"La letteratura, per il solo fatto che dice la realtà umana, mostra che l'uomo è già segnato dal mistero e dalla grazia: se l'uomo è stato creato e salvato dal Verbo fatto carne, tutto ciò che esprime in profondità questa realtà umana come tale dice il mistero di Cristo e l'esperienza di Dio che l'uomo fa, anche quando la ignora o la rifiuta" (K. Rahner). In pagine vibranti e sempre attuali, Rahner continua ad esortarci a un'iniziazione alla parola che presuppone una pedagogia della scrittura e della lettura. L'ambito di lavoro e di riflessione dello scrittore ha pieno diritto di cittadinanza nel discorso sulla rivelazione. Da qui la serietà della questione letteraria, giocata sullo sfondo di un'"antropologia testuale" (A. Spadaro) efficacemente dischiusa e disponibile all'approfondimento della fede. Pagine scelte di Karl Rahner sul tema del rapporto tra letteratura e cristianesimo. Con un "Invito dalla lettura" di Antonio Spadaro.
Libertà e manipolazione sono due termini antitetici, ma nello stesso tempo inscindibili. L'uomo può realizzare se stesso solo nella libertà, ma poiché il suo autocompimento non può avvenire al di fuori dell'ambito finito della storia egli è sempre anche soggetto alla manipolazione.
Nel corso dei secoli la Chiesa non è sempre stata un'istanza di libertà. Anche per questo, la funzione del magistero e l'esercizio dell'autorità devono essere ripensate in una nuova dimensione, in modo da garantire gli spazi necessari per fare scelte responsabili.
Il saggio di Karl Rahner viene riproposto a circa quarant'anni dalla prima edizione originale tedesca del 1970, stagione scossa dalle contestazioni giovanili e, all'interno della Chiesa, dal dibattito sull'enciclica Humanae vitae di Paolo VI. «Libertà è parola dalla storia lunga, che si fa parola-chiave negli ultimi due secoli, e il teologo la illumina nella sua dimensione sociale e soprattutto nel suo senso teologico ed ecclesiale», scrive nella prefazione Rosino Gibellini.
Sommario
Introduzione. Prefazione. Vita come storia di libertà (R. Gibellini). I. Significato di libertà e manipolazione. II. Il compito del cristiano di fronte alla manipolazione. III. La Chiesa deve essere il luogo della libertà. IV. Magistero e manipolazione.
Note sull'autore
Karl Rahner (1904-1984), gesuita tedesco, tra i più noti teologi cattolici del Novecento, ha partecipato ai lavori del Concilio Vaticano II e nel 1964 è succeduto a Romano Guardini sulla cattedra alla Ludwig-Maximilians Universität di Monaco. Ha in seguito insegnato Dogmatica e Storia del dogma alla Westfälischen Wilhelms-Universität di Münster. È stato autore di innumerevoli opere sul cristianesimo moderno e contemporaneo.
El profesor Rahner plantea en este volumen una cuestión que los tratados de teología dogmática suelen pasar por alto y que merece un análisis a fondo, a saber la institución por nuestro Señor de cada sacramento en particular. El autor establece un nuevo y más profundo punto de partida para esta cuestión al presentar los sacramentos como autorrealizaciones de la Iglesia, y a la Iglesia misma como sacramento fundamental y primordial, como sacramento de los sacramentos. La primera parte de este estudio enfoca la estructura sacramental de la Iglesia, considerada como la presencia histórica y escatológica de la salud y de la misericordia divina en Jesucristo. A l partir de esta concepción teológica, pasa a un segundo plano la cuestión acerca de cuántos son los sacramentos que aparecen en las Sagradas Escrituras como expresamente instituidos por Jesús. La segunda parte se ocupa de cada uno de los sacramentos en particular, poniendo como base la eucaristía en cuanto sacramento de la presencia histórica y escatológica de Cristo, mientras que considera los demás sacramentos como desarrollos del sacramento primordial de la Iglesia, que se extienden a la situación vital de los individuos. De estas consideraciones surgen provechosas perspectivas para la piedad sacramental y al mismo tiempo personal.
Nuova edizione rivista con Postfazione di Antonio Spadaro
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e con lui stabilisce un colloquio. Sono parole di fede accesa: non parole che denominano e distinguono, che descrivono e definiscono, che fissano e ordinano, come al solito. Le parole qui non sono un righello che squadra, ma un luogo di evocazione e di risonanza del mistero di Dio. «Siamo proprio davanti a una piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (dalla Postfazione di Antonio Spadaro).
Descrizione
«Con te voglio parlare»: un grande teologo si rivolge a Dio e stabilisce un colloquio con lui. Sicché ne nasce un testo di vibrante poesia e di alta spiritualità.
Queste dense pagine attestano innanzitutto una continua ricerca di Dio. Tale ricerca, che è risposta all’appello di Dio stesso, viene affrontata con grande onestà, con totale impegno esistenziale. E in tal modo vi confluiscono scienza teologica e conoscenza dell’uomo, della sua sofferenza, dei suoi limiti, della sua grandezza.
Questa «piccola teologia poetica che sa stare in ginocchio» (A. Spadaro), inoltre, pubblicata per la prima volta nel 1938 – negli anni in cui Rahner elaborava la sua prospettiva filosofica –, permette di gettare uno sguardo «nella profondità delle tendenze motrici dello spirito rahneriano e nella vigorosa capacità d’azione del suo pensiero teologico» (K. Lehmann).
Questo colloquio rahneriano con Dio è ora corredato da una Postfazione, dotta e ispirata, a firma di Antonio Spadaro, attuale direttore de La Civiltà Cattolica.
Una raccolta di saggi scelti di Karl Rahner sul Concilio; sul nuovo volto della Chiesa dopo di esso; sull’interpretazione teologica dell’evento e sul suo significato permanente per la Chiesa e per l’umanità. Scritti di grande attualità, considerando anche i richiami frequenti di papa Francesco a questo grande momento comunitario della Chiesa. Rahner denuncia con coraggio quello che, già negli anni Settanta, era considerato un grave oblio dell’eredità del Concilio.
Karl Rahner (1904-1984) fu filosofo e teologo gesuita. Comunemente considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. XX, partecipò come perito al concilio Vaticano II. La sua amplissima e varia produzione teologica (più di 30 volumi e, complessivamente, circa 1.600 pubblicazioni), costituisce un autentico patrimonio per la riflessione credente del nostro tempo.
Una mini-raccolta di saggi scelti di Karl Rahner su fede, razionalità ed emozione. Si tratta di contributi che il celeberrimo teologo di Friburgo ha offerto tra il 1972 e il 1975. Li riproponiamo, dopo molti anni dalla loro prima apparizione in lingua italiana, in tutta la loro ricchezza e profondità.
Non ha pretese apologetiche il Rahner di queste pagine. Il suo interesse principale non è dimostrare perché si debba credere, ma suggerirne in un certo senso il come. Si crede con tutti se stessi: razionalità, emozione, slancio esistenziale e razionalità. Le migliori pagine di Rahner, per tutti.
Una piccola raccolta di saggi che recano l’autorevole firma di Karl Rahner. Li riproponiamo, molti anni dopo la loro prima apparizione in lingua italiana, per richiamarne la persistente attualità e la straordinaria fecondità spirituale. Il Rahner di queste pagine ci fa dono di una luminosa riflessione sulle virtù legate alla vita cristiana e all’annunzio della novità evangelica. Una lettura di straordinaria ricchezza spirituale. Pagine meravigliose, finalmente accessibili a tutti.
La obra que el lector tiene en sus manos está compuesta por los sermones predicados por Karl Rahner, uno de los teólogos católicos más influyentes del siglo XX, durante el mes de mayo de 1953 en la iglesia de la Santísima Trinidad de la Universidad de Innsbruck. Dado que la materia recibe aquí un tratamiento más dogmático que bíblico, se incluye un breve esquema de dogmática mariana para que el lector disponga de algunos datos adicionales que se dieron por supuestos en los sermones.
Nueva edición
Bajo la dirección de Andreas R. Batlogg y Albert Raffelt
Con motivo del cincuentenario de la inauguración del Concilio Vaticano II, presentamos este texto de enorme vigencia, escrito por Karl Rahner a propósito de la clausura del evento y publicado por primera vez en 1966. En él, el autor expresa su convicción de que el Concilio es sólo la preparación del verdadero y más decisivo comienzo para la Iglesia, el de un proyecto para llevar a la realidad y a la práctica el espíritu y la letra de las discusiones conciliares.
Esta nueva edición se complementa con una introducción del cardenal Karl Lehman y un instructivo epílogo a cargo de los editores, Andreas R. Batlogg y Albert Raffelt, quienes analizan y contextualizan la obra.
«Constantemente tocamos la sinfonía inacabada de la gloria de Dios y nunca pasamos del ensayo general. Pero no por ello es vano, no por ello carece de sentido todo esfuerzo, toda reforma, siempre inconclusa e inconcluible.»
Karl Rahner
Meditazioni teologiche sull'Unzione degli Infermi di Karl Rahner.
“La muerte es lo más trágico de la vida humana. Mas, si no queremos sufrir la muerte en torno a nosotros y en nosotros pasivamente, con inerte resignación; si debemos y queremos mas bien enfrentarnos con el destino de la muerte como hombres que no sólo somos materia, sino también espíritu, y esperarla con corazón alerta y ojos abiertos, puede ser importante y buena una teología de la muerte, que no se espanta del sobrio trabajo de los conceptos”. Karl Rahner
Karl Rahner parte de la fenomenología para mostrar que el cristianismo puede enfrentarse a la muerte serena y confiadamente. La muerte como conmorir con Cristo es punto culminante de la apropiación de la salvación basada en la muerte.