Le opere d’arte, che siano fatte di linee e di colori o che siano fatte d’inchiostro e di parole, devono produrre bellezza. Di qui il titolo La grande bellezza dell’italiano, di qui l’organizzazione del libro in sale, come accade nelle mostre e nei musei. In ciascuna è esposto il magnifico italiano di Pietro Bembo, Ludovico Ariosto e Niccolò Machiavelli. Ascoltando il suono delle loro parole, che echeggia da una parete all’altra, rincorrendo il ritmo dei loro versi, che scivola sul marmo dei pavimenti, ammirando la forma delle loro frasi, che adorna volte, colonne e soffitti, compiamo un atto d’amore per la nostra lingua. E lanciamo al tempo stesso un atto di accusa nei confronti di chi la sta progressivamente trasformando in una lingua violenta, rozza, insultante. In una parola: brutta.
Zaffiro o zaffiro? Province o provincie? Cancellare o scancellare? Ossequente o ossequiente?: La sindaca o la sindaco? Non sempre è così facile scegliere la pronuncia, la grafia, la forma giusta. E le cose si complicano ancora di più quando si entra nel campo dei verbi (ho dovuto partire o sono dovuto partirei) e della sintassi (alla festa c'era una ventina di persone o c'erano una ventina di persone?). Questo Prontuario presenta in ordine alfabetico circa 1000 argomenti e dubbi relativi a tutti gli aspetti e i livelli della lingua italiana, fornendo risposte che riguardano la grammatica, l'analisi logica e del periodo, la formazione delle parole e il loro corretto uso. Una app grammaticale su carta che, nel tempo di un clic, informa sull'italiano in modo rapido, completo e scientificamente fondato.
L'associazione fra l'italiano e la bellezza ricorre da secoli fra le persone colte di tutto il mondo. Nel corso del tempo, la nostra lingua è stata definita armoniosa, delicata, dolce, elegante, gentile, gradevole, graziosa, melodica, piacevole, seducente. "Gli angeli nel cielo parlano italiano", fa dire Thomas Mann al protagonista di un suo romanzo. Tutto cominciò nel Trecento, con i capolavori di Dante, di Petrarca e di Boccaccio. La "Divina Commedia", il "Canzoniere" e il "Decameron" rappresentano il momento di fondazione di un modello linguistico e letterario a lungo ritenuto insuperato. Giuseppe Patota riscopre per noi la bellezza della lingua inventata e usata dai grandi del nostro Trecento, illustrandone le opere e svelandone i segreti. Scopriamo così, pagina dopo pagina, un Dante capace di tendere l'italiano come se fosse un elastico, fino all'estremo della sua capacità espressiva, un Petrarca che domina i numeri e il sistema binario al pari di un genio dell'informatica, un Boccaccio straordinario prestigiatore linguistico che estrae meraviglie verbali dal cilindro del suo "Decameron".
Non sempre è così facile scegliere la pronuncia, la grafia, la forma giusta. Le cose si complicano ancora di più quando si entra nel campo dei verbi e della sintassi. Questo "Prontuario" presenta in ordine alfabetico circa 1000 argomenti e dubbi relativi a tutti gli aspetti e i livelli della lingua italiana, fornendo risposte che riguardano la grammatica, l'analisi logica e del periodo, la formazione delle parole e il loro corretto uso. Una app grammaticale su carta che, nel tempo di un clic, informa sull'italiano in modo rapido, completo e scientificamente fondato.