Tutti i genitori affermano in linea di principio che una forte sintonia tra marito e moglie nell'educazione dei figli è assai desiderabile. Ciò diviene ancor più importante quando l'influsso educativo che accompagna la crescita dei figli è quasi esclusiva di uno solo dei partner. Nonostante le dichiarazioni d'intenti, questa collaborazione riesce tuttavia difficilmente ad attuarsi senza fatica, poiché gli ostacoli disseminati lungo il percorso sono numerosi. La capacità di diventare alleati si sviluppa per gradi, attraverso il superamento degli aspetti immaturi del rapporto di coppia, e rappresenta sempre un tentativo parziale di avvicinarsi a quel traguardo che realizza nello stesso tempo il bene dei figli e la possibilità di dare il meglio di sé come genitori.
Il rapporto coi fratelli è spesso la prima palestra dove mettere alla prova la propria capacità di instaurare relazioni positive con gli altri. L'esperienza che ne deriva risulta fondamentale nella formazione del carattere e può successivamente influenzare gli atteggiamenti e la condotta personale in tutti i contesti di vita in cui le relazioni sono tendenzialmente paritarie come nel rapporto fra amici, tra colleghi di lavoro o all'interno della coppia. L'esperienza dimostra che, quando non si sviluppa serenamente, la dinamica affettiva tra fratelli e sorelle può configurarsi come continua contrapposizione o scivolare nell'ignorarsi reciproco. In questo contesto i genitori possono fare molto per favorire la ricchezza e la positività della fratellanza e della sorellanza, aiutando i figli a superare i molti ostacoli naturali - per lo più sentimenti di invidia e gelosia - che rendono difficile raggiungere questo traguardo. Nato dall'esperienza sul campo, il testo costituisce un valido contributo a sostegno della fatica di tutti i genitori che vogliono far riconoscere e apprezzare ai propri figli la fortuna di avere dei fratelli.