Come è possibile che un Dio buono e potente permetta che il male ferisca in modo straziante il mondo da lui creato e amato? Quali strategie di resistenza può praticare un credente che sperimenti tali ferite? Che rapporto c'è fra queste strategie e la tradizione dei popoli antichi, come quello egizio, che cercavano di contenere, nel culto, la pericolosa potenza degli dèi primigeni? Questo libro ripensa le tradizionali soluzioni proposte dalla teologia naturale e abbozza una linea di ricerca: partendo dalla figura del Cristo che smaschera gli idoli di potenza e ci offre un'icona fragile, bisognosa, ferita e sofferente di Dio, giunge a una riflessione sulla via di redenzione che il cristianesimo offre e che impegna il credente ad aver cura di Dio. Un'attitudine, quella del prendersi cura, che alimenta il desiderio di liberazione dal male, sostiene un'etica della prossimità verso i fratelli e verso il creato e custodisce la verità dei patti biblici.
In questo volume si cerca di collegare le Scritture bibliche dell'Antico e del Nuovo Testamento con la ricerca filosofica che ha mosso l'intera civiltà occidentale nel corso del Novecento, ponendosi domande relative ai tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto. Figura centrale in questa riflessione è André Neher (1914-1988), autore del capolavoro filosofico L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz, intellettuale ebreo per nascita e per scelta, dal profilo culturale ricchissimo: studioso di eccezionali competenze bibliche e giudaistiche e allo stesso tempo uomo di grande sensibilità, attento alle questioni filosofiche più urgenti e brucianti che la nostra contemporaneità ha posto e pone sotto i nostri occhi.
Costante è stato il richiamo di Paolo VI, durante il suo pontificato, al culto e all'amore per la Parola di Dio. In un'udienza concessa all'Associazione Biblica Italiana nel 1970, per la quale si affida al consiglio di un grande esperto, il padre Carlo Maria Martini, allora Rettore Magnifico del Pontificio Istituto Biblico, ribadirà tutta l'ansia della Chiesa nel favorire «ogni sforzo che tenda a raggiungere un'intelligenza sempre più profonda della Sacra Scrittura, per poter istruire i suoi figli con le divine parole». In occasione della Domenica della Parola di Dio istituita da Papa Francesco, Mons. Leonardo Sapienza ripropone in questo volume alcune delle riflessioni più significative del Papa "Maestro della Parola". Con la speranza che possano essere di aiuto a immergerci nel mare della Sacra Scrittura, come la chiama Sant'Ambrogio, per conoscerla sempre meglio e tradurla nella vita di ogni giorno.
Nel linguaggio comune, per profezia si intende la predizione del futuro, la conoscenza anticipata degli eventi. Non è così nel caso del testo biblico: i profeti, nella Scrittura, sono donne e uomini chiamati da Dio per annunciare la sua volontà nella storia: sono lo sguardo di Dio su ciò che stiamo vivendo oggi. Paolo Curtaz, con il linguaggio fresco e insieme profondo che lo caratterizza, ci guida alla scoperta delle figure che vanno a comporre la grande tradizione profetica dell’Antico Testamento: da Mosè a Elia, da Isaia ad Amos, da Geremia a Osea. Siamo così condotti, attraverso un approccio esegetico rigoroso, a calare nella vita quotidiana di oggi la Parola e la sua eterna ricchezza. Con questo testo, l’autore conclude una trilogia affascinante, un approccio originale ricco di stimoli su quel grande affresco che è l’Antico testamento.
Qual è stata la prima volta che ho incontrato Dio? Con questa domanda Paolo Curtaz apre una nuova serie di letture bibliche intorno al tema giubilare della misericordia. "Forse che la donna si dimentica del suo lattante, cessa dall'aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se si dimenticasse, io non ti dimenticherò". Dio è misericordia, una parola che sin dalle antiche Scritture sta a indicare la pietà e la compassione unite allo slancio fisico, all'azione in soccorso di colui per cui si provano questi sentimenti. Intrecciando la meditazione su testi dell'Antico e del Nuovo Testamento con testimonianze contemporanee di uomini e donne che hanno incontrato la misericordia del Signore nella propria vita, questo libro diventa un'ottima occasione per conoscere un po' più da vicino il vero volto di Dio.
Nel magistero di Giovanni Paolo II i contenuti e le problematiche sociali e, nello specifico, i numerosi aspetti legati al mondo del lavoro sono oggetto di costante attenzione. Con la sensibilità che gli derivava anche dall'esperienza fatta da giovane come operaio, Giovanni Paolo II ha messo al centro delle sue priorità pastorali il lavoro e lo sviluppo sociale, ponendo in risalto ciò che ne costituisce il fondamento e il valore. Tenendo ben presente il contesto generale nel quale va inserito anche il discorso sul lavoro il punto di partenza della riflessione del papa è il concetto cristiano di lavoro. Attraverso il lavoro, si realizza una vera vocazione all'umanizzazione del mondo e delle sue strutture, essendo il lavoro concepito come la chiamata che Dio fa all'uomo perché domini e trasformi la terra, proseguendo in spirito di servizio e amore la sua opera creatrice.
Capita a tutti prima o poi di pregare per non soccombere alla tentazione di mollare tutto. Avere delle debolezze è normale, le ha avute anche Gesù. Bisogna però trovare - e avere l'umiltà di chiedere aiuto se necessario - la forza per andare avanti. In queste pagine Curtaz racconta di come Gesù scelse di affrontare per noi il dolore e morire - Lui che è Dio - solo come un cane: «tutto è compiuto, il sì è stato detto, Dio ha dato tutto. Il velo del tempio è squarciato: questo è il volto del Dio cercato dall'uomo».
Che cosa significa per la Chiesa vivere e testimoniare la dimensione comunitaria? Come questa testimonianza può essere estesa all'intera umanità? Quale compito spetta alla teologia in questo ambito? I due autori scelgono il tema del "camminare insieme" come compito e stile della Chiesa dei nostri tempi, accompagnano i lettori a riscoprirne le radici.
L'opera, dopo aver ripercorso l'evolversi della teologia prima e dopo il Concilio Vaticano II, conclude proponendo una "nuova umanità" basata sulla dimensione comunitaria, che va oltre gli schematismi per aprirsi a un incontro personale.
Un saggio di antropologia teologica che approda a una visione di speranza per la Chiesa e per l'umanità: dalla dimensione comunitaria può sgorgare una testimonianza autentica e gioiosa.
Ecco il sogno di Dio per l'umanità.
Don Paolo Scarafoni e Filomena Rizzo sono ben consapevoli della forte "crisi antropologica" che il mondo di oggi sta affrontando. Per questo propongono una "nuova umanità" basata su una dimensione comunitaria autentica, che proviene dalla chiamata alla salvezza rivolta a tutti da Cristo.
Dalla Prefazione di mons. Rino Fisichella
Tra le innumerevoli vicende e i grandi personaggi che hanno segnato la Chiesa, molti sono gli aneddoti e gli episodi legati a pietanze e ricette: dal pane di crusca mangiato dai primi eremiti del deserto al paté di aringhe preparato dai monaci dell'abbazia di Westminster, dal pasticcio di carne di Leone X fino alla bagnacauda prediletta da papa Francesco. Poiché la tavola è anche condivisione e fratellanza, ecco cinquanta ricette che hanno accompagnato in duemila anni di storia il cammino del popolo in comunione con Cristo.
In coppia con Dio è una vivace riflessione sul rapporto di coppia e sulle dinamiche dell'amore alla luce della Parola del Signore. Paolo Curtaz affronta tutte le sfere della vita a due: affettive, erotiche e spirituali. Temi importanti come l'intimità, la convivenza, il divorzio, la fecondazione assistita, la maternità e la paternità vengono raccontati con grande sensibilità e un pizzico di humor, con un linguaggio semplice e diretto che invita alla riflessione. Nella Prefazione alla nuova edizione, Curtaz fa il punto sui cambiamenti avvenuti negli ultimi dieci anni nella famiglia, nella Chiesa e nella società e sul ruolo odierno della vita di coppia, e invita a ripartire dalla Scrittura, inesauribile miniera di riflessione sul tema dell'Amore.
Una grintosa e vivace riflessione sul rapporto di coppia e sulle dinamiche (affettive, erotiche, spirituali) dell’amore... alla luce della Parola di Dio. Vengono toccati anche temi delicati come: il rapporto intimo, la convivenza, il divorzio, la fecondazione assistita, la paternità/maternità con un linguaggio efficace, vero e diretto ma sempre profondo e simbolico per aiutare la riflessione personale e comunitaria.
Paolo Curtaz è presbitero della Chiesa di Aosta, parroco intorno al Gran Paradiso e tiene i contatti con i suoi parrocchiani e con i tanti amici turisti attraverso Internet (www.tiraccontolaparola.it).
Ogni tanto scrive libri. Con la San Paolo ha pubblicato Cristiano stanco? (2004) e Convertirsi alla gioia (2005).
Una profonda riflessione sui testi della passione e morte di Gesù che conduce il lettore di fronte allo scandalo della fede. Con la consueta verve e il suo stile diretto e attuale Paolo Curtaz affronta il mistero della Morte di Cristo, prendendo le mosse dal Vangelo, dalle pagine che più hanno turbato, straziato, scosso l'anima del mondo. Tutto è compiuto, il "sì" è stato detto, Dio ha dato tutto. Il velo del tempio è squarciato: questo è il volto del Dio cercato dall'uomo. A noi, ora, di schierarci. Di cadere in ginocchio, sbigottiti, o, ancora, di versargli addosso l'amaro aceto dell'incredulità .