È ora di andare a scuola e, come ogni mattina, Polly è in ritardo. Deve ancora vestirsi perché ha paura di trovare la strega in camera, il vampiro in bagno e il lupo sulle scale. "Che sciocchezze!", dice la mamma, e decide di andare lei a prendere i vestiti. Ma che sorpresa quando va di là... forse Polly aveva ragione! Età di lettura: da 4 anni.
“Anche se la storia non potrà mai spiegarci esattamente il senso della musica, la musica può dirci qualcosa sulla storia.”
Alex Ross
“Un libro destinato a diventare un classico sul XX secolo.”
Kirkus Reviews
“Un lavoro ambizioso e pienamente riuscito.”
Geoff Dyer, New York Times Book Review
“Brillante, una lettura irresistibile.”
Anthony Tommasini, New York Times
Perché Pablo Picasso e Jackson Pollock sono oggetto di comune conversazione (nonché di aste milionarie), T.S. Eliot viene citato persino dagli studenti liceali, e al contrario la musica classica del Ventesimo secolo è in genere vissuta con diffidenza mista a disagio dal grande pubblico? Eppure gli accordi atonali hanno una parte importante nel jazz, le colonne sonore dei thriller hollywoodiani pullulano di sonorità mutuate dall’avanguardia, e il cosiddetto minimalismo ha lasciato tracce profonde nella musica rock, pop e dance.
Ricostruendo momenti cruciali e operesimbolo, Il resto è rumore conduce il lettore nel labirinto della musica del Ventesimo secolo, e allo stesso tempo rilegge la Storia attraverso il succedersi delle avanguardie musicali, dalla Vienna di inizio Novecento con Mahler e Strauss all’arte bolscevica di Sostakovic, dalla musica atonale e dodecafonica nella Berlino anni Venti fino a Messiaen e Ligeti. L’autore non si sofferma solo sulle figure dei musicisti, ma anche sui dittatori, i mecenati miliardari e i dirigenti che tentarono di controllare la musica che veniva composta; gli intellettuali che si sforzarono di porsi come giudici in fatto di stile; gli scrittori, pittori, ballerini e registi che accompagnarono i compositori sui sentieri solitari della ricerca; il pubblico che osannò, vituperò o ignorò quanto i compositori proponevano; le tecnologie che cambiarono il modo di realizzare e ascoltare musica; e le rivoluzioni, le guerre calde e fredde, i flussi migratori e le profonde trasformazioni sociali che rimodellarono il contesto in cui si svolgeva l’attività musicale.
Avvincente come un romanzo, rigoroso e documentato come un saggio accademico, Il resto è rumore è un viaggio nella vicenda epica eppure umanissima del secolo breve, ascoltato attraverso la sua musica.
Nella seconda metà del Novecento, tramontata l'egemonia idealistica, la filosofia italiana si è aperta a indirizzi di pensiero prima ignorati o poco conosciuti, importando nuove prospettive e cercando di adattarle all'ambiente culturale del nostro paese. Ciò è avvenuto per la fenomenologia e l'esistenzialismo, e più tardi anche per il marxismo, in misura minore per il neopositivismo e la filosofia della scienza. Il panorama filosofico italiano degli ultimi decenni appare così contraddistinto da una serie di "avventure" dagli esiti alterni, che l'autore ripercorre offrendo valutazioni severe e talvolta impietose. Nel corso del volume vengono così ripresi in esame il dibattito sullo storicismo, che segnò il distacco dalla concezione crociana della storia, la breve stagione del "nuovo illuminismo" che ebbe come protagonisti Abbagnano, Bobbio, Geymonat e Preti, e successivamente la deriva ideologica degli anni Sessanta e Settanta, infine le più significative espressioni del periodo postmoderno, che dall'avversione al sapere scientifico pervengono a un comune esito profetizzante.
Pietro Rossi è professore emerito dell'Università di Torino, dove ha insegnato dapprima Storia della filosofia e poi Filosofia della storia. E' socio dell'Accademia Europea, dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia delle Scienze di Torino, che ha presieduto nel triennio 2003-2006. Ha diretto per un ventennio la "Rivista di filosofia". Ha anche condiretto, insieme a Carlo A. Viano, l'importante "Storia della filosofia" pubblicata da Laterza (1993-1999). Con il Mulino ha pubblicato di recente "L'identità dell'Europa" (2007).
La traduzione oltremodo attenta alla portata teologica del testo con un commento, che vuole condurre il lettore a una comprensione immediata del dettato paolino, senza rinunciare a offrire approfondimenti di pregio. A ogni sezione è premessa una breve introduzione, che aiuta il lettore a orientarsi. Seguono, poi, il testo tradotto ed il commento, mentre il testo greco è proposto in traslitterazione per facilitarne la lettura. In più: un ampio indice per argomenti, la cartografia riguardante i viaggi di san Paolo e una bibliografia ragionata in diverse lingue. Prefazione di Romano Penna.
La nascita avventurosa di un prodigio
dell’architettura e del genio che lo ideò.
“Quale uomo, per quanto duro di cuore o geloso, non elogerebbe l’architetto Filippo al vedere qui una costruzione tanto enorme da ergersi sopra i cieli, abbastanza grande da fare ombra all’intera popolazione della Toscana, e realizzata senza l’ausilio di travi o eleborati supporti lignei?”
– Bernardo di Chiaravalle
Per costruire Santa Maria del Fiore i fiorentini avevano abbattuto intere foreste per ricavare il legname delle travi, raso al suolo vecchie chiese e quartieri, esumato i morti dalle tombe attorno al battistero di San Giovanni. La prima pietra era stata posata nel 1296, e nel 1418 mancava un solo particolare: la cupola. Sarebbe stata la più grande mai costruita e doveva levarsi verso il cielo senza sostegni visibili. Fu indetto un concorso e a vincerlo fu un orafo e scultore che sarebbe diventato un genio del Rinascimento: Filippo di ser Brunellesco. Un saggio in cui le vicende della costruzione della cupola e del brillante Brunelleschi, orgoglioso delle sue invenzioni e ossessionato dalle macchinazioni dei rivali, si intrecciano alla narrazione degli eventi – guerre, epidemie, lotte politiche – e dei fermenti intellettuali di un’epoca straordinaria. La creazione di un capolavoro, capace di resistere ai fulmini, ai terremoti, al passare dei secoli, che oggi incanta chiunque lo osservi da lontano o salga lungo le sue strutture; incarnando, ai nostri occhi, lo spirito del Rinascimento e di Firenze.
Esperienze della vita dell'Autore e testi della tradizione cristiana provocano al confronto tra l'incontro con Gesù nell'eucaristia e l'incontro con Lui nei poveri, che per i Padri della Chiesa sono come la seconda eucaristia". "
Questo libro è molto più che un invito alla lettura. Si ripropone di offrire uno spaccato della complessità dei processi psicologici coinvolti nella lettura. Per alcuni leggere è fonte di grande ricchezza, per altri una perdita inutile di tempo. Ma leggere è soprattutto pensare, è collegare idee con immagini, emozioni, sensazioni, parole... ed è compiere un percorso interiore. Il termine "biblioterapia", coniato da pochi anni, viene sempre più usato con vari significati. Tra i tanti indica l'utilizzo della lettura come strumento di crescita personale, o anche l'utilizzo di libri durante una terapia come strumento terapeutico. Le pagine di questo libro accompagnano e introducono il lettore in un percorso in cui si sciolgono i significati della biblioterapia nella sua accezione psicologica, psicoanalitica e formativa, con particolare riferimento all'autobiografia. Ecco allora l'obiettivo di queste pagine: dimostrare che è possibile anche attraverso la lettura di un libro trovare e costruire il proprio equilibrio.
Dalle macerie della guerra la necessità di ricostruire: le case come il sindacato. Questo libro ci immerge nella storia dei sindacati edili della provincia di Lecco, nella vita e nel lavoro all'interno dei cantieri e nell'impenetrabile mondo dei muratori della Valle San Martino. Una ricerca di storia orale, che dà voce ad alcuni dei protagonisti del settore delle costruzioni: i sindacalisti e i muratori direttamente incontrati dall'autore. Uomini in carne ed ossa che parlano di battaglie e sacrifici, di conquiste e rivendicazioni ancora attuali. Raccontano storie in cui vita e lavoro si fondono fino a coincidere, esperienze di emigrazione e di immigrazione vissute sulla propria pelle, di incredibili camminate e pedalate su e giù per le montagne, di fatiche sovrumane, di drammi indelebili oggi tutt'altro che superati, di incontri fra uomini, dialetti e modi di percepire il territorio molto diversi, ma in qualche modo simili, che si incontrano in un microcosmo, quello del cantiere, che non è mai fermo. Esso straripa di vissuti, di riti e di incontri, di memorie e di desideri: il cantiere è lo specchio dell'evoluzione di un'intera società.
L'etruscologia può essere considerata una delle più precoci forme di "memoria" dell'antico. Il recupreo di testimonianze relative alla cultura etrusca è infatti un fenomeno che si avvia già in epoca romana e giunge a rappresentare un filo ininterrotto sino al mondo medievale e a quello moderno. La struttura del volume è quella di un dizionario. opo una prima parte che illustra argomenti legati alla ricerca e fornisce le coordinate di riferimento prima di immergersi nel pieno della disciplina, i lemmi sono raccolti in capitoli che presentano la cultura etrusca analizzandone personaggi, istituzioni, divinità e aspetti della vita quotidiana. il volume, riccamente illustrato, si ciude con apparati che sistematizzano le informazioni su cronologia e musei, e con una una breve bibliografia di riferimento sui diversi settori.
I costi bassissimi sostenuti fino ad ora ci hanno abituato a livelli di consumo abnormi ma ridurre l'impiego dei combustibili fossili, sviluppare tutte le fonti energetiche rinnovabili e diffondere una cultura della responsabilità energetica sono la vera sfida che l'uomo ha di fronte...
20 storie di sport dimenticate, 20 uomini e donne che non hanno trovato nella vittoria l'unico motivo per migliorarsi. Partendo dai campioni e dalle loro straordinarie vite in Eterni secondi si racconta della sconfitta, dell'imparare a perdere. Meravigliose cadute possono produrre incredibili voli. Queste pagine raccontano il coraggio di Luz Long che si oppose a Hitler, la storia di Peter Norman che tagliò il traguardo per gli aborigeni, quella di Billie Jean King che con una racchetta denunciò il maschilismo e quella di Andres Escobar che mai si vergognò per aver perso. Lo sport diventa pretesto per parlare di razzismo, omosessualità, disabilità, femminismo, dittatura, guerra. Vincere non è tutto, la storia non incorona solo le medaglie e le coppe, a volte lo sport produce veri campioni di vita. Età di lettura: da 11 anni.