Armida Barelli (1882-1952), figura cruciale del cattolicesimo italiano contemporaneo, è stata fondamentale nel proporre una nuova visione della donna, nella Chiesa e nella società. Da giovane prende sul serio la chiamata del Signore e si pone in ricerca. In un tempo in cui per le donne l'opzione era tra matrimonio e vita religiosa, matura una scelta nuova: l'apostolato laicale in forma associata. Da qui anche la sua vocazione alla consacrazione nel mondo con l'Istituto delle Missionarie. Si inserisce nel solco dell'Azione Cattolica portando una decisiva novità nell'organizzare le giovani in un apostolato popolare. Da Milano il suo impegno si irradia nel Paese, dove dà vita alla più numerosa e capillare associazione femminile. È spesso in viaggio tra mille disagi, tanto da sentirsi come "una zingara del buon Dio-. Protagonista della nascita dell'Università Cattolica, affianca Gemelli in un progetto di ampio respiro che unisce l'alta formazione all'apostolato popolare. Con l'Opera della Regalità contribuisce a rinnovare la partecipazione liturgica. Attenta alla storia del suo tempo, la Barelli forma una generazione di donne che si spendono nel campo sociale, sindacale e politico, nella fase fondativa della democrazia in Italia. Favorisce un'emancipazione radicata nella scelta vocazionale e volta a rendere le donne protagoniste della propria esistenza, nella vita familiare e sociale. Le pagine di Ernesto Preziosi, oltre a essere un'accuratissima ricostruzione storica della biografia e di tutta un'epoca, collocano l'opera della Barelli nel quadro della maturazione registrata dal movimento cattolico italiano nella prima metà del Novecento. Una collocazione che evidenzia il rapporto, per lei inscindibile, tra fede in Dio e impegno del cristiano nel mondo, offrendoci una biografia di grande attualità. Prefazione Papa Francesco.
Il volume si propone di approfondire un aspetto specifico della biografia di Armida Barelli e del ruolo da lei ricoperto nella Chiesa cattolica e nella società italiana nella prima metà del Novecento. L’attenzione si concentra sul contributo dato, con la Gioventù femminile, alla formazione sociale e politica delle donne; contributo che non risulta affatto marginale rispetto a quello spirituale ed ecclesiale: al contrario, costituisce il suo naturale approdo, attraverso la sensibilità culturale che caratterizza l’impegno organizzativo della Barelli. Emerge così non tanto il profilo di una Barelli “politica”, quanto l’importanza dell’azione formativa integrale, tipica dell’Ac, anche per la nascita e lo sviluppo di una coscienza civile.
In un passaggio cruciale della storia della Chiesa e dell'Italia, nel pieno del processo di unificazione, due giovani cattolici danno vita a un'associazione di laici che diventerà l'Azione Cattolica. Il senso di tale impresa è rivolto, insieme alla difesa della Chiesa, alla formazione spirituale e culturale delle persone, unita a un coraggioso impegno sociale e civile, volto a rilanciare il ministero del Papa e la sua missione universale. Protagonista della vicenda è Giovanni Acquaderni, fondatore con Mario Fani della Società della Gioventù Cattolica: cresciuti nel clima dell'intransigenza, essi sanno guardare avanti, impostando un nuovo rapporto con la modernità. Acquaderni, accanto al contributo decisivo dato alla guida dell'Opera dei Congressi, è fondatore e animatore di molte iniziative, dal Credito romagnolo all'Avvenire d'Italia. Egli diventa così punto di riferimento per una lunga stagione che vede l'avvio della presenza organizzata del laicato cattolico, impegnato a "fare gli italiani", con un decisivo contributo per quella "educazione popolare- capace di tradursi in servizio ecclesiale e politico. Un altro volto del Risorgimento che si proietta nella storia italiana fino ai giorni nostri, secondo quanto il Concilio Vaticano II ha disegnato per la natura della Chiesa e la missione del laicato.
Il volume presenta la figura di Giuseppe Toniolo (1845-1918) come laico cristiano impegnato nella professione di docente universitario, così come nella vita familiare.
Viene messa anche in luce la «dimensione spirituale» che sostiene e fonda il vasto impegno con cui Toniolo si spende all’interno della vita universitaria, così pure nell’attività che comporta la sua adesione al movimento cattolico, alle molte iniziative editoriali che promuove e cui collabora, all’intensa attività di conferenze che lo porta a viaggiare in Italia e in Europa. Centrale è il contributo dato da Toniolo alla formazione di un pensiero sociale dei cattolici che affianca il nascente magistero sociale, che avrà una Magna Charta nell’enciclica di Leone XIII, Rerum Novarum (15 maggio 1891), e nel dibattito che si apre su grandi temi come quello della «democrazia» che è all’origine di una nuova presenza dei cattolici nel Paese.
Molteplici sono gli elementi di attualità: la testimonianza cristiana, la tensione quotidiana a vivere l’adesione a Cristo come fatto capace di trasformare la vita personale, familiare e sociale e di come divenire fermento per il rinnovamento della cultura e della vita dell’intera società.
«l’esperienza cristiana di Giuseppe Toniolo offre più di un richiamo alla situazione presente del cattolicesimo italiano, proponendo la “spinta morale” necessaria in questa nuova stagione».
(Ernesto Preziosi)
Destinatari
Ai membri di Ac, Fuci, Acli, Cisl. Nonché, docenti, economisti, politici e laici impegnati.
Autore
Ernesto Preziosi, direttore delle Pubbliche Relazioni dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, autore di saggi di storia contemporanea, è presidente del Centro Studi Storici e Sociali (Censes). Fra le pubblicazioni più recenti ha curato per Rubbettino il volume Storia dell’Azione Cattolica: la presenza nella Chiesa e nella società (2008) e per La Scuola, Ricordi dal Concilio. Siamo solo all’aurora, intervista a Loris Francesco Capovilla (2011).