L'enigmaticità perturbante di Edgar Allan Poe, maestro assoluto del thriller psicologico. Il magnetismo straniarne di Harry Clarke, tra i maggiori illustratori del primo Novecento. Da II gatto nero a Berenice, da II crollo della casa degli Usher a I delitti della rue Morgue, le atmosfere allucinate dei Racconti del mistero si materializzano nelle tavole ipnotiche e sospese sul filo dell'irrealtà dell'artista irlandese. Con la sua paradossale capacità di invenzione, Poe indaga le zone d'ombra nascoste dietro la normalità apparente delle nostre esistenze e dà vita a inquietanti discese nei recessi più bui dell'animo umano. E mentre episodi misteriosi, indizi fuorvianti e dettagli sinistri si intrecciano in un inesorabile meccanismo narrativo, l'autore ci spinge con lucida sottigliezza fino al limite che separa ragione e follia, lasciandoci in bilico - esattamente come le figure avvolte dall'oscurità di Clarke - tra il fascino e l'orrore di una realtà costruita sulla soglia dell'incubo.
Secondo Edgar Allan Poe la forma ideale della letteratura è il racconto breve. E davvero ipnotici, capaci di impossessarsi dell'attenzione e dell'anima di chi li legge, sono i suoi racconti. Questo volume, seguendo l'edizione del 1845 composta dallo stesso Poe, raccoglie i "Racconti del terrore"; narrazioni in cui lo scrittore fa ricorso a tutto il più abusato armamentario gotico (segrete di castelli, case in rovina, cadaveri in putrefazione, tombe e torture...) e sviluppa i vari aspetti della più agghiacciante paura, da quello esteriore e immediato a quello che scaturisce dall'incerto altalenare tra la vita e la morte, fino all'ansia paralizzante della sepoltura da vivi. Arrivando infine a ritrarre la disgregazione della psiche e la più profonda angoscia esistenziale. Con un saggio di David Herbert Lawrence. Introduzione di Sergio Perosa.
"Forse qui il vocabolo fiction trova una delle sue massime espressioni, perché la genialità dell'autore Edgar Allan Poe sta nell'affidare al giovane Arthur Gordon Pym la "narrativa" di una vicenda che il signor Pym ha affidato al signor Poe per renderla, da un certo punto in avanti, credibile e digeribile dal grande pubblico. A complicare il tutto, abbiamo la "nota introduttiva" scritta di "proprio pugno" da Pym, il quale, abbiamo il sospetto, abbia affidato un po' troppe delle sue vicende al signor Edgar Allan Poe. (...) Era nel destino di un autore americano essere cinematico: i flashback e i flashforward dei primi capitoli sono cinema - e che cinema - allo stato puro. A volte viene in mente il geniale Christopher Nolan di Memento. Anche nel libro di Poe c'è già tutto: dai punti di vista differenti, alla verità oggettiva, dalle percezioni diverse allo sdoppiamento della psiche... Addirittura Poe/Pym ci dice che per otto giorni non accade nulla di rilevante a bordo del Grampus e invece già si gioca con la memoria perché di cose ne accadono eccome: negando, Poe/Pym afferma e afferma qualcosa di sottilmente e inafferrabilmente unico: afferma che stiamo per cambiare dimensione, stiamo "scendendo nel maelström"..." (Dalla postfazione di Davide Sapienza)
Chi non è mai svenuto, non scorge strani palazzi e volti vagamente familiari nella brace incandescente, non vede fluttuare a mezz'aria tristi visioni che ben pochi altri conoscono. Il grande maestro del brivido, nella sua magistrale raccolta di racconti, spalanca le porte sull'universo del mistero e della suspense.
"Per Edgar Allan Poe (Boston 1809 - Baltimora 1849) la musica è l’arte che più efficacemente eccita ed eleva l'anima, permettendole di accedere al regno etereo della bellezza. Attraverso la sonorità e il ritmo del verso, che spesso assomiglia a una ballata e non di rado presenta una lunghezza variabile, vuole produrre un effetto immediato, incantatorio, vuole coinvolgere il lettore emotivamente, più che indurlo a una riflessione o a una elaborazione concettuale. La sua poesia non si basa infatti su una molteplicità di livelli stratigrafici da indagare in profondità con il pensiero, ma sulla capacita di creare atmosfere suggestive, da un punto di vista tanto scenografico quanto psicologico. Mi auguro che, nel non facile esercizio di trasposizione da una lingua all'altra, sia riuscita a preservare la forza evocatrice dell'autore, che, con estrema originalità (al di la delle posizioni da lui stesso espresse nei suoi saggi, e dei distanziamenti professati), riassume nella sua scrittura diverse sottocorrenti: onirismo, simbolismo, romanticismo, gotico nordico, misticismo, decadentismo". Raffaela Fazio
"il corvo è ovviamente al centro anche di questa antologia di traduzioni delle poesie di Poe, realizzata da Raffaela Fazio, che si segnala per la completezza e insieme per il lavoro linguistico ambizioso e meticoloso. La traduttrice raccoglie coraggiosamente le sfide sonore e ritmiche dell'autore e ci restituisce, con più fedeltà rispetto alle versioni classiche, il battito, la "partitura" della lingua di Poe: rime, assonanze, la cantilena suadente del verso, un certo tono magniloquente eppure accessibile. L'architettura delle poesie viene più compiutamente alla luce, il tono e il registro emergono con più esattezza. E così l'espressivita". Leonardo Guzzo
Maestro del genere gotico, Poe fece della paura il suo tema per eccellenza, nonché lo strumento principe per la comprensione delle dinamiche psicologiche. Caratterizzati da un'inconfondibile atmosfera onirica e visionaria, i racconti di Poe racchiudono verità che risiedono oltre l'apparire: la visione non è reale, ma nonostante ciò è vera.
Le poesie di Poe trasportano il lettore in un mondo buio, scuro, arcano, composto da personaggi solitari e ambientazioni spettrali. L'inquietudine della condizione umana e le tensioni dell'animo si celano dietro ad immagini e suggestioni gotiche e romantiche, rappresentando metaforicamente le tensioni della vita del suo tempo. Scritte con grande abilità stilistica e con una profonda allusività, le poesie offrono stupefacenti intrecci strofici e metrici e una musicalità fluida che si dilata e giunge fino ai giorni nostri. Prefazione di Charles Baudelaire e introduzione di Matteo Veronesi.
Pubblicato nel 1838, "Le avventure di Gordon Pym"(titolo originale: The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket) è l'unico romanzo di Edgar Allan Poe. L'opera è considerata un manifesto del genere horror psicologico, di cui l'autore è uno dei massimi esponenti. Gordon Pym è un giovane americano che s'imbarca come clandestino sulla baleniera Grampus e che racconterà in prima persona le sue inquietanti e misteriose avventure. Dopo una serie di vicissitudini - ammutinamenti, rivolte, tempeste e galeoni abbandonati - lui e il marinaio Peters scamperanno ad un naufragio e verranno salvati dalla goletta Jane Guy diretta verso i mari del Sud, non prima di approdare sulle coste di un'isola sconosciuta abitata da indigeni ostili... Prefazione di Charles Baudelaire.
Celebre per le sue storie poliziesche e dell'orrore, Poe si cimentò anche in racconti satirici e umoristici. In queste novelle, dove si riscontra il grande potere della sua creativa immaginazione, lo scrittore americano si fa beffe della vanità dei suoi contemporanei aristocratici, dei filosofi da strapazzo, della credulità dei lettori di riviste e dei loro direttori, con i quali dovette a lungo fare i conti nelle sue molteplici esperienze di giornalista. L'umorismo è presente anche nel modo in cui interpreta alcune moderne invenzioni, come nel divertente "1002° racconto di Sheherazade", che si propone come il seguito sconosciuto della raccolta araba "Le mille e una notte".
Due organismi viventi, un cuore e un gatto, vengono occultati, creduti morti; ma nella loro tragica vitalità, entrambi danno segnali della loro esistenza. Un cuore batte sotto un tappeto, e la sua eco rimbomba terribile nelle orecchie di chi vi cammina. Soffocata tra la calce di una parete, la carogna di un gatto lancia i suoi temibili anatemi. La fervida, cupa fantasia di Poe concepisce per entrambi i racconti un identico dispositivo letterario, per cui è il segnale di sopravvivenza lanciato dai supposti organismi soppressi, la leva che non soltanto smaschera gli artefici dell'occultamento, ma anche scardina la facciata della storia, mettendo a nudo la natura violenta nascosta dietro le apparenze. Nel CD la voce narrante è di Marco Baliani.
Esta edición en dos volúmenes ofrece la recopilación de los 67 Cuentos publicados a lo largo de su vida por Edgar Alan Poe (1809-1849) en la magnífica traducción llevada a cabo por Julio Cortázar. El primer volumen reúne las narraciones dominadas por el terror, la presencia de lo sobrenatural, la preocupación metafísica y el gusto por el análisis, mientras que el segundo recoge las exploraciones sobre el pasado y el futuro, los bellos relatos contemplativos que encierran la filosofía de Poe sobre el paisaje, la serie de estampas grotescas y los cuentos de carácter satírico.