Il cinema di Tim Burton come non lo avete mai gustato. Un viaggio nell'opera del talentuoso regista californiano visto da un punto di osservazione particolare: i piatti amati dai personaggi. Se è vero che siamo quello che mangiamo, "Zuppe, zucche e pan di zenzero" è un viaggio appassionante fra bambini malinconici, adolescenti poetici, figure incantate, fragili ed escluse, e creature mostruose più spaventate che spaventose, a partire dalla tavola. Il cibo diventa così il fil rouge di un'idea di cinema, e di una visione del mondo, che miscela con sapienza due ingredienti fondamentali: crudeltà e tenerezza, caratteristiche dei fanciulli di ogni età. I film di Tim Burton sono capolavori visionari da godere con i sensi spalancati: gli occhi, le orecchie ma anche e soprattutto la pancia, pronta a vivere ogni emozione. L'indice è un menù: zuppe vellutate e ambigue, polli arrosto dorati e croccanti, fiumi di cioccolato, caramelle colorate, pan di zenzero e pozioni magiche. Il viaggio cine-gastronomico esplora anche le bevande, gli alimenti preparati da macchine strampalate quanto ingegnose, i riti sociali come il barbecue, i piatti simbolici, ricchi di riferimenti critici.
Questa è la storia di una bambina autistica cui la malattia ha precluso il linguaggio parlato; un'anima chiusa nel suo disperato silenzio come una farfalla, prigioniera del suo bozzolo. L'amore infinito e la pazienza della mamma le svelano il mistero del linguaggio scritto e lei impara ad esprimersi scrivendo: attraverso il metodo Doman Elisabetta svela una capacità di espressione e di riflessione che destano sorpresa e meraviglia in chi legge i suoi scritti, un desiderio di vivere assieme agli altri fuggendo dall'isolamento cui era condannata. È la fine dell'autismo e l'inizio di una nuova vita.
"Ognuno ricorda le cose alla sua maniera, ognuno un po' se la racconta. Io sono stato franco. Con questo libro di dichiarazioni forse si capirà di più la mia versione... La realtà, a vederla bene, è dura, non sempre giusta, ma io la prendo come una sfida e dico sempre: andiamo a vedere fino in fondo. Questo è ciò che ci fa essere uomini, andare avanti nonostante tutto, anche se intorno la realtà ti fa schifo. Mio padre era socialista e non essere schierato in quegli anni con i comunisti o i preti non pagava a Zocca. Nella comune teatrale di Bologna ho scoperto Bakunin e gli anarchici. Non quelli che mettono le bombe, ma uomini migliori, liberi, talmente responsabili che non c'è più bisogno di uno Stato che ti detti le regole. Non sono mica Vasco Rossi io. Sono una persona, sono un uomo, mica un eroe invulnerabile come Achille. Dove mi colpisci io sanguino, Vasco Rossi no, lui non sente niente."
Un'analisi delle risorse energetiche, a partire dall'era dei fossili fino alle nuove speranze o utopie energetiche" per giungere ad una conclusione più consapevole: è necessario concepire un pensiero nuovo che proceda ad una graduale ma decisa riduzione del consumo di energia. "
Il volume tenta di analizzare l'importanza del caregiving, grazie alle voci di medici, psicologi, infermieri che illustrano le difficoltà che incontrano i caregiver che si occupano di sostenere il familiare ammalato e i differenti effetti che le diverse malattie hanno sul benessere familiare. Il testo è quindi rivolto a medici, infermieri, psicologi, educatori che, quotidianamente, lavorano con pazienti che necessitano del sostegno costante di un familiare, la cui "fatica" incide profondamente nella "cura". Questo volume è il risultato finale di una serie di incontri, avvenuti negli ultimi anni, fra diverse figure professionali di Roma e Arezzo che si occupano del benessere dei caregiver dei pazienti con patologie complesse ad alta intensità di cura fisica, affettiva ed emotiva. Lo scopo principale di questi incontri è stato quello di definire possibili strategie di intervento interdisciplinare mirato a migliorare la qualità di vita del caregiver e, di conseguenza, del paziente stesso. Occuparsi di una persona affetta da malattia, qualsiasi essa sia, è un'attività che richiede impegno, competenza e grande investimento emotivo. Familiari e amici che si incaricano di prendersi cura del malato cronico, terminale o complesso, possono andare incontro a particolari forme di stress che hanno effetti negativi sul loro stato di salute, sul loro benessere psicologico e sulla loro qualità di vita relazionale e sociale. Il testo, rivolto a medici, infermieri, psicologi ed educatori che lavorano con pazienti che necessitano del sostegno costante di un familiare, analizza il fenomeno del "prendersi cura" attraverso gli interventi di professionisti che illustrano le difficoltà che incontrano i caregiver. Prefazione di Carlo Blundo.
Il primo giorno di scuola nessuno ha voglia di lasciare la mamma, mangiare alla mensa scolastica, incontrare quel mostro della maestra e conoscere i nuovi compagni. Ma all'uscita, che bello scoprire che Nicky, una bambina della scuola, è già diventata un'amica meravigliosa e inseparabile! Età di lettura: da 4 anni.
Dalla prima pubblicazione de "L'architettura della città" di Aldo Rossi nel 1966, la critica al "funzionalismo ingenuo", i concetti di locus, monumento e tipo non abbandoneranno più la discussione disciplinare, riportando al centro del dibattito il grande tema della forma. In questo senso il libro, insieme al coevo "Complessità e contraddizioni nell'architettura" di Robert Venturi, rappresenta uno spartiacque nella letteratura architettonica internazionale anche grazie alle numerosissime traduzioni estere. Nessuno però come lo stesso Rossi ha saputo riassumere a posteriori il destino del suo primo e più importante libro che conteneva in potenza tutta la sua architettura futura: "Come un dipinto, una costruzione o un romanzo un libro diventa un'opera collettiva che ognuno può interpretare a suo modo oltre le intenzioni dell'autore". La struttura di questo saggio è quadripartita: nel primo capitolo sono analizzati i problemi di descrizione e di classificazione dei fatti urbani e quindi i problemi tipologici dell'architettura; nel secondo la struttura della città per parti; nel terzo l'architettura della città e del locus su cui questa insiste e quindi della storia urbana; nel quarto infine l'autore accenna alle principali questioni della dinamica urbana e al problema della politica come scelta.
Tutte le cose hanno una storia. Queste sono parole semplici, suggerite dalla vita, dai dettagli delle cose incontrate e lasciate decantare nel cuore. Nascono dal contesto di donne consacrate a Dio nella vita monastica, lungo il sentiero tracciato da Agostino d'Ippona. Non hanno pretese, semplicemente si propongono di soffermare lo sguardo, condividere un pensiero, scavare significati. Nel loro insieme suggeriscono un'ecologia del vivere che cerca di abbracciare tutto: il piccolo e il grande, il cuore e la storia. Il fiore nascosto sotto il fitto degli alberi e l'orizzonte che si apre all'infinito di Dio.
Una introduzione organica al pensiero di R. Panikkar. Il singolare filosofo ispano-indiano, teorico del dialogo, che ha gettato ponti di comprensione tra le culture dell'oriente e quelle dell'occidente.
"Lavati le mani" dice il Re.
"Ma perché? Me le sono gia lavate due volte!".
La Principessina proprio non capisce perché deve sempre lavarsi le mani: dopo aver mangiato, giocato, starnutito...
Ma un giorno scopre che esistono germi e batteri.
Sarà vero che sono piu brutti e pericolosi dei coccodrilli?