L'uomo della riconciliazione è un battezzato adulto, maturo, con un gusto ormai inconfondibile di Dio. L'esame generale di coscienza ha la sua funzione proprio nel custodire questa realtà e nel garantire un ambiente spirituale dell'agire cristiano: le opzioni che il cristiano intraprende e il suo agire morale nascono così nell'ambito di questa nuova vita nella quale tutte le cose cominciano a parlare di Dio, portano il suo profumo e coinvolgono anche l'ambiente circostante in questa nuova direzione. Uno strumento della Tradizione che ci aiuta a prendere coscienza della vita divina in noi, di dove ancora esistono in noi i blocchi oscuri impenetrabili dell'individualismo, dell'autosalvezza, del volontarismo, e dove la nostra persona è già entrata nella relazione con Dio e in questa relazione coglie anche le novità suggerite dallo Spirito.
La vita spirituale non è un tranquillante né qualcosa di staccato dalla vita; non si imprigiona in fredde regole e pratiche intellettuali, né si confonde con lo psicologismo. Nessun dualismo lacerante, ma un'unità profonda e liberante della persona, che "vive immersa nello Spirito Santo", e la cui vita "è illuminata in tutte le dimensioni, intellettuale, affettiva, sentimentale". Credere in Dio è infatti per i cristiani riconoscere Dio Amore e coltivare questa relazione. Ed è così che le cose, gli oggetti e gli eventi si accendono davanti a noi, come il roveto ardente di Mosè nel deserto.
Indice: Chiarificazioni sulla vita spirituale * Che cosa è lo spirituale e la vita spirituale * Alcuni criteri di verifica della vita spirituale * Paternità spirituale: un cammino regale per l'integrazione personale.
Per scoprire la nostra strada bisogna tornare dentro di sé e indietro. A monte di ogni uomo c'è una visione, una vocazione, una voce che chiama. Siamo chiamati per realizzare la visione che il Creatore ha su di noi, che è l'amore. A questo scopo, Lui ci dà il tempo, ci fa incontrare le persone, ci offre doni e talenti. E poichè il nostro fondamento è posto in un Dio che ci crea rivolgendoci la parola, a noi è accessibile attraverso il dialogo. Perciò la vocazione si realizza nel dialogo, non come l'esecuzione di un diktat.
Ma l'amore presuppone un lungo cammino per giungere alla sua maturità. Ci sono delle tappe in questa chiamata. Uno si fidanza, entra in noviziato, in seminario, con una grande buona volontà, ma anche con tante sue idee. La scelta è il massimo che ha potuto fare in quel momento. Occorre allora che muoia alle sue idee, a quello che si aspetta, per risuscitare ad una vita di sinergia, sua e di Dio insieme.
Indice: 1. Creati per la vocazione * 2. Vocazione e redenzione * 3. L'itinerario del discernimento vocazionale * 4. La maturazione della vocazione.
"Il figlio partì per un paese lontano..." Tutta la Scrittura e la vita personale di ciascuno è praticamente racchiusa nella parabola del nostro allontanarsi dal Signore, dell'incamminarci in una direzione sbagliata fino a quando, incapaci di personalizzare le cose, ridotti da padroni a servi delle cose, nasce la nostalgia del soggetto, della relazione. Si apre così il ritorno alla casa del Padre, dove, nella relazione ritrovata, le cose di prima ci parlano della persona amata e dunque diventano una festa.
Gli ultimi secoli testimoniano che è avvenuto qualcosa nel linguaggio artistico nelle nostre chiese: un linguaggio capace di rappresentare non sempre di manifestare.
La Sacrosanctum Concilium permette di riscoprire i criteri che hanno anticamente guidato il discernimento della Chiesa relativo al linguaggio artistico proprio all'arte liturgica.
La natura dell'arte che si estende dalla liturgia nello spazio liturgico è legata al mistero dell'incarnazione del Verbo di Dio che si fa uomo. Parola e Immagine non sono più disgiunte, ma manifestazione della stessa persona del Figlio di Dio.
L'arte è la traduzione della Parola vissuta liturgicamente.
«La vida consagrada es una forma de especial participación en la función profética de Cristo, comunicada por el Espíritu Santo a todo el pueblo de Dios» (VC 84). Profecía de amor contiene las sabias reflexiones de tres personas consagradas y seducidas por el Eterno. En estas páginas podemos encontrar destellos de esa luz en el corazón de quienes, alcanzados por Cristo, cantan por las azoteas lo que han oído en el secreto del alma, y ponen en el candelero lo que no se ha encendido para ocultar bajo ningún celemín. Como el vino bueno, joven y vigoroso del Evangelio, los textos recopilados en esta obra se nos ofrecen para ser degustados en el gozo de la Iglesia, que celebra con gratitud el Año de la Vida Consagrada.
François-Marie Léthel (París, 1948), padre provincial de los carmelitas descalzos de París, doctor en Teología y licenciado en Filosofía, es secretario de la Pontificia Academia de Teología y profesor ordinario de Espiritualidad en la Pontificia Facultad Teológica Teresianum de Roma. También es autor de numerosas publicaciones, entre las que sobresale Connaître l’Amour du Christ qui surpasse toute connaisance. La théologie des saints (1989).
Inmaculada Fukasawa (Yokohama, Japón, 1946) es superiora general de las Esclavas del Sagrado Corazón de Jesús. Tras cursar Filología hispánica en Tokio, se doctoró en la Universidad de Navarra y, de regreso a su país, ejerció como superiora provincial hasta su reciente designación en Roma como máxima autoridad de la congregación de las Esclavas del Sagrado Corazón de Jesús.
Marko Ivan Rupnik (Zadlog, Eslovenia, 1954), jesuita, es profesor del Pontificio Instituto Oriental de Roma y de la Pontificia Universidad Gregoriana. Desde 1995 es, asimismo, director del taller de arte espiritual del Centro Aletti y, desde 1999, consultor del Pontificio Consejo para la Cultura. En la BAC ha publicado también El conocimiento integral (2013), Teología de la evangelización desde la belleza (2013) y Decir el hombre (2014).
Il libro è una catechesi sui mosaici della rampa e della cripta della chiesa di san Pio a san Giovanni Rotondo.
La prima parte riguarda le immagini dei mosaici nella discesa che porta alla cripta dove è custodito il corpo di padre Pio. Il percorso verso la cripta è ideato come un cammino spirituale che aiuta a prendere atto che la vita che viviamo non è semplicemente quella trasmessaci dai genitori, che finisce nella tomba, ma la vita che Dio vuole concedere all’uomo e che noi riceviamo nel battesimo, affinché la sviluppiamo e la maturiamo in pienezza assorbendo nell’immortalità anche la vita naturale. Tale cammino non è un intimismo soggettivistico tra il fedele e un suo presunto Dio, ma si compie all’interno della memoria della tradizione della Chiesa. Perciò è accompagnato dalla comunione dei due santi particolarmente significativi per questo luogo: Francesco e padre Pio. Scene della loro vita, messe “a contrappunto”, aiutano a cogliere i tratti di questa vita nuova.
La seconda parte riguarda i mosaici della cripta. La storia dell’umanità viene raggiunta dall’amore di Dio con l’incarnazione del Verbo. Cristo, da un lato, assume la storia dell’umanità, dall’altro si lascia plasmare da essa. Così la nostra storia comincia a trasfigurarsi nella storia della salvezza. Attraverso la pasqua, Cristo ritorna alla gloria del Padre come la vita senza tramonto, coinvolgendo anche noi nel suo passaggio. La cripta che accoglie il corpo di san Pio è uno spazio della luce di Cristo, luce della santità e della fedeltà perenne di Dio, che vorrebbe richiamare alla memoria di ogni battezzato la sua vera patria: il cielo. A partire dalla tomba vuota e dal soffio che Cristo trasmette agli apostoli, le immagini della cripta, accompagnate da brevi commenti teologico-spirituali e citazioni patristiche e liturgiche, ci introducono a contemplare il mistero della nostra vita in Cristo.
Il crollo del Muro di Berlino nel novembre del 1989 fu al tempo percepito da alcuni come tragica fine di un'illusione, da altri come avvio di un processo di liberazione dei paesi dell'Est dal comunismo, che si sarebbe concluso nel dicembre 1991 con la dissoluzione dell'Unione Sovietica. A distanza di trent'anni è giunto il tempo di guardare a quanto accadde nell'89 nell'Europa dell'Est, considerandolo non come un evento epocale conchiuso ma come un processo, i cui antecedenti rimontano al 1956 polacco e ungherese e le cui conseguenze si prolungano fino a oggi negli equilibri politici di quei paesi e non solo. Il crollo del Muro ha assunto negli anni molteplici valenze simboliche: rivoluzione anti-utopica, emblema di una transizione non violenta alla democrazia, ma anche momento fondativo del mondo globalizzato. Jacques Rupnik esplora queste possibili letture e solleva la domanda sugli esiti di quel processo, che sembrava aprire a un mondo democratico senza confini, incarnato dall'Europa unita, e invece ha avuto quale esito nuovi confini, nuovi muri e diffuse chiusure nazionalistiche. Dai saggi raccolti in questo volume emerge la parabola dei tre processi che da quel fatidico '89 si sono innescati: dalla transizione democratica a sintomi evidenti di «stanchezza» della democrazia, con classi dirigenti logorate e cittadini disillusi; dalla trasformazione economica alla crisi del modello del libero mercato; dall'idea di una «democratizzazione attraverso l'europeizzazione» alla scoperta drammatica dei limiti geopolitici del potenziale di trasformazione della governance europea. L'Europa dell'Est, dopo l'89, imitò un modello entrato poi in una profonda crisi. E ora, come il resto del mondo, è anch'essa alle prese con la ricerca di un nuovo paradigma democratico. Ricordare il crollo del Muro a distanza di trent'anni impone di fare i conti con le difficoltà e il futuro dell'Europa.
I mosaici del santuario nazionale di san Giovanni Paolo II.
Romana presenta con Libreria Editrice Vaticana (LEV) la colección de libros «La teología del Papa Francisco», que reúne en 11 volúmenes, el análisis de la teología que está en la base de las palabras y enseñanza del Papa Francisco de la mano de once teólogos de reconocido prestigio internacional.
En particular, el primer volumen, titulado Según el Espíritu, teología espiritual en camino con la Iglesia de Francisco, ha sido escrito por el famoso teólogo jesuita Marko Ivan Rupnik.
La colección «La teología del Papa Francisco», presenta el análisis teológico del magisterio de Francisco que desarrollan once renombrados teólogos procedentes de varios países del mundo. Tiene por objeto enseñar cuál es la teología subyacente en la base de las palabras y acciones del Papa Francisco, tan impactantes y al tiempo tan sencillas, a las que el Santo Padre nos tiene acostumbrados.
El Papa es, antes que nada, pastor de la Iglesia y símbolo de su unidad. Puede ser un teólogo de profesión, pero puede ser también que no lo sea como ha sucedido con la mayoría de los Papas. En ambos casos, tanto en sus enseñanzas como en sus elecciones o en las orientaciones que ofrece, su magisterio y su estilo participan plenamente de una visión teológica.
En suma, el primer volumen de la colección, escrito con estilo ágil y cautivador, capaces de mostrar de forma rigurosa, las raíces profundas del pensamiento y de la acción del Papa Francisco en clave teológica.