Creer en el amor. Posiblemente sea lo que todo hombre desea como luz para su vida. Por eso mismo, es un camino de conocimiento en el que se muestra el amado como aquel que nos promete una vida en plenitud. Esta realidad profundamente humana es la que Dios ha elegido para revelarnos su misterio, de forma que la fe cristiana tiene como objeto el Amor del Padre manifestado en Cristo. Este libro no quiere sino desvelar la riqueza humana y divina de esta dinámica amorosa, con un acento especial en su dimensión epistemológica que pide un estilo teo­lógico con unas características determi­nadas. De este modo, quiere ser una contribución al año de la fe y un des­arrollo de la enorme fecundidad de la doctrina de la Constitución Dei Verbum del Concilio Vaticano II. La compren­sión de la especificidad de la fe en el amor con su fundamento afectivo es un aspecto imprescindible para una teolo­gía adecuada a nuestro tiempo.
A cinquant'anni dal Concilio Vaticano II, il volume intende rivisitare la questione del nesso tra rinnovamento personalistico della morale e criteri oggettivi fondati sulla natura. Il libro include anche il cosiddetto Memoriale di Cracovia, tradotto per la prima volta in italiano, che raccoglie il contributo di Karol Wojtila e di altri studiosi in vista della redazione della Humanae vitae.
L'amore, che sembra la forza principale per la vita umana, non è forse troppo debole per la costruzione di una società complessa come la nostra? Il sistema di giustizia vigente nelle nostre società non lo ha forse messo da parte come superfluo? La risposta di San Paolo è chiara: "la carità edifica" (1Cor 8,1) la Chiesa e, per analogia, qualunque società. L'amore, con il suo valore conoscitivo, precede ogni azione umana ed è il fondamento delle relazioni personali essenziali per la vita sociale.
«Con nadie tengáis otra deuda que la del mutuo amor» (Rom 13, 8). No nos es fácil percibir el amor como luz de la ley; en cambio la Sagrada Escritura funda cualquier deber en el amor. Esto nos introduce en la fascinante revelación del misterio del amor, que nace del Amor originario del Padre, que pide respuesta al hombre y que se nos manifiesta en plenitud en el don de sí de Cristo, que por medio del Espíritu Santo conforma la Iglesia como una comunidad de caridad. Esta historia de salvación hace de la caridad la luz de todos los actos humanos, la clave de la justicia y su corrección por la misericordia. Esta es la fuerza formidable que salva al hombre, una verdad que este libro busca dilucidar.
El amor es una realidad fascinante, pero que parece que se nos escapa cuando lo queremos comprender, del mismo modo que una luz nos deslumbra si nos fijamos solo en ella. La importancia del amor en nuestras vidas y en la revelación divina nos impulsa a introducirnos en su misterio como la única forma de comprender la verdad de nuestra existencia a la luz de la verdad de Dios. Este libro no quiere sino ayudar a descubrir ese misterio de amor como una luz que nos hace vivir en plenitud y enseñarnos a mirar con los ojos del amor. Así se esclarecen los temas fundamentales en los que el amor se nos hace problemático: la relación entre el amor a Dios y el amor al prójimo, los diferentes tipos de amor que descubrimos en la vida, cómo existe un amor divino sobrenatural y de qué modo el desinterés no está reñido con la reciprocidad que exige la dinámica del don. Solo el amor es digno de fe y se convierte en la luz primera del misterio de Dios y del hombre.
Juan José Pérez-Soba Diez del Corral (Madrid, 1964), sacerdote diocesano de Madrid, es catedrático de Moral fundamental en la Facultad de Teología San Dámaso de Madrid y profesor invitado en el Pontificio Instituto Juan Pablo II para el matrimonio y la familia en Roma y Valencia.
Gli Atti del XIX Colloquio di Teologia Morale "Azione umana e salvezza divina. La dinamica operativa della grazia come superamento del neo-pelagianesimo" del novembre 2019 sviluppano, a partire dalla Lettera Placuit Deo, il modo in cui "appare, nella vita di Gesù, una mirabile sinergia dell'agire divino con l'agire umano" (n. 9). È così che la Congregazione per la Dottrina della Fede indica un cammino per comprendere il necessario superamento di un nuovo pelagianesimo che minaccia culturalmente la comprensione della vita cristiana. La colpisce in un punto centrale: la sua dimensione di salvezza, costituendo così un enorme ostacolo all'evangelizzazione nel campo della morale. La dinamica del dono di Dio, che ci rivela la grandezza della nostra vocazione in Cristo, costituisce quindi la struttura stessa del Colloquio che si articola in tre parti. La salvezza come rivelazione di Dio in Cristo che ci insegna e ci muove verso una pienezza di vita (Agire nell'orizzonte della salvezza); il dono della grazia che trasforma l'uomo nella sua dimensione di figlio di Dio e nel suo agire sovrabbondante (Il dono della grazia: riabilitazione e sovrabbondanza); la nuova dinamica dell'azione nel credente laddove la redenzione lo rende capace di compiere onere salvifiche (Realtà della redenzione e possibilità concrete di azione).
La carità della Chiesa ci impegna a sviluppare - sul piano dottrinale e pastorale - la nostra capacità di leggere e interpretare, per il nostro tempo, la verità e la bellezza del disegno creatore di Dio. L'irradiazione di questo progetto divino, nella complessità della condizione odierna, chiede una speciale intelligenza d'amore» (Francesco, "Discorso al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II", 27-X-2016). Le parole di Papa Francesco invitano a scorgere il significato del disegno divino quale via per l'evangelizzazione. L'amore vero rende insostenibile un concetto di legge esteriore all'uomo e una considerazione del caso morale al di fuori della comunicazione oggettiva dei beni morali. Il chiarimento del valore conoscitivo dell'amore vero e la sua capacità integrativa di tutti i dinamismi umani è un apporto prezioso per istruire una morale evangelica, capace di rispondere alle grandi sfide attuali.
Ensayo sobre la metafísica realista de la mano de Aristóteles y Tomás de Aquino, y su prolongación en diversos pensadores hasta la actualidad.
La filosofía de Aristóteles, y la visión que tiene de él Tomás de Aquino, no es la que inspira hoy el lenguaje de los medios, el de los políticos o la publicidad. Tampoco Bach, Mozart o Beethoven son los que más suenan en las discotecas. Pero lo importante es ser referencia perenne, para que puedan encontrarla quienes deseen ir más allá (meta) de lo inmediato.
Este libro aborda con rigor y de modo accesible los principales contenidos de la metafísica realista, conectando con la cultura humana desde Grecia hasta el mundo filosófico árabe, pasando por lo mejor de la filosofía cristiana.
Nel Giubileo della Misericordia, nel quale il Santo Padre chiama tutta la Chiesa ad approfondire e testimoniare il mistero divino della misericordia, «La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona» (Misericordiae vultus, 12). Il libro raccoglie le riflessioni sulla dimensione operativa della misericordia del Padre rivelata in Cristo che si inserisce nell'azione umana e trasforma l'uomo e le sue relazioni. Così è anche manifestazione della presenza salvifica di Dio nel mondo e testimonianza credibile dei cristiani.
"Il bene della persona e della società umana e cristiana è strettamente connesso con una felice situazione della comunità coniugale e familiare" (GS 47). Il Concilio Vaticano II parla di famiglia in riferimento alla società e alla Chiesa, considerandola il primo ambito di dialogo Chiesa- mondo. Col passar del tempo si è confermato il carattere profetico di questa visione: testimone privilegiato della presenza della Chiesa nel mondo, la famiglia è sempre più al centro del dialogo sociale. A cinquant'anni dalla Gaudium et spes e nella prospettiva aperta dai due ultimi Sinodi, è urgente una riflessione teologica che, nella memoria dell'importante documento, colga le nuove inedite sfide aperte alla missione: l'annuncio del vangelo della famiglia in un contesto secolarizzato e plurale, la difficile trasmissione della fede alle nuove generazioni, l'emergenza antropologica e la rilevanza della famiglia quale soggetto per il bene comune della società.
L'evangelista Marco fu il primo a scrivere un vangelo. È il testo più antico che abbiamo insieme alle lettere di Paolo. La tradizione sosteneva che Marco fosse un discepolo di Pietro che aveva scritto un riassunto del Vangelo di Matteo. In questo studio, l’autrice sostiene che Marco è un discepolo teologico di Paolo e dimostra che la teologia di Paolo migliora la nostra comprensione della narrazione di Marco perché completa il significato del vangelo e ne integra l’intenzionalità.
Note sull'autore
Mar Pérez i Díaz è laureata in Filologia classica e ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura. Attualmente insegna latino e greco e Nuovo Testamento presso l’Ateneu Universitari Sant Pacià di Barcellona e l’Institut Superior de Ciències Religioses-IREL di Lleida. È patrocinante della Fundació Joan Maragall e membro dell’area teologica del centro studi Cristianisme i Justícia. Il suo campo di studio è il Vangelo di Marco, le Lettere paoline e le donne negli scritti biblici. Ha pubblicato Mark, a Pauline Theologian: A Re-Reading of the Traditions of Jesus in the Light of Paul’s Theology (2020) ed è co-autrice di due capitoli di Les Dones de la Bíblia (2016), dedicati a Giuditta e Paolo e alla misoginia.