Dalla "rivoluzione italiana" secondo Manzoni e Gioberti alla guerra di Spagna, dall'antiamericanismo alle crociate come falso storico, da un ritratto di Giovanni Agnelli a un ricordo di Luigi Barzini jr., da Evita Perón a De Gasperi, dalla Commissione stragi al futuro del libro... Un libro che ripercorre pagine note e meno note della nostra storia recente.
Dalla fine della guerra fredda esiste ormai una sola grande potenza mondiale. Per dieci anni, dal 1991 al 2001, ci siamo chiesti quale uso gli americani avrebbero fatto del loro potere, ma abbiamo ricevuto messaggi ambigui. Oggi, dopo l'11 settembre il quadro è più chiaro. Gli attacchi terroristici hanno permesso a una parte della classe politica americana di proporre con forza le soluzioni e le formule che erano state teorizzate negli anni precedenti. Prende corpo così un nuovo impero. Controllerà il mondo con una rete di basi militari che permetteranno di intervenire e colpire in ogni parte del pianeta, applicherà le proprie leggi al di fuori del territorio nazionale, non si opporrà alla creazione di un nuovo diritto internazionale.
Il genocidio degli ebrei perpetrato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale non solo continua a essere, e deve continuare a essere, per non dimenticare, un passato che non passa, ma diventa col passare del tempo sempre più visibile e "ingombrante". La pubblicazione di questo libro, nel 1997, alimentò non poche polemiche fra favorevoli e contrari. Ora, a distanza di cinque anni, Sergio Romano interviene di nuovo per rispondere, da storico, ai dubbi e agli interrogativi posti allora dalle sue tesi e sollevati nel frattempo dall'evoluzione del conflitto fra israeliani e palestinesi.
L'autore analizza i fatti che hanno segnato la scena politica internazionale nell'ultimo decennio, dalla caduta del Muro di Berlino, nel 1989, all'attacco terroristico alle Torri Gemelle, l'11 settembre 2001. Prende in esame avvenimenti di grande rilevanza e di grande significato per il futuro: dalla Guerra del Golfo ai conflitti del Corno d'Africa e delle repubbliche ex sovietiche; dalla dissoluzione dell'ex Jugoslavia agli sviluppi sociali e politici di Cina, Corea e Cuba; dal ruolo della Nato e dell'Europa a quello dei paesi arabi, al precipitare della situazione in Medio Oriente.
Questo libro contiene molti ricordi, ma non è propriamente un'autobiografia. Le vicende di cui si parla nelle sue pagine sono molte, quasi tutte le più importanti che hanno attraversato la vita italiana e internazionale nel corso degli ultimi decenni. Lungo il percorso si trovano i nomi di molti degli uomini che hanno fatto la storia del secolo scorso, da Mussolini a De Gasperi, da de Gaulle a Gorbacëv, fino ai nostri giorni, con il capitolo dedicato ai personaggi di Tangentopoli. Incontri, retroscena e giudizi vengono raccontati ed espressi con un equilibrio che l'esperienza non priva di un innato humour.
La 'guerra fredda' è stata la più lunga delle tre grandi guerre del Novecento, ma anche la meno cruenta. Combattuta su alcuni teatri periferici, le sue armi principali sono state l'eversione politica, la propaganda ideologica, la competizione nucleare e spaziale, lo spionaggio, il boicottaggio economico. Ha avuto come conseguenza quasi immediata il crollo dell'URSS, ma, a ben vedere, non un vero vincitore. Secondo l'autore, il nuovo assetto creatosi con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 è davvero migliore, e potrà durare più a lungo, del precedente, in cui Stati Uniti e Unione Sovietica, usciti vincitori dal secondo conflitto mondiale, erano i gendarmi del mondo.
Una folla di personaggi, di luoghi, di eventi popola questo libro. Il filo conduttore è la curiosità dell'autore che insegue le sue passioni: la politica internazionale del Novecento, l'Italia vista dagli stranieri, la storia occulta dei servizi segreti, la Russia e l'America quali incarnazioni di opposti caratteri nazionali.