Il tempo di Avvento, il tempo nuovo della Chiesa, va riconsiderato come tempo liturgico in preparazione alla venuta ultima del Signore. Maria insegna l'attesa e l'accoglienza del Verbo fatto Carne oggi e domani. Le tre meditazioni proposte nel magnifico stile poetico di Ronchi, sulla venuta del Figlio di Dio nella carne attraverso l'accoglienza di Maria, possono essere proposte per un ritiro spirituale o per la semplice personale meditazione. I brani del Vangelo di Luca dell'Annunciazione e della Visitazione, da lui commentati, aprono la dimensione dell'attesa del Veniente, attesa che in Maria si è fatta grembo e vita.
Gesù è vitale come il respiro, inseparabile e vicino. Il tempo di Avvento è un invito a "respirare Cristo", tra visibile e invisibile, tra terra e cielo.
È una lettura che parte dal verso di una poesia di Mariangela Gualtieri "C'è dell'oro in questo tempo strano" per dirci che questo è un tempo difficile, ma è comunque un tempo che può riservare sorprese, che può nascondere, in profondità, delle pepite d'oro. E l'oro consiste nella riscoperta di una dimensione di contatto più autentica con sé stessi, con gli altri, con il creato.
Un viaggio attraverso le case che Maria ha abitato durante la sua esistenza. La sua memoria biblica, infatti, si apre con una casa (Nazaret) dove è un angelo a parlare e si chiude con una casa (Gerusalemme) dove a parlare sono il vento e il fuoco. La casa non è soltanto l'abitazione, ma anche il luogo dove accadono gli eventi decisivi della vita: la metafora consente quindi il passaggio dall'edificio all'interiorità di chi vi abita. La casa è Maria stessa. Raccolta e ospitale (caratteristiche proprie di ogni abitazione), Maria sarà casa di Dio. Creatrice di relazioni, nelle sue case elabora e trasmette un'arte di vivere che insegna a non smarrire la polifonia dell'esistenza e degli affetti.
Il tempo in cui viviamo non ci piace. E allora cosa possiamo fare per cambiarlo?
Dobbiamo innamorarcene.
È questo l’invito controcorrente che parte da due grandi voci poetiche e profetiche del mondo cristiano: Ermes Ronchi e Marina Marcolini. “L’innamoramento - scrivono - è un gesto rivoluzionario, il primo passo imprescindibile per cambiare il mondo”.
“Innamorarsi della realtà” propone dunque un percorso umano e spirituale per stare dentro il nostro presente e estrarne motivi di bellezza e di amore, senza temere i buchi neri che ci sono e che vanno affrontati “con combattiva tenerezza”.
Un commento alla grande preghiera cristiana del Padre Nostro, nel quale è racchiuso il nocciolo stesso del cristianesimo. Tutto il messaggio evangelico è racchiuso in una preghiera, non in una dottrina o in un insieme di dogmi. Questo volume presenta un commento biblico, teologico e poetico al Padre Nostro, come il centro della relazione tra Dio e l’uomo credente, e porta il lettore ad appropriarsi del Padre Nostro in un cammino personale.
ERMES RONCHI, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona).
Nel Vangelo di Marco le parabole di Gesù sono dedicate al tema della terra: vi si parla di semi, di alberi, di vigne e di germogli.
Ermes Ronchi, frate, teologo e poeta, e Marina Marcolini, scrittrice, entrano nel cuore di queste parabole per provare a capire perché, per spiegare ciò che è in alto, Gesù ci inviti a guardare verso il basso.
Il libro è dunque una originale e innovativa lettura evangelica che, in sintonia con la Laudato sì, mette in luce l’attenzione che Gesù dà al valore della relazione con la natura, specie in una società come la nostra che si è bruscamente allontanata dalla terra e dal mondo agricolo.
Ermes Ronchi. Frate dell’Ordine dei Servi Maria, i suoi grandi maestri sono stati padre Giovanni Vannucci e David Turoldo. Collabora con diversi giornali e riviste e per cinque anni ha curato il commento al Vangelo della domenica per la trasmissione televisiva “A sua immagine” su Rai Uno.
Marina Marcolini. Scrittrice e docente universitaria. Negli ultimi dieci anni ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa. Dal 2009 collabora con padre Ermes Ronchi con cui conduce incontri di approfondimento biblico e evangelico.
Il coraggio di sognare è la virtù degli inizi, che ci è diventata gioiosamente familiare da quando Francesco, al balcone di San Pietro, il 13 marzo 2013, si inchinò davanti alla folla e ne chiese la benedizione: non si era mai visto questo capovolgimento di ruoli.
Da lì ha iniziato a soffiare sulla comunità credente un’aria di primavera. Dal nome scelto e dal primo gesto è cominciata la riforma della Chiesa, un sogno cui tutti possiamo partecipare, seguendo i sentieri tracciati da alcune parole chiave, innovative, seminate nei testi di Francesco: creatività, originalità, pazienza e tenerezza.
Partendo da queste quattro parole Ermes Ronchi, con la profondità e il linguaggio evocativo che lo caratterizzano, racconta la visione del cristianesimo di papa Francesco facendo capire come, nel fazzoletto di terra che abita, ognuno di noi può essere il racconto della combattiva tenerezza di Dio.
«In ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in
ogni diocesi... cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni». Era ciò che papa Francesco auspicava in occasione del Convegno Ecclesiale di Firenze nel 2015, è ciò a cui la Diocesi di Padova, e nello speci co il Centro Missionario, ha risposto, in modo creativo e coinvolgente. Come?
Alla luce di una sfidante riflessione di Ermes Ronchi sono proposti alcuni laboratori sinodali, finalizzati a costruire insieme una nuova pastorale, ad attivare in modo inedito e radicale una concreta conversione missionaria nella propria realtà ecclesiale.
Il cinema – nello speci co alcune sequenze di lm – è lo strumento di cui servirsi per camminare insieme e insieme generare il futuro della Chiesa.
Las preguntas escuetas del Evangelio es escrito por Ermes Ronchi. Este libro contiene los ejercicios dados al Papa Francisco y a la Curia Romana.
Si buscamos en el diccionario de la Real Academia el significado de la palabra Escueto encontramos: Sin adornos o sin ambages, seco, estricto.
Así es el modo como el autor presenta las preguntas que hace Jesús en los evangelios, «porque la palabra de Dios no es nuestra respuesta sino su pregunta escueta, que entra y trabaja en nosotros como una mano que abre senderos y señala horizontes. Una mano experta en nacimientos».
Las preguntas son como el cofre que guarda un pequeño tesoro, te desarman y te invitan a dar una respuesta creativa. El libro consta de diez preguntas, diez «escuetas preguntas» del evangelio, que nos invitan, con palabras sencillas, a abrirnos a la palabra de Dios y a dar una respuesta personal. No te dejan indiferente: ¿Qué buscáis? ¿Por qué tenéis miedo? ¿Pero vosotros quien decís que soy yo?… Son diez preguntas que sirven para muchas meditaciones, diez preguntas para dejar que resuene interiormente de forma provocativa la palabra de Jesús.
Por eso es importante la invitación del P. Ronchi para que, en lugar de precipitarnos en buscar respuestas, nos paremos a considerar las preguntas, las preguntas escuetas del evangelio. Amemos las preguntas, apreciemos las preguntas, que son una revelación.
En este libro el P. Ronchi invita al Papa Francisco y a la Curia Romana que participan en los ejercicios espirituales, a no interrogar al Señor, sino a dejarnos cuestionar por él. Se trata de vivir bien las preguntas de Jesús, que son palabra de Dios en forma de camino. Abren puertas y trazan senderos en el corazón, porque Jesús usa las preguntas para hacer crecer a sus amigos. Sus preguntas son chispas que encienden algo, que ponen en movimiento y hacen crecer, transforman a las personas y las invita a no quedarse como espectadores pasivos, sino a mirar hacia adelante y caminar.
Se trata, como dice Rainer María Rilke en el libro Cartas a un joven poeta, de vivir bien las preguntas, de no correr inmediatamente de puerta en puerta, de libro en libro, de maestro en maestro en busca de respuestas. Amar las preguntas y dejarlas trabajar dentro de sí mismo, como una gestación.
Pero las preguntas de Jesús deberían provocarme, deberían cuestionarme porque podemos caer en nuestras reuniones, más que en hablar de Jesús y de su palabra, que hablemos de cosas menos importantes. Jesús es un maestro de humanidad que no adoctrina a nadie, sino que estimula respuestas. Y haciendo así, fecunda nacimientos.
El P. Ronchi también nos invita a que no dejemos dormir las preguntas pues si antes quien preguntaba era considerado como que no tenía fe, hoy día es más necesario que nunca preguntarse el porqué de aquello que creemos, y eso significa que deseamos ir al fondo de nuestra fe. Pues las preguntas nos ayudan a vencer cada día la costumbre y consiguen que vivamos con entusiasmo nuestra vida como creyentes.
El libro contiene también la carta con la que el Papa Francisco ha invitado a Ronchi a darle los ejercicios a él y a la curia romana y otra a la conclusión de los mismos, donde el Papa Francisco agradece al autor las meditaciones de estos días.
L'amicizia, tema chiave di questo testo, è parte costitutiva del cammino di san Bernardo, san Francesco, santa Teresa, là dove umanità e santità si saldano strettamente tra loro. Protagonisti determinanti della storia della Chiesa, questi personaggi ci aiutano a tracciare un'altra storia, meno ufficiale ma non meno reale: una storia fatta di incontri, di affetti, di emozione reciproca. La Chiesa avanza anche mostrando una nuova «architettura» dei rapporti umani. Senza paura della passione. Non si tratta di amicizia spirituale, o funzionale a una riforma o a un progetto ecclesiale, bensì di amicizia umana, emozionale, viva. Perché l'amore e l'amicizia compongono una parte decisiva di una «scienza pratica» del vivere, una spiritualità che è addizione d'umano.