La vicenda personale, davvero unica, di Anastasio di Albania, primate della Chiesa Ortodossa Autocefala di Albania, rimette in discussione quel fenomeno tipico del mondo ortodosso che vede la religione unita o addirittura subordinata alla nazione, a danno dell'universalità. Il vissuto della Seconda guerra mondiale nella sua Grecia, poi un'intensa esperienza missionaria e una prolungata esperienza di ricerca scientifica, sono le premesse di una severa presa di distanza dai nazionalismi. Sollecitato dallo storico Roberto Morozzo della Rocca e dal sacerdote Tommaso Opocher, l'arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania ripercorre la sua vita, dal Pireo delle origini al mondo intero, fino alla sorprendente opera di ricostruzione dell'Ortodossia albanese dopo il comunismo. Ne emerge il profilo di un "uomo dalle molte patrie", non solo dal punto di vista geografico ma antropologico: capace di capire e abbracciare le più diverse forme della spiritualità e dell'umanità contemporanea. Dinanzi alle crisi e alle guerre del mondo contemporaneo, la figura di Anastasio di Albania risalta come costruttore di coabitazione pacifica tra i popoli, mediante il dialogo e l'incontro, nel rispetto delle tradizioni storiche. Prefazione Andrea Riccardi.
Il testo Diritto Penale, parte Generale e Speciale è un compendio, giunto alla venticinquesima edizione, diretto a fornire, accanto ad un esame degli istituti di diritto penale generale (cui si aggiunge una mirata selezione di fattispecie di reato di fonte codicistica) taluni fondamentali spunti giurisprudenziali e dottrinari, per dare la possibilità, a quanti necessitano di un testo agile, sintetico e aggiornato, di soffermarsi prevalentemente sugli argomenti di maggior interesse.
Proprio per la sua struttura organizzativa ed il puntuale aggiornamento il libro Compendio di Diritto Penale rappresenta un utile strumento di studio sia per studenti universitari e sia per coloro che devono affrontare prove concorsuali e/o abilitazioni.
Fra le novità legislative di cui si tiene conto nella presente edizione, si segnalano i correttivi codicistici a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, operati dal c.d. Decreto sicurezza-ter (D.L. 21-10-2020, n. 130, conv. in L. 18-12-2020, n. 173), il «giro di vite» alle tutele penali degli esercenti le professioni sanitarie, effettuato dalla L.14-8-2020, n. 113, la riforma della struttura oggettiva del delitto di abuso d’ufficio, effettuata dal c.d. «Decreto semplificazione» (D.L. 16-7-2020, n. 76, conv. in L. 11-9-2020, n. 120) e le modifiche funzionali alla lotta contro la frode lesiva degli interessi finanziari dell’Unione Europea, dovute al D.Lgs. 14-7-2020, n. 75.
Questo compendio di Diritto Penale, parte Generale e Speciale si caratterizza, altresì, per una serie di prospetti esplicativi, denominati «Spiegare le norme», con i quali si è inteso fornire all’utente uno strumento per andare al di là del semplice significato letterale dei termini usati dal legislatore e fornire l’accezione interpretativa più aderente al contesto applicativo della norma.
Il Compendio di Diritto Penale, inoltre, è corredato da utili questionari contenenti le domande più ricorrenti in sede di esame o di concorso per permettere di testare il livello di preparazione raggiunto. Un dettagliato indice analitico-alfabetico agevola la ricerca degli istituti.
Come venivano accumulati e conservati determinati beni materiali - preziosi, ma anche di uso comune - tra la tarda antichità e l'alto medioevo? A quale scopo venivano sottratti all'uso e alla circolazione? Quale valore potevano assumere questi "tesori" al di là di quello immediatamente economico? Il termine tesoro è stato prevalentemente utilizzato in campo archeologico, ma la parola latina "thesaurus" compare anche con frequenza nelle fonti scritte, e il fenomeno si presta ad essere studiato da un punto di vista più generale di storia della mentalità e della cultura materiale.
Il volume raccoglie contributi di storici, filosofi, sociologi, sul rapporto fra le diverse Chiese cristiane (ortodosse, cattoliche, protestanti) ed i fenomeni della modernità nel Novecento: modernità che viene semplicemente e limpidamente qui intesa secondo il significato più diffuso nella cultura comune, come il "nuovo, in tutte le sue forme". Con taglio comparativo, il volume descrive scenari diversi, passando dall'Europa occidentale a quella orientale, dall'Africa all'America Latina. E se a titolo di ampia sintesi si può osservare che i protestanti in genere hanno stretto alleanza con la modernità mentre i cattolici e gli ortodossi l'hanno spesso fronteggiata con apprensione, nella preoccupazione di perdere o diluire la propria identità, emerge comunque, poi, nella concretezza, una grande varietà di approcci: per cui, secondo le circostanze, la modernità viene benedetta o esecrata, amata o rigettata, ma anche equilibratamente distinta nei suoi aspetti ora positivi ora negativi. Da segnalare l'originalità dell'oggetto e del taglio della ricerca: i "mondi cristiani", e dunque le tre grandi comunità dei seguaci di Cristo; e all'interno di esse, ancora, approcci ulteriormente differenziati, in relazione alla varietà dei tempi, dei luoghi, delle sensibilità. "Mondi cristiani", e non già un cristianesimo monolitico: perché la relazione fra cristianesimo e modernità si declina tutt'altro che al singolare.
Roberto Morozzo della Rocca insegna Storia dell'Europa Orientale nell'Università di Roma Tre. Storico dei Balcani e del rapporto fra nazione e religione nell'Europa contemporanea, si è anche interessato all'America Latina. Tra le sue pubblicazioni "Primero Dios. Vita di Oscar Romero" (Mondadori, 2005). Con il Mulino ha pubblicato "Nazione e religione in Albania (1920-1944)" (1990) e "Le nazioni non muoiono. Russia rivoluzionaria, Polonia indipendente e Santa Sede" (1992).
DESCRIZIONE: La responsabilità per la vita che nasce e per la vita che muore è allo stesso tempo radicale e difficile. Quando e perché riconosciamo che nella provetta di un laboratorio o nel corpo di una donna c’è qualcuno e non più solo qualcosa? Siamo autorizzati a manipolare i geni per far sì che vengano al mondo persone "migliori" e con la prospettiva di una maggiore felicità? Abbreviare la sofferenza di chi non ce la fa più e chiede il nostro aiuto può essere l’ultimo gesto della compassione e della solidarietà? Ci sono risposte diverse a queste domande. Non per questo, tuttavia, è inevitabile concludere che nell’epoca del pluralismo l’unica verità che rimane è la voce della propria coscienza e tutto si risolve lasciando che ciascuno faccia a modo suo. La bioetica, andando appunto alle radici dell’umano, incalza il pensiero a ridefinire l’ambito di quel che può valere per me e insieme per tutti, assumendo i risultati del progresso scientifico, ma sapendo che non è solo dalla scienza che l’uomo può ricavare l’indicazione di quel che deve fare. Questa resta la sfida della filosofia e della politica, chiamate entrambe a riconoscere che sulla vita, in ogni caso, non si hanno solo diritti.
COMMENTO: Una guida alle principali questioni della bioetica, con riferimento ai più controversi dibattiti attuali (fecondazione assistita, cellule staminali, trapianti...)
STEFANO SEMPLICI insegna Etica sociale all’Università di Roma "Tor Vergata". È direttore della rivista "Archivio di Filosofia" e del Collegio universitario "Lamaro-Pozzani". Fra le sue pubblicazioni più recenti: Il soggetto dell’ironia (Cedam, Padova 2002); come curatore, Il diritto di morire bene (il Mulino, Bologna 2002) e Il mercato giusto e l’etica della società civile (Vita e Pensiero, Milano 2005).
Giunta alla quarta edizione, l'opera mette in rilievo, con buona completezza, gli orientamenti giurisprudenziali, segnalando però anche la dottrina "utile", perché propositiva di soluzioni interpretative utilizzabili dall'operatore (giudici, avvocati, amministrazioni, servizi, etc.), con l'obiettivo degli autori di cogliere l'articolato tessuto normativo del diritto dell'immigrazione nel suo vissuto giurisdizionale e nelle prassi amministrative. L'opera si presenta analitica ma operativa e affronta, fra gli altri, i seguenti argomenti: ingresso e soggiorno; domanda d'asilo; ricongiungimento familiare; protezione internazionale; respingimento, espulsione e trattenimento; sicurezza e assistenza sociale.
Piccola ONU di Trastevere? Formula italiana di risoluzione dei conflitti? Diplomazia parallela? Sono svariate le definizioni della Comunità di Sant’Egidio per le sue attività pacificatrici internazionali.
Premio Balzan per la Pace e Premio Unesco per la Pace, in prima linea in molte aree calde del pianeta: qui c’è la storia di come la Comunità di Sant’Egidio sia diventata un soggetto decisivo nella soluzione di guerre civili e conflitti internazionali.
Il libro presenta un’analisi delle principali iniziative di pace di Sant’Egidio. Dal Mozambico all’Algeria, dal Guatemala al Burundi, dall’Albania al Kosovo, dalla Liberia alla Costa d’Avorio, dal Centrafrica al Togo, dalla Guinea Conakry al Niger, fino all’impegno – non meno pacificatore – per sconfiggere l’AIDS in Africa e per eliminare la pena di morte nel mondo, scorrono pagine di storia con un messaggio comune: la pace è sempre possibile e tutti, davvero tutti, possono contribuirvi.