi il contesto di riferimento oltre l'intersoggettività, nel complesso processo di costituzione della società umana e dei suoi risvolti normativi. Ciò porta alla rilettura del bene comune, che si delinea come processo in cui prende forma e consistenza la reciproca e generalizzata fiducia.
II lavoro, che oggi vede la luce, è l'effetto congiunto di una esigenza che l'autore sentiva da tempo, e del caso. Da qui l'opportunità di un corso, che in modo istituzionale coprisse tutto il settore della tutela dei diritti: e quindi, in sostanza, la materia del diritto processuale civile in generale, poiché la funzione propria del processo civile - la tutela dei diritti - è propria anche dei processi amministrativo, tributario e fallimentare.