“Basta un pensiero per tenere in allenamento la mente, per non lasciar arrugginire i meccanismi del cervello”. Ecco il motivo per cui Alessandro Pronzato ci regala con questo libro una serie di pensieri da ospitare ogni giorno dell’anno. Un pensiero che tocchi la mente e il cuore insieme, perché soltanto così può affiorare la sapienza.
Pensieri brevi, incisivi, aforismi, paradossi che lasciano il segno e magari anche il graffio. Ma anche brani più distesi, pacati, per tradursi in ragionamenti convincenti.
Una vita a dir poco avventurosa, in cui il Massaia ha avuto familiarità con principi, re, imperatori e Papi. Una geografia da impazzire.Trentacinque anni di missione in territori “impossibili”, caratterizzata da viaggi che hanno dell'incredibile, incidenti in serie, disavventure, fughe, colpi di scena, imprese al limite dell'impossibile, piedi che affondano nel fango e porpora cardinalizia...
Il libro, scritto a quattro mani, si inserisce nel prolifico filone della denuncia sociale del degrado che investe Napoli e i suoi dintorni.Ma non c’è solo accusa, non solo puntare il dito:qui bene e male,riscatto e disperazione s’intrecciano. Davide Cerullo,un giovane di Scampia,con coraggio ha scelto di uscire dal tunnel della perdizione,prendere la parola a farsi testimone di un cambiamento possibile,dell’agire silenzioso ma pugnace dei tanti esempi di sacerdoti,consacrati e laici che lottano giorno dopo giorno per offrire ai ragazzi di Scampia la possibilità di scegliere per la vita.Don Pronzato tira le fila del discorso,tenendo insieme un materiale, delle memorie spesso volutamente confuse, quasi a volere che a prendere la parola sia il mondo caotico che è Scampia. Il testo si divide in due parti:una prima che vede susseguirsi squarci di vita – e di morte – nel contesto degradato di Scampia;una seconda in cui Davide e un ragazzo,Ciro,si affacciano idealmente su quella realtà,su quel dolore,ingiustizie e sofferenza,ma anche sulla speranza,la gioia e il bene,alla ricerca di «una ragione valida perché si possa e si debba cambiar vita». Un libro piacevole e avvincente,dalla agevole lettura,che ti prende,ti coinvolge, ti fa soffrire e ti appassiona, ti inquieta e ti interroga, ti pone problemi che, quasi sempre sfuggono a coloro che non li vivono direttamente, ma che pesano – e come! – sulle coscienze dei singoli e di tutti,condizionando ed offuscando l’appartenenza,l’identità,il sentirsi e dirsi napoletano. card.Crescenzio Sepe
AUTORI
Alessandro Pronzato, sacerdote e scrittore,collabora da vent’anni con Radio Maria.Tra le sue più recenti pubblicazioni si possono segnalare: Il Don Camillo di Guareschi. Un prete come si deve(Milano 2008); Stelle sul mio cammino(Milano 2006);La predica prova della fede? (Milano 2005). Con Paoline ha pubblicato: Il folle di Dio. San Luigi Orione(2004).
Davide Cerullo è cresciuto a Scampia. Lasciò la scuola a tredici anni per essere arruolato nella malavita e negli ingranaggi della camorra. Dall’incontro con il Vangelo e gli scritti di Turoldo nasce il desiderio di riscatto che la presenza di Patrizia, poi diventata sua moglie,e di alcuni sacerdoti ha reso possibile. Oggi vive tra Scampia e il Basso Lazio insieme ai suoi due figli,Alessandro e Chiara.
Il don Camillo presentato e interpretato da Alessandro Pronzato non è il personaggio con la faccia di Fernandel che appare nei film, ma quello che si trova nelle pagine dei 346 racconti che lo vedono protagonista: diverso, sorprendente, imprevedibile, quasi inedito, non immune da difetti, ma equipaggiato di virtù che lo rendono "un prete come si deve". Attraverso questa sua creatura stupefacente, c'è anche la possibilità di scoprire l'animo, il pensiero e i sentimenti di Giovannino Guareschi, il quale in don Camillo si riconosceva e addirittura si identificava.
Don Lolli è riuscito ad aprire una breccia nel cuore dei più accaniti nemici della Chiesa creando la strabiliante cittadella della carità, l’Opera di santa Teresa a Ravenna. Un sensazionale miracolo.
E' arrivato il momento di ricostituire la stalla del Vangelo, con l'asino dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, il gallo impertinente che ha segnalato il tradimento di Pietro, ma anche tanti altri animali che hanno una loro storia suggestiva da raccontare e una lezione da impartire alla chiesa d'oggi.
Tradotto in spagnolo, portoghese, tedesco, giapponese e varie lingue slave.
«Un’opera senza tempo, capace di scuotere e di sollecitare verifiche. L’attualità è anche testimoniata non solo dalle molteplici edizioni, ma anche dalle numerosissime traduzioni in lingua straniera» (L’Osservatore Romano).