Ci sono cose che abbiamo sempre sotto gli occhi, ma il loro valore si rivela solo quando le perdiamo. Quando tocchiamo con mano l'evaporare progressivo del senso di comunità. Di fronte ai terremoti e alle catastrofi naturali ci interroghiamo su Dio, ma dovremmo chiederci dov'è l'uomo, in che modo si confronta con la sua fragilità e dove si è rifugiata la sua responsabilità. Anche Dio, del resto, è fragile, debole e indifeso. Perché ama. E l'amore rende vulnerabili. Il Dio debole è il Dio crocifisso che costituisce, insieme alla risurrezione, il cuore della rivelazione cristiana.
La tradizionale Via Crucis al Colosseo che si terra venerdi 6 aprile 2007. La meditazione della tradizionale Via Crucis che si tiene nei pressi del Colosseo a Roma e affidata per il 2007 a Mons. Gianfranco Ravasi. Sacerdote della Diocesi di Milano, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Docente di Esegesi Biblica alla Facolta Teologica dell'Italia Settentrionale e Membro della Pontificia Commissione Biblica, dal 22 giugno 1995 Prenotario Apostolico. Noto e amato dal pubblico per le intelligenti e sensibili interpretazioni della Sacra Scrittura e per la capacita di trasmettere i valori cristiani all'uomo d'oggi.
Gerusalemme è il luogo in cui il cielo ha toccato la terra e Dio ha camminato sui passi dell'uomo. Per questo motivo non si può visitare la Terra Santa senza avere tra le mani la Bibbia e non si può comprendere appieno la dimensione storica della rivelazione biblica senza conoscere la geografia della Terra Santa. Quale guida migliore, dunque, di un grande biblista per scoprire i luoghi santi? Il percorso proposto dall'autore è strutturato in quattro grandi tappe che corrispondono ai momenti fondamentali di un pellegrinaggio in Israele e Palestina: la Galilea, la regione settentrionale teatro dei primi atti di Gesù, la centrale Samaria, la meridionale Giudea e al suo centro - ma anche al centro di tutta la Terra Santa e di tutta la Bibbia - Gerusalemme, la città santa delle tre religioni monoteistiche sorelle, l'ebraismo, il cristianesimo, l'islam. All'interno di ognuna di queste grandi tappe si snodano, in successione alfabetica, le località concrete in cui il pellegrino sosterà: 18 centri per la Galilea, le 3 soste della Samaria, i 16 punti maggiori della Giudea e le 19 visite di Gerusalemme. All'interno delle descrizioni di tutte queste località, a cui sono spesso allegati i ricordi minori, vengono evocate storia, topografia, archeologia, dati biblici, tradizioni giudaiche, cristiane e musulmane.
Questa antologia, composta da trenta delle 150 liriche del libro biblico dei Salmi, si propone di introdurre il lettore nelle prime sale di un castello complesso e pieno di canti per cogliere i colori dominanti, le voci più intense, le linee essenziali.
Per compiere questo itinerario è necessario retrocedere nel passato, in una cultura e in una lingua diversissime dalle nostre, comprendere il tenore originario e l’autentico significato di immagini, frasi e parole. Da quell’origine ebraica e lontana si deve poi ridiscendere verso il presente calando il salmo antico nella vita di oggi.
Per la prima volta si cerca di ricostruire un particolare palinsesto dei testi manzoniani, quello della presenza delle S. Scritture. Sulle opere del grande scrittore lombardo si sono condotte le analisi più raffinate, soprattutto sulla sua profonda matrice religiosa. Mai, però, si è pensato di vagliare il retroterra biblico che alimentava il suo dettato e la sua spiritualità. Con questo saggio si sottopongono le "Osservazioni sulla morale cattolica", il suo scritto più strettamente "teologico", a una minuziosa radiografia critica, cosi da identificare la filigrana scritturistica che sorregge ogni pagina.
La paternità riassume in sé i due volti di Dio: quello della misercordia, dell'amore, della tenerezza, e quello severo di colui che deve correggere, educare, formare la sua creatura. Con questo libro il cardinale Ravasi indaga un concetto centrale nel mondo antico e nella Bibbia in un percorso che inizia in Mesopotamia e in Egitto, prosegue nelle pagine dell'Antico Testamento, attraversa i Vangeli, si sofferma sulla preghiera del Padre Nostro e si conclude con le lettere di san Paolo. Un viaggio che conduce alla consapevolezza che «non solo Gesù, il Figlio unigenito, e non soltanto i cristiani ma tutti gli uomini ricevono il «mantello d'oro» della paternità di Dio che si stende su tutte le sue creature».
Prima conferenza:
Sabato 22 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro arido?
Seconda conferenza:
Sabato 29 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro nel deserto?
Terza conferenza:
Sabato 5 aprile 2003 - La prima lettera ai Tessalonicesi: un testo arduo?
Quarta conferenza:
Sabato 12 aprile 2003 - La seconda lettera ai Tessalonicesi: un testo oscuro?
«Il "beato" cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio … Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da Cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel Regno di Dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso.» È questo il contenuto rivoluzionario delle Beatitudini, nucleo centrale della «buona novella», paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante «mondo alla rovescia» in cui si addentra il cardinale Gianfranco Ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di Matteo e di Luca.
A chi sono destinate le Beatitudini? A «classi speciali e privilegiate di fedeli», chiamate a vivere con particolare radicalità il Vangelo, o a ogni cristiano? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di Cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale.
Seguendo queste coordinate, Ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle Beatitudini già tra le righe dell'Antico Testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le Beatitudini ebraiche. Dai passi biblici l'orizzonte si allarga ai più svariati contributi culturali. Ecco allora che la parola si fa poesia, come nei versi folgoranti di Ungaretti o Turoldo, diviene musica nei maestosi oratori di César Franck e Georges Migot, si traduce in sequenza cinematografica, come nel Vangelo secondo Matteo di Pasolini o nell'indimenticabile finale del Grande dittatore di Charlie Chaplin, o in spettacolare immagine artistica, come nelle grandiose opere di Caravaggio e del Beato Angelico o nelle solenni architetture del santuario sul Monte delle Beatitudini, in Terra Santa. Un viaggio sorprendente e imprevedibile, in cui fanno capolino personaggi inattesi, come Ennio Flaiano o Herman Melville. Una polifonia dove c'è spazio anche per le voci dissonanti, come quella del filosofo Friedrich Nietzsche.
Emerge così tutta la forza dirompente e l'intramontabile freschezza di quello che si può considerare il più grande discorso all'umanità di ogni tempo.
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale di S. Fedele di Milano
Sabato 18 novembre 2000
Per una teologia del corpo
Sabato 15 novembre 2000
L'uomo creatura di Dio nel creato
Sabato 2 dicembre 2000
La condizione umana
Sabato 16 dicembre 2000
Sotto il sole della grazia
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale di S. Fedele di Milano
Sabato 17 novembre 2001
L'altro, il diverso, lo straniero nella Scrittura
Sabato 24 novembre 2001
Universalismo e particolarismo nell'Antico Testamento
Sabato 15 dicembre 2001
"Non c'è più né giudeo né greco, ma tutti sono uno in Cristo"
È sempre arduo parlare di Dio. Ancora di più lo è nelle Scritture. Soprattutto se questo parlare riguarda ciò che Dio ha rivelato di sé: il suo essere Trinità. Il tema si snoda nell'Antico Testamento, attraverso le categorie di Parola, Sapienza e Spirito, e trova la sua realizzazione nel Nuovo, tramite i Vangeli e la teologia di san Paolo. È un piccolo squarcio sul mistero fondamentale della vita cristiana, un aiuto a intraprendere l'avventura di avvicinarsi a Dio. Nella consapevolezza che grande è lo spazio in cui si può indagare e tentare di comprendere qualcosa del mistero trinitario, ma ancor più grande è lo spazio nel quale la Trinità si può solo contemplare.
Il Salmo 51, detto Miserere dal titolo della traduzione latina, è uno dei principali componimenti del Salterio, di cui costituisce il più celebre testo penitenziale.Già presente nella grande riflessione paolina sul peccato, il Salmo entra nella tradizione patristica, diventa l'ossatura ideale delle Confessioni di Agostino, ma anche il segnale di battaglia del Savonarola e una specie di motto per i soldati di Giovanna d'Arco. Amato visceralmente da Lutero, che gli dedicherà pagine altissime e indimenticabili, il Miserere è stato il silenzioso compagno di lacrime di tanti peccatori pentiti, la segreta biografia di anime sensibili, lo specchio della coscienza vivissima e lacerata di uomini come Dostoevskij e il testo ispiratore per artisti come Rouault e compositori come Donizetti e Bach.