L'esortazione apostolica Vita Consecrata definiva la scelta dei monaci e delle monache una delle «tracce che la Trinità lascia nella storia perché gli uomini possano avvertire il fascino e la nostalgia della bellezza». A distanza di due decenni dalla pubblicazione di quel documento è necessario prendere atto dei problemi, provocati principalmente da un'errata interpretazione del rinnovamento promosso e auspicato dal Vaticano II. Proprio dal concilio è necessario ripartire. E, in particolare, da tre fondamentali acquisizioni. La prima è la teologia della Parola, con un convinto ritorno alla vita spirituale, carenza individuata tra le principali cause della sterilità odierna della vita consacrata. La seconda è la teologia di comunione, intesa come apertura a spazi di relazione e rilettura dei carismi nella situazione attuale, anche al fine di individuare e soccorrere povertà ignorate o disattese. La terza, infine, è la teologia delle realtà terrestri, il ritorno alla grande tradizione dei Padri, al tempo in cui i monaci vivevano a stretto contatto con la gente, lavoravano, pregavano, vivevano semplicemente il loro battesimo con gli altri battezzati.
Edizioni San Paolo presenta "Vita consacrata", una serie di dodici volumetti curati dall'Istituto di teologia della vita consacrata di Roma (Claretianum). La collana toccherà tutti i principali temi teologici legati alla vita consacrata, dalla dimensione biblica, a quella ecclesiale, formativa, psicologica, spirituale. Nel primo volume, ad opera del curatore della serie, Ricardo Volo, si affronta il rapporto tra vita consacrata e Sacra Scrittura, in particolare il Nuovo Testamento. Questo volume a due voci tratteggia nella parte iniziale un abbozzo della storia della contemplazione cristiana; segue una sintetica definizione della contemplazione, andando a ritrovare le sue radici e l'evoluzione. La seconda parte del volume è invece dedicata, in maniera specifica, agli Istituti di tipo apostolico e agli Istituti secolari.